Nei giorni scorsi a Bollengo, un palo in legno della linea telefonica fissa Tim si è improvvisamente spezzato, cadendo su un’auto parcheggiata. Fortunatamente il veicolo era vuoto, ma l’episodio ha riportato al centro dell’attenzione il problema delle strutture obsolete, spesso abbandonate, che ancora sorreggono le reti telefoniche in molte aree del Canavese e del Piemonte. Il caso evidenzia una situazione che mette a rischio la sicurezza pubblica e riguarda soprattutto le zone rurali, dove queste linee sono ancora imprescindibili per le comunicazioni.
Il palo caduto a bollengo e l’intervento dei vigili del fuoco
Il crollo del palo in legno si è verificato lungo la strada provinciale per Albiano, nel comune di Bollengo. Il palo, che presentava da tempo segni evidenti di deterioramento e cedimenti strutturali, ha ceduto improvvisamente scaraventandosi su un’automobile parcheggiata. Non essendoci persone a bordo, non si sono registrati feriti. I vigili del fuoco sono giunti rapidamente sul posto per mettere in sicurezza l’area e scongiurare ulteriori rischi.
Questo episodio non è isolato. Pali di legno ormai centenari, esposti alle intemperie e privi di manutenzione regolare, rappresentano un pericolo tangibile lungo molte strade extraurbane. Il palo a Bollengo era stato segnalato come instabile già da tempo, senza che nessun intervento riparatore venisse effettuato. L’immobilità delle autorità e dei gestori ha contribuito a mantenere in piedi un rischio reale, diventato oggi un caso da studiare per prevenire altre tragedie.
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Nei comuni del basso Canavese come San Benigno, Bosconero, Cuorgnè, Rivarolo e San Colombano, la situazione delle linee telefoniche è simile. Molti pali sono storti, inclinati o parzialmente sradicati, esposti al degrado senza una programmazione effettiva per il loro rinnovo. Alcuni cedimenti hanno provocato interruzioni di servizio telefonico, come accaduto in frazione Buasca dove il cedimento di due pali ha determinato un blackout di alcune ore per più famiglie.
Queste strutture fanno parte di una rete aerea realizzata decenni fa e difficilmente riconducibile a una responsabilità chiara per interventi urgenti. Spesso i pali si trovano su terreni privati o agricoli e chi li coltiva si trova di fronte a un vuoto normativo che non consente di rimuoverli autonomamente, nemmeno quando diventano pericolosi. Il numero verde di Tim destinato alle segnalazioni di pericolo è attivo, ma le risposte o gli interventi tardano ad arrivare. Questo lascia i cittadini esposti a rischi che si potrebbero fronteggiare con più tempestività.
La rete telefonica fissa ancora essenziale nelle zone rurali
La telefonia fissa, benché spesso sottovalutata oggi, resta un servizio fondamentale nelle aree rurali del Piemonte e del Canavese. In molte frazioni isolate e zone agricole, la copertura mobile è frammentaria e le reti in fibra ottica non sono state stese per questioni economiche o logistiche. Qui i pali in legno che tengono in piedi le linee telefoniche diventano l’unica garanzia di comunicazione.
Questa rete è però rimasta pressoché nella configurazione originaria, senza aggiornamenti significativi. Le nuove tecnologie hanno spostato gli investimenti verso telefonia mobile e connessioni digitali, lasciando in secondo piano la manutenzione delle vecchie linee. Chi abita queste zone spesso ne percepisce la funzione essenziale, ma si trova anche a convivere con infrastrutture fragili, soggette a rotture e crolli che possono rappresentare un vero pericolo per le persone e i mezzi.
Le richieste dei sindaci e la necessità di un intervento strutturale
Luigi Ricca, sindaco di Bollengo, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di investire nella manutenzione e nel rinnovo di queste infrastrutture. Ha evidenziato come il tema venga trascurato, considerato secondario rispetto alle nuove tecnologie, pur vivendo una realtà in cui molte comunità si affidano ancora alla rete fissa.
I pali pericolanti sono decine o centinaia solo in Canavese. Serve un censimento completo, con la verifica dello stato di tutti i sostegni di legno ancora in uso. Le istituzioni locali e i gestori dovrebbero coordinarsi per assicurare controlli regolari e sostituzioni tempestive delle strutture più danneggiate. Ogni ritardo aumenta il rischio di crolli improvvisi, con potenziali danni anche molto gravi.
La gestione delle segnalazioni e le difficoltà degli agricoltori
Il problema di chi deve intervenire appare complicato quando i pali si trovano su terreni agricoli o privati. Gli agricoltori non hanno strumenti precisi per agire, né chiari riferimenti su come forzare la rimozione o la sostituzione dei supporti pericolanti. Il numero verde Tim 800.41.50.42 è attivato per ricevere segnalazioni urgenti, ma spesso le telefonate restano senza risposta tempestiva oppure la pratica subisce ritardi.
A livello pratico, questo fa sì che molte situazioni critiche vengano rimosse dalla memoria, fino al prossimo episodio che mette in pericolo chi passa o chi abita nelle vicinanze. Alcuni Comuni hanno iniziato a diffondere il numero verde tramite i propri canali ufficiali per agevolare le comunicazioni, ma il problema rimane legato alla capacità di intervento immediato dei gestori e alla trasparenza sulla manutenzione effettivamente svolta.
Un patrimonio infrastrutturale da non trascurare per la sicurezza pubblica
Il palo caduto a Bollengo resta un campanello d’allarme per molte realtà rurali in Piemonte. Nonostante l’apparente marginalità della rete telefonica fissa tradizionale nel mondo moderno, questa infrastruttura continua a essere indispensabile in diverse aree. Le conseguenze di una mancata manutenzione sono potenzialmente gravi.
Senza un piano organico e risorse adeguate, si rischia non solo un’interruzione del servizio ma anche situazioni pericolose per automobilisti, pedoni e abitanti. La vigilanza, la segnalazione e un’attività costante di sostituzione dei pali più deteriorati rappresentano azioni urgenti da prendere in considerazione prima che si verifichino eventi con esiti tragici.