Un ramoscello tratto dall’albero di Falcone, il ficus davanti alla casa di Palermo del magistrato simbolo della lotta alla mafia, sarà consegnato domani a Roma. Il gesto avverrà durante la presentazione dell’ottava edizione del rapporto ‘Agromafie‘, e il ramoscello verrà affidato alla Coldiretti per essere piantato in terreni sottratti alla criminalità organizzata. Questo evento unisce la memoria civile alla lotta contro i crimini legati al mondo agroalimentare.
Il significato simbolico dell’albero di falcone e il trasferimento del ramoscello
L’albero di Falcone a Palermo è un punto di riferimento per chi ricorda la strage di Capaci del 1992 e l’impegno del magistrato nella lotta alla mafia. Il ficus è cresciuto davanti all’abitazione della famiglia Falcone diventando un simbolo di memoria e di resistenza contro la criminalità organizzata.
Il ramoscello che sarà portato a Roma proviene proprio da questo albero, ed è un gesto di grande valore simbolico. In effetti, si tratta di un segmento vivo, che rappresenta la continuità di un impegno e la diffusione di una cultura di legalità. La consegna passerà attraverso il Comando Carabinieri Forestali e i Distretti Rotary, che presenteranno questo dono alla Coldiretti.
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L’obiettivo è piantarlo in uno dei terreni confiscati alla mafia, terreni che sono diventati strumenti di riscatto per le comunità. Il trapianto del ramoscello simboleggia la riconversione di spazi un tempo gestiti dalla criminalità in luoghi di produzione agricola legale, rafforzando così la battaglia contro le agromafie in modo concreto e visibile.
Presentazione dell’ottava edizione del rapporto agromafie a roma
L’iniziativa si svolgerà a Roma, nella sede della Coldiretti, durante la presentazione dell’ottava edizione del rapporto ‘Agromafie‘ sui crimini agroalimentari in Italia. Il rapporto viene elaborato da Coldiretti in collaborazione con Eurispes e la Fondazione Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e nel sistema agroalimentare. Nasce da un lavoro con forze dell’ordine, magistratura e altri enti impegnati nella difesa del settore agroalimentare.
Il rapporto analizza le nuove strategie e gli ambiti in cui operano le agromafie, mettendo in luce come questi gruppi estendano la loro influenza non solo in Italia ma anche fuori dai confini nazionali. Il dibattito che uscirà da questa presentazione è utile per capire meglio le caratteristiche di questo fenomeno criminale.
La conferenza sarà trasmessa in diretta streaming sul sito della Coldiretti, permettendo così a un pubblico più ampio di seguire interventi e discussioni. Tra questi ci saranno significative autorità impegnate nel contrasto alle mafie e nel controllo del territorio.
Relatori e protagonisti dell’evento tra istituzioni e forze dell’ordine
L’incontro sarà aperto da Vincenzo Gesmundo, segretario generale della Coldiretti. A seguire ci saranno i saluti di Roberto Gualtieri, sindaco di Roma. Un contributo importante arriverà anche da Gian Carlo Caselli, presidente del Comitato scientifico della Fondazione Osservatorio Agromafie, il quale interverrà tramite video.
La relazione principale sarà affidata a Gian Maria Fara, presidente Eurispes. Il dibattito vedrà la partecipazione di figure di rilievo nella lotta alla criminalità organizzata. Giovanni Melillo, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, offrirà la sua visione sulle attività investigative e giudiziarie. Chiara Colosimo, presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, prenderà parte al confronto tracciando il ruolo del parlamento nel contrasto alle mafie.
Altri ospiti di rilievo sono Jacopo Morrone, presidente della commissione bicamerale d’inchiesta sugli illeciti ambientali e agroalimentari, e Floriana Sipala, responsabile interna della sicurezza e coordinatrice antiterrorismo della Commissione europea. Il loro intervento punterà a mettere a fuoco il rapporto tra criminalità organizzata e sicurezza interna, anche da una prospettiva europea.
Interventi del viceministro della giustizia e del ministro dell’agricoltura
Dopo il dibattito iniziale, prenderanno la parola Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia, e Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. I due membri del governo parleranno delle azioni messe in atto e di quelle in programma per contrastare le agromafie e difendere l’agricoltura legale.
Il viceministro Sisto illustrerà le iniziative giuridiche e di rafforzamento delle forze di polizia. Il ministro Lollobrigida sottolineerà le politiche agricole e le misure per salvaguardare il lavoro degli agricoltori onesti, oltre alla gestione sostenibile dei terreni confiscati.
Questi interventi riflettono l’attenzione del governo sul fenomeno e il coordinamento tra giustizia e agricoltura per fronteggiare la criminalità organizzata, soprattutto laddove impatta direttamente sulle produzioni alimentari italiane.
Chiusura dell’evento con le parole di ettore prandini e il futuro delle agromafie
La giornata romana si concluderà con il discorso di Ettore Prandini, presidente nazionale della Coldiretti e della Fondazione Osservatorio Agromafie. Prandini evidenzierà il ruolo della società civile e del mondo agricolo nel denunciare e fermare i fenomeni criminali.
La piantumazione del ramoscello dell’albero di Falcone in terreni confiscati rappresenta un segnale concreto di rigenerazione e memoria. È un modo per unire passato e presente nella lotta contro le mafie, radicando la legalità in terreni che un tempo erano simbolo di illegalità.
L’ottava edizione del rapporto Agromafie ribadisce come il contrasto ai crimini contro il sistema agroalimentare richieda un impegno diffuso e coordinato, capace di coinvolgere istituzioni, forze dell’ordine e cittadini. Il futuro dipenderà da quanto si riuscirà a mantenere alta l’attenzione sulle pratiche criminali e i loro mezzi d’azione.