12enne vittima di violenze ripetute filmate e diffuse, famiglia chiede rispetto e silenzio

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Bambina vittima di abusi, famiglia chiede riservatezza. - Gaeta.it

Sara Gatti

15 Settembre 2025

Una ragazza di 12 anni della Valle Peligna ha denunciato di essere stata vittima di abusi sessuali ripetuti da parte di due ragazzi, un 14enne e un 18enne, le cui azioni sono state registrate e condivise tramite Whatsapp. La situazione ha provocato nella giovane un forte senso di umiliazione e frustrazione.

La vittima mostra segnali di forte disagio emotivo dopo le violenze subite

Maria Grazia Lepore, avvocata di Sulmona, ha incontrato la ragazza dopo la denuncia ed ha descritto il suo stato emotivo: la giovane risulta profondamente provata, con sentimenti di ferita e violazione soprattutto interiore. La tristezza si manifesta anche attraverso il pianto, indice del trauma che sta vivendo. L’abuso ha causato un impatto significativo sulla sua serenità mentale, inserendo un profondo senso di frustrazione. Lepore ha sottolineato la delicatezza della situazione, evidenziando che la ragazza sente un’umiliazione persistente, oltre al sentimento di essere stata ferita nell’animo.

La famiglia chiede rispetto e riservatezza per permettere alla ragazza di andare avanti

I genitori della 12enne hanno affidato all’avvocata la richiesta di silenzio e rispetto attorno alla vicenda. Pur ringraziando pubblicamente per la solidarietà mostrata verso la famiglia e la ragazza, hanno insistito sulla necessità di consentire alla giovane di proseguire la quotidianità, in particolare l’attività scolastica, senza ulteriori pressioni o attenzioni mediatiche. La famiglia punta infatti a proteggere la ragazza dalla gogna pubblica, confidando che il silenzio possa favorire un ambiente più sereno per il suo recupero emotivo e psicologico. La richiesta di riservatezza intende ridurre il rischio di isolamento o altri effetti negativi derivanti dall’esposizione mediatica.

I fatti contestati riguardano abusi registrati e condivisi sui social

Le violenze denunciate non si sono limitate a un singolo episodio, ma si sarebbero ripetute nel tempo. Un elemento aggravante è la registrazione video degli abusi da parte dei ragazzi coinvolti. Questi filmati sono poi stati messi in circolazione su Whatsapp, aumentando la portata della violenza subita dalla vittima, non solo fisica, ma anche psicologica, per la diffusione del materiale. Questo tipo di condotta rientra in un quadro di reati gravi che coinvolgono anche la privacy e la dignità della persona offesa. La diffusione del materiale aggraverebbe ulteriormente il trauma nei confronti della minorenne, che subisce un danno duplice: da un lato l’abuso in sé, dall’altro il fatto che il suo volto e la sua storia siano condivisi senza consenso.

Profili legali e implicazioni della vicenda aperta in valle peligna

Il caso, seguito dall’avvocata Lepore, si inserisce in un contesto giuridico complesso, con minori coinvolti su due fronti: la vittima e gli accusati. La legge italiana prevede misure specifiche per tutelare i minori vittime di reati sessuali, ma anche un quadro normativo severo verso chi commette e diffonde il materiale illecito. L’aspetto delicato riguarda l’età degli aggressori, uno ancora minorenne e l’altro appena maggiorenne, che comporta diverse implicazioni procedurali. Le autorità competenti dovranno valutare la gravità degli atti, la natura delle riprese e la cessione del materiale su social. In casi simili è previsto il coinvolgimento di esperti psicologi e servizi sociali, per garantire il sostegno alla vittima e prevedere eventuali misure cautelari o correttive per i responsabili. Sul piano penale, le condotte comportano anche sanzioni legate alla violazione della privacy e all’uso non autorizzato di contenuti intimi.

Questa vicenda mette in luce il problema grave degli abusi e della diffusione di materiali personali senza consenso tra i giovani. Il caso è seguito con attenzione a Sulmona e nella Valle Peligna, dove si attende l’evoluzione degli accertamenti da parte delle autorità. Nel frattempo la famiglia insiste nel chiedere che il caso venga trattato con la massima discrezione, per salvaguardare la salute e la privacy della ragazza coinvolta.