Da Siracusa parte la missione italiana della flotilla globale verso Gaza

Da Siracusa Parte La Missione

Partenza da Siracusa della missione italiana della flotilla per Gaza. - Gaeta.it

Marco Mintillo

11 Settembre 2025

È partita dall’Italia, più precisamente da Siracusa, la missione umanitaria chiamata Global Sumud Flotilla. Un gruppo di barche si è messo in mare con l’obiettivo di raggiungere la Striscia di Gaza e portare aiuti alla popolazione civile, stretta dal blocco israeliano. All’iniziativa partecipano centinaia di persone da diversi Paesi del Mediterraneo, unite in un’azione coordinata per cercare di rompere l’isolamento della zona.

Flotta italiana in partenza: 18 imbarcazioni e oltre 150 persone

Giovedì 11 settembre è stato il giorno scelto per la partenza dalla Sicilia. Diciotto barche italiane, con a bordo circa 150-160 persone, si sono messe in viaggio. Queste si uniranno ad altre imbarcazioni provenienti da Grecia, Spagna, Tunisia e altri Paesi. In totale, tra navi grandi e piccole, sono circa 600 i partecipanti. La rotta partirà da Siracusa verso sud, passando prima per le acque internazionali, per poi puntare dritto alla Striscia di Gaza. Maria Elena Delia, portavoce della Flotilla italiana, ha sottolineato l’importanza di affrontare con calma questa prima fase della navigazione, sperando in una traversata tranquilla, senza incidenti.

La Life Support di Emergency: un nodo fondamentale della missione

Tra le barche italiane, spicca la Life Support, la nave di ricerca e soccorso di Emergency, l’organizzazione fondata da Gino Strada. È partita per ultima, ma avrà un ruolo chiave nel supporto logistico e medico alla flotta. La Life Support sarà un punto di riferimento per chi dovesse avere problemi durante il viaggio, offrendo assistenza sanitaria, aiutando a riparare eventuali guasti e rifornendo di acqua e cibo le altre imbarcazioni.

Perché Emergency ha deciso di partecipare e cosa significa per Gaza

Emergency è coinvolta in questa missione grazie alla sua esperienza diretta sul territorio della Striscia di Gaza. Anabel Montes Mier, capomissione della Life Support, ha raccontato quanto sia grave la situazione, vista da vicino nei due centri sanitari che l’organizzazione gestisce nel governatorato di Khan Younis. La scelta di far parte della Flotilla italiana nasce dalla volontà di portare attenzione e solidarietà in un contesto troppo spesso dimenticato, dove governi e istituzioni restano fermi. La forte partecipazione della società civile è un chiaro segnale di una domanda di pace e giustizia che arriva dal basso.

La partenza da Siracusa segna così un momento importante per la Flotilla globale. L’obiettivo è chiaro: superare il blocco imposto sulla Striscia di Gaza e portare aiuti concreti a chi vive sotto assedio. Fondamentale sarà la collaborazione tra le organizzazioni italiane e i gruppi internazionali per mantenere i contatti, garantire l’assistenza e la sicurezza durante tutto il viaggio.