Nessuna prova di ricatti o lista clienti da parte di Jeffrey Epstein, conferma il Dipartimento di Giustizia

Nessuna prova di ricatti o lista clienti da parte di Jeffrey Epstein, conferma il Dipartimento di Giustizia

L’indagine del Dipartimento di Giustizia e dell’Fbi esclude ricatti e liste segrete nel caso Jeffrey Epstein, mentre i video dell’amministrazione Trump confermano il suicidio senza accessi al carcere la notte della sua morte.
Nessuna Prova Di Ricatti O Lis Nessuna Prova Di Ricatti O Lis
L’indagine ufficiale del Dipartimento di Giustizia e dell’FBI smentisce le accuse di ricatti e liste segrete legate a Jeffrey Epstein, mentre un video dell’amministrazione Trump conferma il suicidio senza interferenze esterne nel carcere di Manhattan. - Gaeta.it

L’indagine del Dipartimento di Giustizia e dell’Fbi ha sciolto alcuni dei nodi più controversi sul caso Jeffrey Epstein. Le verifiche ufficiali non hanno trovato tracce di ricatti a personaggi potenti né di una presunta lista di clienti. In più, dai filmati diffusi dall’amministrazione Trump emerge che nessuno ha varcato la soglia del carcere dove Epstein era detenuto nella notte del suo suicidio, smontando così le teorie sull’omicidio.

Indagine ufficiale smentisce accuse di ricatti e liste nascoste

Le autorità hanno passato al setaccio gli archivi e le prove legate alle attività di Jeffrey Epstein, ricco finanziere e accusato di gravi crimini. Dal fascicolo emerge che non esistono evidenze concrete che Epstein abbia costretto o ricattato ricchi e potenti, come spesso è stato ipotizzato. Neanche l’idea di una “lista clienti” segreta, con nomi di VIP coinvolti in attività illecite, trova conferme negli atti raccolti.

Questi dettagli sono stati resi noti da Axios, che ha avuto accesso alle conclusioni ufficiali. L’Fbi aveva già avanzato sospetti in passato, ma senza prove sufficienti. L’indagine ha approfondito ogni pista, ma senza identificare elementi che confermassero queste accuse, rimaste quindi sul piano delle speculazioni.

Video dell’amministrazione trump esclude accessi al carcere la notte del suicidio

In uno sviluppo significativo, il governo di Donald Trump pubblicherà un video che documenta tutto ciò che è successo nel carcere di Manhattan la notte della morte di Epstein, avvenuta nel 2019. Le immagini dimostrano che nessuna persona è entrata o uscita dalla struttura nelle ore critiche, a conferma che Epstein si è tolto la vita senza interventi esterni.

Questo materiale video arriva a stravolgere la teoria secondo cui Epstein sarebbe stato ucciso da terzi per coprire informazioni compromettenti. L’ipotesi di un omicidio è stata alimentata da cospirazioni e sospetti, anche da parte di figure come Kash Patel, allora numero uno dell’Fbi, che sosteneva queste tesi in assenza di prove.

La pubblicazione del video mira a chiarire i dubbi nati in questi anni, fornendo immagini chiare e ufficiali dell’ambiente carcerario quella sera. L’amministrazione Trump sostiene che ora non ci sono più motivi per mettere in discussione questa versione.

Ricostruzione dei fatti e impatto sulle teorie complottiste

Dal momento che queste conclusioni mettono in crisi molte speculazioni circolate a lungo, il caso Epstein cambia volto. La mancanza di prove su ricatti o liste d’élite smonta un pezzo importante del mistero attorno all’ex finanziere.

Allo stesso tempo, il fatto che nessuno abbia potuto avvicinarsi al detenuto quella notte riduce la credibilità delle ipotesi che ipotizzavano un omicidio coperto da un complotto. La doppia smentita rende più concreto il racconto ufficiale, in cui Epstein si suicida in cella sotto la sorveglianza carceraria.

Nonostante le numerose versioni emerse negli ultimi anni, le forze di polizia e gli investigatori hanno utilizzato prove oggettive per spiegare un caso che ha coinvolto poteri e ricchezze immense, chiudendo la strada a molte narrazioni speculative.

Change privacy settings
×