Denunciati due giovani per essere saliti sulla cupola dell’antonelli a Novara fino alla statua del salvatore

Denunciati due giovani per essere saliti sulla cupola dell’antonelli a Novara fino alla statua del salvatore

Due adolescenti di Milano e Brescia denunciati per invasione e danneggiamento della cupola Antonelli a Novara, mentre il sindaco Canelli condanna il gesto pericoloso spinto dalla ricerca di visibilità sui social network.
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Due adolescenti sono stati denunciati a Novara per invasione e danneggiamento dopo essersi arrampicati sulla cupola dell’Antonelli per selfie, scatenando reazioni di sdegno e spingendo a nuove misure di tutela del patrimonio storico. - Gaeta.it

Due adolescenti, di 17 e 18 anni, sono stati denunciati mercoledì 16 luglio dopo essersi arrampicati all’interno della cupola dell’Antonelli a Novara, uno dei simboli storici della città. I ragazzi, provenienti da Milano e Brescia, hanno raggiunto la sommità della cupola, alta 126 metri, rischiando la loro incolumità e danneggiando l’edificio pubblico.

Accesso al monumento e modalità del gesto

I due giovani hanno superato un muro alle spalle della basilica antonelliana, quindi si sono spostati saltando da un tetto all’altro, fino a raggiungere la cupola. Per entrare all’interno hanno forzato una finestra, ottenendo così l’accesso al monumento. Qui hanno scattato selfie e girato video, presumibilmente da pubblicare sui social network. L’azione ha richiesto parecchi minuti e un’accurata conoscenza del luogo, vista la complessità della struttura e l’altezza raggiunta.

Una residente, allarmata dal movimento inconsueto, ha subito avvertito la polizia locale di Novara. Gli agenti sono intervenuti rapidamente arrivando sul posto proprio mentre i due tentavano di fuggire. Un ragazzo è stato bloccato dopo un inseguimento a piedi, mentre il complice è stato individuato poco dopo. Entrambi ora devono rispondere alle accuse di invasione di edificio pubblico e danneggiamento.

Intervento delle autorità e procedimenti legali

La polizia locale ha coordinato l’operazione di recupero dei ragazzi e la messa in sicurezza del monumento. I due sono stati formalmente denunciati. Il minorenne è stato affidato alla Procura dei Minori di Torino, mentre il maggiorenne è indagato dalla Procura di Novara. I reati contestati riguardano l’ingresso non autorizzato in un edificio pubblico e il danneggiamento della struttura architettonica.

L’episodio ha stimolato una riflessione in ambito giuridico e civile sulle responsabilità di chi si mette in pericolo per azioni di questo tipo. Le autorità sottolineano che tali comportamenti, oltre a mettere a rischio chi li compie, possono arrecare danni ingenti al patrimonio storico e artistico.

Reazioni della città e riflessioni sui rischi e i social network

L’incidente ha suscitato sdegno tra i cittadini e le istituzioni di Novara. Il sindaco Alessandro Canelli ha condannato con forza il gesto, definendolo «roba da matti» e sottolineando come mettere a repentaglio la propria vita per un selfie sia un atto privo di senso. Ha ricordato che questi comportamenti violano le regole e mettono a rischio l’armonia della vita civile oltre che la conservazione di beni pubblici.

Il caso riapre inoltre il dibattito sull’influenza dei social network, che spesso spingono i giovani verso gesti irresponsabili in cerca di approvazione o popolarità online. Questi contesti favoriscono l’incoscienza, con conseguenze potenzialmente gravi. Il patrimonio culturale, già fragile, rischia di dover sopportare ingiustificati danni provocati da simili atteggiamenti.

Nuove misure per la tutela del territorio storico

A Novara l’episodio si aggiunge alle preoccupazioni legate alla sicurezza e alla tutela del territorio storico, spingendo le autorità a valutare misure più rigorose per impedire accessi non autorizzati e garantire la preservazione dei monumenti più amati.

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