Dissequestro del blocco B della facoltà di Agraria a Viterbo dopo incendio del 4 giugno

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Dissequestro del blocco B di Agraria a Viterbo dopo l’incendio. - Gaeta.it

Marco Mintillo

13 Settembre 2025

La procura di Viterbo ha disposto il dissequestro della palazzina chiamata blocco B, sede della facoltà di agraria dell’Università della Tuscia, danneggiata gravemente da un incendio scoppiato il 4 giugno scorso. Sono ancora sotto sequestro diversi materiali raccolti durante i rilievi tecnici, necessari per la prosecuzione dell’indagine.

Il dissequestro del blocco B: cosa cambia per la facoltà di Agraria

La palazzina blocco B, parte centrale della facoltà di agraria dell’Università della Tuscia, è stata ufficialmente dissequestrata dal pubblico ministero Paola Conti. Questo provvedimento arriva a quasi quattro mesi dall’incendio che ha distrutto gran parte della struttura. Il dissequestro riguarda esclusivamente l’immobile mentre restano ancora sotto sequestro alcuni materiali ritenuti fondamentali per le indagini. Tra questi ci sono quattro estintori collocati sul tetto dove si presume siano scaturite le fiamme. L’incendio è nato proprio in questa zona, per poi dilagare attraverso un lucernaio in plexiglass, causando danni ingenti.

Il ritorno in possesso della palazzina potrebbe consentire all’Università di intervenire per avviare i lavori di messa in sicurezza e bonifica necessari a prevenire ulteriori pericoli. La facoltà di agraria, che ha subito blocchi alle normali attività legate alle strutture danneggiate, potrà così eventualmente pianificare interventi per limitare l’impatto sulla didattica e sulle ricerche in corso.

Il proseguimento delle indagini Sull’incendio doloso: elementi chiave

Le indagini affidate alla squadra mobile della questura di Viterbo proseguono con attenzione, anche se ancora senza indagati iscritti nel registro ufficiale. L’origine dell’incendio è sospettata dolosa, ma al momento nessuno è stato formalmente chiamato in causa. La procura ha incaricato il consulente tecnico d’ufficio Rodolfo Fugger di completare la perizia, documento atteso per chiarire le cause e valutare eventuali responsabilità.

L’indagine si concentra, infatti, su due elementi emersi dai rilievi: una bombola del gas trovata bruciata sul tetto della palazzina, e una tenda ombreggiante presente nella stessa area, che potrebbe aver favorito l’innesco o la propagazione delle fiamme. Questi dettagli rappresentano piste da seguire per comprendere come sia potuto partire l’incendio e quali circostanze abbiano aggravato i danni. I riscontri tecnici, tuttora in corso, sono imprescindibili per stabilire con precisione eventuali responsabilità.

I materiali sotto sequestro, come gli estintori e altri oggetti ritrovati durante le operazioni, restano al momento in custodia delle autorità per non compromettere la validità delle analisi. Solo al termine della perizia e degli eventuali accertamenti supplementari si potrà avere una visione più completa della vicenda.

Impatti e sviluppi per la comunità universitaria e le attività future

La distruzione della palazzina ha avuto ripercussioni significative sulla facoltà di agraria e sulle attività accademiche attive a Viterbo. La rimozione del vincolo giudiziario sull’immobile è un passo importante che potrebbe facilitare un ripristino parziale o totale degli spazi, necessari per la didattica e la ricerca.

Anche se le indagini sono ancora aperte, l’Università della Tuscia dovrà ora affrontare la gestione pratica delle conseguenze del degrado subito dalla struttura. Sarà indispensabile intervenire sulla sicurezza delle altre parti dell’ateneo e predisporre piani per evitare che episodi simili si ripetano. La comunità studentesca e il personale docente sperano in soluzioni rapide per limitare la sospensione di attività fondamentali.

Intanto la procura mantiene alta l’attenzione sulle cause dell’incendio, considerati fattori indispensabili non solo per individuare eventuali colpevoli, ma anche per approntare misure di protezione efficaci. La presenza sul tetto della bombola di gas e della tenda ombreggiante resta al centro dell’inchiesta, viste le potenziali implicazioni sulla dinamica dell’incendio.

Questa vicenda si aggiunge a una serie di episodi che richiedono un controllo più stretto degli ambienti universitari e delle condizioni di sicurezza. Lo stato attuale degli edifici resta una questione prioritaria per la procura e per le autorità competenti sul territorio di Viterbo.