Convegno a rende sul legame tra alimentazione sana e ricerca per i disturbi alimentari

Convegno a rende sul legame tra alimentazione sana e ricerca per i disturbi alimentari

a rende il convegno sui disturbi alimentari unisce ospedale pediatrico bambino gesù, associazione italiana coltivatori e chef enzo barbieri per promuovere prevenzione, ricerca e alimentazione sana in calabria
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Il convegno di Rende ha unito esperti sanitari e agricoltori per affrontare i disturbi alimentari, lanciando il progetto “Un filo d’olio” a sostegno della ricerca e promuovendo l’importanza di un’alimentazione sana basata sulla dieta mediterranea. - Gaeta.it

Il 26 maggio 2025, a rende si è svolto un convegno incentrato sui disturbi alimentari e sull’importanza di un’alimentazione corretta per una vita lunga e sana. L’iniziativa ha registrato una partecipazione ampia, con esperti provenienti dall’ospedale pediatrico bambino gesù e rappresentanti del settore agricolo locale. Il convegno è stato anche il momento di lancio di “un filo d’olio, un abbraccio che nutre”, progetto pensato per sostenere la ricerca sui disturbi del comportamento alimentare. Questa iniziativa punta a finanziare progetti di prevenzione, cura e approfondimento attraverso la vendita di olio extravergine d’oliva biologico.

Un evento che unisce ricerca sanitaria e mondo agricolo

Il convegno si è aperto con i saluti di figure istituzionali della regione calabria, in particolare gianluca gallo, assessore all’agricoltura e welfare, fulvia caligiuri, presidente arsac, e valeria zanna, che rappresentava l’ospedale pediatrico bambino gesù. Durante la giornata hanno preso la parola medici e psicologi specializzati nei disturbi alimentari. Valeria zanna guida l’unità operativa dedicata all’anoressia e a questi disturbi, mentre maria chiara castiglioni svolge il ruolo di psicologa presso la stessa struttura. Inoltre è intervenuto salvatore pacenza, primario di diabetologia ad asp crotone e direttore scientifico delle giornate diabetologiche, per offrire un quadro più ampio sulle implicazioni metaboliche legate ai disturbi alimentari. Elisabetta santoianni, presidente dell’associazione italiana coltivatori per la provincia di cosenza, ha rappresentato il mondo agricolo e ha illustrato le motivazioni dietro l’iniziativa benefica legata all’olio.

L’incontro ha messo in evidenza la necessità di rafforzare la cooperazione tra gli operatori sanitari e le comunità locali. Il coinvolgimento attivo del settore agricolo mira a diffondere consapevolezza su come l’alimentazione abbia impatto diretto sulla salute mentale e fisica. Organizzazioni come l’associazione italiana coltivatori rappresentano un ponte tra la produzione alimentare tradizionale e l’impegno sociale, offrendo supporto tangibile alla ricerca scientifica.

Emergono dati preoccupanti sui disturbi alimentari nei bambini e adolescenti

Nel corso del convegno sono stati presentati dati aggiornati sui disturbi alimentari tratti dalle ricerche dell’ospedale bambino gesù. In italia circa 3,5 milioni di persone soffrono di questi disturbi, cifra che corrisponde al 6% della popolazione. La maggior parte dei pazienti, oltre il 90%, sono donne, ma aumenta il numero di giovani uomini che manifestano segni di anoressia, bulimia o disturbi evitanti. Preoccupa il fatto che tra il 2019 e il 2024 le nuove diagnosi siano cresciute del 64%. Le fasce d’età coinvolte si sono abbassate, e oggi i medici segnalano casi di esordio anche ad 8 o 9 anni.

In particolare, i disturbi come l’anoressia nervosa e l’arfid hanno visto incrementi rispettivamente del 68% e del 65%. Questo aumento porta con sé casi più gravi, soprattutto tra i pazienti più giovani. La fragilità psicologica si acuisce, complicata da famiglie anche loro in difficoltà comunicative e con fragilità emotive evidenti. Questi dati indicano una complessità crescente nel trattamento, mostrando come l’approccio medico debba integrare cure specialistiche e sostegno socio-familiare.

Le testimonianze di medici e psicologi sottolineano quanto sia fondamentale continuare a investire nella prevenzione, nella diagnosi precoce e nel supporto multidisciplinare per evitare degenerazioni più gravi dei disturbi.

“un filo d’olio”: un progetto per sostenere la prevenzione e la cura

L’associazione italiana coltivatori ha ufficialmente avviato “un filo d’olio, un abbraccio che nutre”, progetto destinato a raccogliere fondi a favore della ricerca condotta dalla fondazione bambino gesù. Elisabetta santoianni, presidente dell’associazione, ha descritto il progetto come un simbolo di speranza, un modo concreto per chi si impegna nella lotta contro i disturbi alimentari. L’obiettivo primario è finanziare non solo le cure ma anche interventi di prevenzione, ancora troppo spesso trascurati.

Il piano prevede la vendita di confezioni speciali di olio extravergine d’oliva biologico nelle sedi provinciali dell’associazione in tutta italia. Questo olio diventa così un messaggero di solidarietà, un prodotto che unisce tradizione agricola e impegno sociale. La scelta dell’olio non è casuale: da sempre simbolo della dieta mediterranea, rappresenta valore alimentare e nutrizionale ma anche legame con la cultura e la salute.

Questo tipo di raccolta fondi attira attenzione sulle malattie legate al comportamento alimentare. L’associazione italiana coltivatori intende estendere la diffusione del progetto a livello nazionale, contando sulla partecipazione di cittadini e consumatori consapevoli.

Show cooking e dieta mediterranea: il valore dell’alimentazione sana

A chiudere la giornata del convegno, lo chef enzo barbieri ha proposto un momento dimostrativo, sotto forma di show cooking, dedicato alla dieta mediterranea. Il suo intervento, dal titolo “dieta mediterranea, ingredienti di alta qualità, ricette antiche, saggezza popolare: i segreti della lunga vita”, ha mostrato come un’alimentazione semplice e tradizionale possa favorire la salute e la longevità.

Barbieri ha utilizzato prodotti tipici della regione calabria, sottolineando come scegliere ingredienti naturali e poco processati aiuti a mantenere il corpo vigoroso e la mente lucida. Durante la preparazione, ha spiegato i benefici di ogni alimento, collegandoli alle proprietà antinfiammatorie e protettive che i ricercatori associano alla dieta mediterranea.

Questo momento pratico ha illustrato l’importanza della qualità degli alimenti e della varietà nella dieta quotidiana. Ha inoltre richiamato l’attenzione sui legami forti tra cucina, cultura locale e salute pubblica. Lo chef ha concluso raccontando come la tradizione culinaria possa essere una risorsa per combattere i problemi alimentari e mantenere equilibrato lo stile di vita.

L’evento di rende, con il suo mix di medicina, agricoltura e cultura culinaria, ha tracciato una strada concreta per affrontare il fenomeno crescente dei disturbi alimentari, puntando su prevenzione, ricerca e informazione in sinergia con le comunità.

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