La chiusura degli impianti sportivi a Potenza, motivata dalla crisi idrica, ha sollevato un acceso dibattito politico. I consiglieri della minoranza di centrodestra hanno definito “inappropriata” la decisione dell’amministrazione comunale, avvenuta nella serata di giovedì. Questo provvedimento ha generato proteste sia da parte delle associazioni sportive sia degli utenti, costringendo l’amministrazione a prorogare l’orario di chiusura.
La decisione dell’amministrazione comunale
Durante una conferenza stampa, i rappresentanti del centrodestra hanno evidenziato le problematiche legate alla decisione di chiudere gli impianti sportivi. Inizialmente, il provvedimento stabiliva la sospensione delle attività alle ore 17.30; successivamente, a seguito di diverse proteste, tale limite è stato esteso alle 18.30. I consiglieri hanno sottolineato come questa situazione evidenzi la mancanza di una pianificazione adeguata da parte dell’amministrazione, che avrebbe potuto considerare diverse soluzioni prima di giungere a tali misure drastiche.
“Questa situazione avrebbe dovuto far sorgere interrogativi sulla possibilità di alternative più sostenibili,” hanno affermato i consiglieri, facendo notare che le associazioni che gestiscono gli impianti non sono state consultate prima del provvedimento. Inoltre, sono emerse preoccupazioni riguardo all’impatto economico che la chiusura potrebbe avere non solo sulle società sportive, ma anche sulle famiglie degli utenti.
Impatti della chiusura sugli utenti e sull’economia locale
Al di là delle questioni di gestione delle attività sportive, i consiglieri hanno sollevato preoccupazioni concrete riguardo agli utenti. La chiusura degli impianti sportivi non implica soltanto la sospensione di attività ricreative, ma ha anche conseguenze dirette sui posti di lavoro legati a queste strutture. “Si parla di una rete economica che sostiene molte famiglie,” hanno precisato, evidenziando come anche coloro che hanno già sottoscritto abbonamenti potrebbero richiedere un rimborso dei costi sostenuti.
La mancanza di motivazioni adeguate, come ragioni igienico-sanitarie o direttive da parte di Acquedotto Lucano, amplifica il disagio scaturito da questa decisione. I consiglieri hanno accusato l’amministrazione di agire frettolosamente, senza considerare le implicazioni di una chiusura così repentina, suggerendo che sarebbe stato opportuno un approccio più dialogante e inclusivo.
Proposte alternative da parte del centrodestra
In risposta alla situazione, i consiglieri di centrodestra hanno proposto una serie di alternative per affrontare la crisi idrica senza penalizzare l’attività sportiva della città. Tra le soluzioni suggerite c’è l’idea di convocare un tavolo di discussione che coinvolga le parti interessate, dove si potesse pianificare una gestione più equilibrata della crisi e delle sue conseguenze.
Un’altra proposta è stata quella di installare bagni chimici e serbatoi, per garantire la continuità delle attività sportive nonostante le problematiche legate all’approvvigionamento idrico. Queste misure potrebbero consentire di mantenere aperti gli impianti fino a una risoluzione della crisi senza compromettere la salute e il benessere degli utenti, evidenziando l’urgenza di una strategia che unisca tutte le voci coinvolte.
La situazione rimane di grande attualità e necessita di un’attenzione costante da parte dell’amministrazione e della comunità, poiché l’attività sportiva rappresenta non solo un’importante valvola di sfogo per i cittadini, ma anche un asse fondamentale per l’economia locale.
Ultimo aggiornamento il 19 Ottobre 2024 da Donatella Ercolano