Il provvedimento che vieta l’uso dei cellulari durante le lezioni ha acceso dibattiti e creato nuove sfide quotidiane nelle scuole italiane. Nonostante la norma imposta dalla circolare Valditara, molti studenti continuano a trovare modi per utilizzare i propri dispositivi, riprendendo tattiche già conosciute, mentre le scuole cercano di reagire con soluzioni organizzative ancora incomplete.
Le strategie degli studenti per eludere il divieto dei cellulari in aula
Nonostante il divieto ufficiale, parecchi studenti si affidano a piccoli accorgimenti per poter restare connessi o comunicare durante le lezioni, come già accadeva ai tempi degli smartphone meno evoluti. Il metodo più frequente rimane l’utilizzo dell’astuccio per nascondere il telefono mentre si scrive o si chatta di nascosto, evitando di farlo vedere agli insegnanti. Alcuni scelgono di portare un secondo apparecchio occultato in tasche nascoste o in altri angoli poco visibili, una tecnica che si tramanda ormai da anni.
Un’intervista a Francesca, studentessa di un liceo classico a Roma, chiarisce che in molte scuole la situazione non è molto cambiata dalla stagione precedente al divieto. Gli istituti non dispongono ancora di armadietti o contenitori dedicati dove poter lasciare i cellulari fuori dall’aula, quindi rimane lo studente stesso a gestire la propria responsabilità, che comporta a volte richiami o sanzioni disciplinari. Nonostante questo, la ricerca di espedienti resta piuttosto diffusa tra i ragazzi.
Le difficoltà organizzative delle scuole nel gestire il divieto
Molte scuole non sono ancora riuscite a introdurre sistemi organizzativi efficaci per accogliere il nuovo regolamento. Mancano quasi ovunque armadietti, scatole o cassette dove gli studenti possano lasciare i cellulari in sicurezza prima dell’inizio delle ore di lezione. Questa lacuna lascia ampio spazio a comportamenti non conformi al divieto.
Secondo quanto riferito da Francesca, nelle scuole si chiede ai docenti di sequestrare gli smartphone se li vedono in uso anche durante le pause, come la ricreazione; tuttavia queste indicazioni sembrano per ora poco applicate e le sanzioni effettive sono rare. Nel frattempo, gli studenti continuano a mantenere abitudini consolidati, con una certa indifferenza verso il regolamento. Qualche istituto ha già adottato l’abitudine di ritirare i cellulari all’ingresso o prima della lezione, ma è una pratica ancora molto limitata.
Reazioni degli studenti e nuove dinamiche sociali dentro la scuola
Le opinioni tra gli studenti sono varie e spesso divergenti. Alcuni lamentano noia e disagio perché il provvedimento riduce le possibilità di distrazione e intrattenimento in classe. Una ragazza, ad esempio, si è detta annoaita dalla nuova regola, mostrando anche una pagina del suo diario dove segna il conto alla rovescia per un evento musicale, testimonianza di come cerchi nuove forme di distrazione low-tech.
Altri, invece, si preoccupano dell’isolamento sociale e delle difficoltà a interagire con i compagni al di fuori dell’orario scolastico, specie quando amici frequentano istituti diversi. Qualcuno teme di lasciare il telefono incustodito in aula per evitare di perderlo o farsi rubare, anche se ciò potrebbe portare a sanzioni disciplinari. C’è pure chi ammette il lato positivo della misura, riconoscendo il peso che il cellulare ha sulla concentrazione e sul coinvolgimento in classe, pur sapendo che sarà difficile resistere senza usarlo.
I consigli e le discussioni online sul modo di aggirare il divieto
L’argomento del divieto ai cellulari continua a vivere anche nelle conversazioni sui social network dove circolano trucchi e “life hack” per continuare a usare i telefoni senza farsi scoprire. Questi suggerimenti mostrano quanto la misura stia incontrando resistenze pratiche tra gli studenti. Nel contempo, le scuole cercano di reagire con la messa a disposizione di contenitori e armadi dove lasciare i dispositivi, ma spesso senza un coordinamento efficace.
La convivenza con il nuovo regolamento rimane una sfida aperta. Da una parte c’è chi prova a rispettare le regole senza rinunciare a distrazioni alternative; dall’altra chi continua ad aggirare la norma. Nel frattempo, la diffusione di queste abitudini conferma quanto la questione del cellulare a scuola sia complessa e intrecciata con la vita sociale e scolastica degli adolescenti.