Giornalista di report trattenuto dalla sicurezza durante festa di Fratelli d’Italia con il ministro giuli

Giornalista Di Report Trattenu

Giornalista bloccato alla festa di Fratelli d’Italia con il ministro Giuli - Gaeta.it

Laura Rossi

20 Settembre 2025

Il giornalista di Report, Giorgio Mottola, ha vissuto un momento di tensione durante un evento pubblico a Fenix, la festa del movimento giovanile di Fratelli d’Italia. La vicenda coinvolge la sicurezza del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e apre nuove domande sulla gestione dell’informazione in contesti politici molto seguiti.

Scontro con la sicurezza durante la festa del movimento giovanile di fratelli d’Italia

Durante la kermesse organizzata a Fenix, Giorgio Mottola ha denunciato di essere stato trattenuto e tirato dalla giacca dagli uomini della scorta del ministro Alessandro Giuli. L’episodio è avvenuto mentre Mottola, insieme ad altri cronisti, cercava di porre una domanda al ministro in relazione al futuro della Biennale, chiedendo se quest’ultima potesse trasformarsi in “un megafono del trumpismo”.

La richiesta di chiarimento proveniva dal gruppo di giornalisti durante il presidio del ministro sul palco, in occasione del panel intitolato “Estrarre l’eterno dall’effimero”, ma poi la situazione è degenerata fuori dal palco. Gli agenti di sicurezza hanno fermato Mottola mentre cercava di avvicinarsi, spingendolo con forza e trattenendolo per la giacca. Il giornalista ha riportato l’accaduto come un vero e proprio impedimento alla sua attività professionale.

Reazione del giornalista e il comportamento degli uomini della scorta

Dopo l’intervento di Giuli, che non ha rilasciato dichiarazioni, Mottola si è rivolto direttamente a un membro della sicurezza, chiedendo spiegazioni per il comportamento riservatogli. Ha comunicato chiaramente che il suo approccio era quello di fare domande, non di creare situazioni di pericolo o minaccia nei confronti del ministro.

La situazione ha messo in evidenza le difficoltà che i giornalisti possono incontrare nel tentativo di svolgere il loro lavoro durante eventi di forte rilevanza politica e che coinvolgono figure istituzionali di alto livello. La tensione tra libertà di informazione e misure di sicurezza è diventata evidente in quel frangente.

Il contesto politico e mediatico della Biennale e le domande Sull’influenza del trumpismo

La questione sollevata da Mottola riguardava la possibile deriva politica e culturale della Biennale, una delle manifestazioni artistiche più significative in Italia e nel mondo. La domanda postagli – se la Biennale potesse diventare uno “strumento” o un “megafono” per istanze legate al trumpismo – risente del clima politico attuale, dove temi come l’identità culturale e le influenze politiche estere sono al centro del dibattito.

Il ministro Giuli, presente a Fenix per un intervento sul rapporto tra arte e tempo, si è tuttavia limitato a portare avanti il suo panel senza affrontare pubblicamente questa domanda. Il silenzio, seguito dall’allontanamento con scorta immediata, ha fatto aumentare l’attenzione dei cronisti proprio sulla vicenda.

In conclusione, l’episodio con Giorgio Mottola mette in luce le tensioni tra giornalismo e sicurezza in eventi di grande impatto pubblico, confermando un terreno delicato dove le domande culturali e politiche si intrecciano con le dinamiche di protezione delle figure istituzionali.