Crollo della produzione di ciliegie in puglia tra il 70 e il 100 per cento dopo le gelate fra barese e provincia di bari

Crollo della produzione di ciliegie in puglia tra il 70 e il 100 per cento dopo le gelate fra barese e provincia di bari

La produzione di ciliegie in Puglia subisce gravi perdite fino al 100% a causa delle gelate, con aumenti dei costi e rischi legati alle importazioni estere; Coldiretti Puglia chiede controlli e promuove la vendita diretta.
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La produzione di ciliegie in Puglia è gravemente danneggiata dalle gelate primaverili, con perdite fino al 100% nel sud est barese, causando crisi economica per gli agricoltori e rischi legati all’aumento delle importazioni e alla qualità del prodotto. - Gaeta.it

La produzione di ciliegie in puglia sta affrontando un grave momento di crisi a causa delle gelate registrate nei mesi di marzo e aprile. Coldiretti puglia ha evidenziato perdite ingenti che variano dal 70 fino al 100% in alcune zone del sud est barese. Questa situazione ha spinto l’organizzazione a chiedere la dichiarazione dello stato di calamità naturale e un controllo rigoroso sull’origine delle ciliegie in vendita, specie nei grandi mercati italiani dove si registrano prezzi fino a 23,3 euro al chilo.

Perdite catastrofiche in diversi areali del sud est barese

Le temperature particolarmente basse di fine inverno e inizio primavera hanno causato danni severi alle coltivazioni di ciliegie in puglia. Coldiretti puglia ha segnalato una riduzione della produzione che va dal 70 al 100% in base agli areali specifici fra bari e provincia. Le gelate hanno bruciato i fiori delle piante, impedendo così la normale formazione del frutto. Le zone più colpite si trovano nella parte sud est di bari, territorio che rappresenta un punto di riferimento per la coltivazione di ciliegie nella regione.

Varietà di ciliegie più colpite

La riduzione è stata particolarmente grave per le varietà più pregiate di ciliegia, in modo particolare per quelle del gruppo ‘ferrovia’. Non a caso, queste ciliegie rappresentano una parte importante del mercato locale e nazionale e il danno diretto si traduce in un pesante colpo per gli agricoltori. Le gelate hanno interessato anche le varietà primizie come la georgia e la bigarreau, ma i veri danni maggiori sono stati subiti proprio dalle ferrovia, noto prodotto di punta pugliese.

La limitata produzione di quest’anno potrebbe provocare un effetto a catena sul mercato, spingendo verso un aumento delle importazioni e di conseguenza l’ingresso di frutti stranieri che potrebbero non rispettare gli stessi standard di qualità e sicurezza. Coldiretti puglia ha messo in guardia proprio contro questo rischio.

Aumento dei costi per gli agricoltori e pericoli del mercato estero

Gli agricoltori pugliesi si trovano ad affrontare un doppio problema. Da un lato le gelate hanno messo a rischio la produzione, dall’altro si registra un forte aumento dei costi legati alla coltivazione. Il rincaro delle materie prime, dell’energia e dei fertilizzanti ha premuto sulle spese degli imprenditori agricoli in un momento già segnato da un drastico calo del raccolto. I campi pugliesi pagano anche un’estate secca, che rende difficoltoso il lavoro e la crescita delle piante.

I prezzi di vendita registrati attualmente non compensano la perdita e la spesa sostenuta dagli agricoltori. Questo squilibrio mette a dura prova la sopravvivenza delle aziende agricole locali. In parallelo, la pressione sui consumi alimentari si fa sentire: l’inflazione rallenta gli acquisti da parte delle famiglie, che spesso devono rinunciare a prodotti come le ciliegie, considerate di lusso o superflue in tempi difficili.

Rischi legati alle importazioni dall’estero

Sul mercato si è palesato un ulteriore rischio: l’arrivo di ciliegie importate da paesi esteri, soprattutto nordafricani, come egitto, tunisia e marocco. Questi frutti vengono spesso venduti senza indicazioni precise sull’origine, a prezzi variabili e talvolta elevati. La conseguenza è la possibile presenza sul mercato di prodotti di qualità inferiore o addirittura non conformi alle normative italiane. Coldiretti puglia chiede dunque controlli rigorosi da parte delle autorità, in particolare dai vigili dell’annona, per impedire speculazioni e pratiche scorrette lungo tutta la catena distributiva.

Tendenza alla vendita diretta per garantire trasparenza e sicurezza

In risposta a queste tensioni sul mercato, in puglia si registra una crescita della vendita diretta dei prodotti agricoli presso le aziende. Questo canale permette di mettere in contatto produttori e consumatori senza intermediari, riducendo i costi e migliorando la trasparenza sull’origine e la qualità delle ciliegie. Il contatto diretto aiuta anche a rafforzare la fiducia dei cittadini nei confronti del prodotto locale e assicura una relazione più diretta tra chi coltiva e chi acquista.

La vendita diretta permette di bypassare alcune criticità legate al sistema distributivo tradizionale, spesso complesso e soggetto a speculazioni. Gli agricoltori pugliesi vedono in questa modalità un’opportunità per difendere il loro lavoro e offrire ai consumatori un prodotto genuino e controllato.

Sicurezza alimentare e attenzione ai prodotti a km zero

Questo modello offre anche una maggiore sicurezza alimentare e rispecchia una crescente attenzione del pubblico verso prodotti a km zero, in grado di sostenere l’economia locale e preservare tradizioni e sapori del territorio.

Importanza della puglia nella produzione italiana di ciliegie

La puglia è la regione leader in italia per la produzione di ciliegie, con una superficie coltivata di 18mila ettari e quasi un terzo della produzione nazionale. La maggior parte delle coltivazioni si concentra in provincia di bari, che da sola conta 17.230 ettari dedicati alla cerasicoltura.

Questi dati confermano il valore strategico della regione nel mercato italiano e spiegano l’attenzione che le gelate e le difficoltà stagionali hanno suscitato tra agricoltori e autorità locali. La concentrazione territoriale e la varietà delle ciliegie prodotte in puglia rappresentano un punto di riferimento per il settore e un elemento importante dell’economia agricola regionale.

Impatti economici e occupazionali

I problemi di quest’anno rischiano di compromettere quella posizione di rilievo, con riflessi diretti sulle opportunità di lavoro, sull’economia rurale e sulla reputazione dei prodotti pugliesi, che godono di ampia diffusione anche al di fuori dei confini nazionali.

La situazione resta in evoluzione e richiede monitoraggi continui sulle condizioni meteo, sulle dinamiche dei mercati e sugli interventi delle istituzioni chiamate a tutelare il territorio e la filiera agricola locale.

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