Con la prima ondata di caldo gelato artigianale torna protagonista tra gli alimenti più amati e naturali in italia

Con la prima ondata di caldo gelato artigianale torna protagonista tra gli alimenti più amati e naturali in italia

Il gelato artigianale conquista gli italiani con ricette sane e ingredienti locali, valorizzando tradizioni di Roma, Marche e Basilicata attraverso degustazioni, innovazioni e un dialogo culturale sul prodotto.
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Il gelato artigianale italiano si conferma tra i preferiti, valorizzando qualità, tradizione e materie prime locali, con un forte legame culturale e nutrizionale, soprattutto a Roma e nelle regioni come Basilicata e Marche. - Gaeta.it

Il gelato artigianale si conferma protagonista nelle preferenze degli italiani con l’arrivo del caldo, guadagnandosi un posto tra gli alimenti più apprezzati e considerati sani. Dalle nuove tendenze nelle ricette alle degustazioni di prodotti realizzati con materie prime locali e di qualità, la scena italiana del gelato si presenta come un settore vivo e legato al territorio. A roma, la realtà della gelateria artigianale trova voce in incontri specifici dedicati al gelato non solo come dolce, ma come alimento gastronomico e culturale.

La qualità del gelato artigianale tra zuccheri ridotti e tecniche tradizionali

Con l’aumento delle temperature già a maggio 2025, il gelato è tornato a essere uno delle scelte più gettonate dagli italiani. Tra i maestri gelatieri di roma, c’è attenzione particolare alla composizione del prodotto. Erika Quattrini, giovane gelataia proveniente dalle marche, spiega come oggi il gelato contemporaneo si produce con meno del 18% di zuccheri, cercando di abbassare ulteriormente la percentuale per proporre un gelato più sano. La scelta degli zuccheri impiegati è fondamentale: saccarosio e destrosio sono gli ingredienti di base per garantire la giusta spatolabilità a temperatura di servizio.

Zucchero e dieta mediterranea

Quattrini puntualizza che “lo zucchero non va demonizzato se consumato con moderazione e in momenti appropriati, dentro una dieta che rispetti il modello mediterraneo.” Secondo lei, “consumare un gelato al giorno non crea problemi allo stato di salute, se parte di un’alimentazione equilibrata.” La sua proposta più recente è uno zabaione con vino cotto di loro Piceno, un esempio di come il gelato possa affondare le radici nella tradizione e nei prodotti locali, trasformando il dolce in un’esperienza autentica e sostenibile.

La zona neutra del gelato: uno spazio per il dialogo su cultura e alimentazione

Il progetto charismativo di Alessandro Giuffrè, gelatiere romano con tre punti vendita a roma, si chiama “zona neutra del gelato”. Nasce come un luogo reale di confronto dedicato a chi vuole analizzare il gelato oltre le mode, in un’ottica nutrizionale e culturale. Giuffrè mette in luce come “il gelato non debba più essere visto come semplice dessert di fine pasto, ma come un alimento quotidiano, radicato nei quartieri delle città.”

Un nuovo rapporto tra prodotto e consumatore

La zona neutra rappresenta una rete di spazi e momenti dove i maestri gelatieri si confrontano e mostrano tecniche, ingredienti e pensiero gastronomico. La trasparenza nella lavorazione è evidenziata dalla pratica di laboratori a vista, dove i clienti vedono come si maneggia e spatola il gelato a mano. Questo modello ridisegna il rapporto tra prodotto, consumatore e città, rinforzando il legame con i territori e le materie prime autentiche. Le occasioni di degustazione diventano momenti di scoperta e dialogo su un alimento che si fa cultura.

Sapori lucani e tecniche artigianali nella giornata di degustazioni

Tra i protagonisti della zona neutra non manca la Basilicata. Luigi Buonansegna ha portato la sua versione di zabaione a base di vermouth di elena Fucci, dimostrando come si possa innovare a partire da prodotti tipici. La degustazione ha incluso una selezione di gelati artigianali realizzati con materie prime del territorio lucano, a testimonianza del legame diretto tra sapori locali e gelateria.

Specialità lucane e innovazioni

Tra le specialità degustate, il fiordilatte preparato con latte nobile lucano, il pistacchio di Stigliano elaborato su base acqua e il mascarpone aromatizzato con idrolato di menta e foglie sabbiate. Altre varianti hanno esplorato il gelato al burro con salvia fritta, il dulce de leche insaporito con origano, e uno yogurt gelato a coagulo intero prodotto da Andrea Cillo, artigiano del latte crudo di Lactis – l’alchimista del latte.

Questo ultimo gelato nasce da uno yogurt che mantiene intatto il coagulo naturale, senza essere rotto o mescolato prima di congelarlo. Il risultato è una consistenza particolare, con una texture vibrante e sapore lattico intenso. Questa lavorazione rappresenta un esempio di rispetto della materia prima e focus sulla gastronomia autentica, senza rinunciare a una presentazione affascinante e un gusto preciso.

La giornata ha messo in luce la ricchezza e la varietà del gelato artigianale italiano, mettendo a confronto esperienze diverse pur restando uniti dal comune denominatore del prodotto artigianale e dell’identità territoriale.

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