L’omicidio dell’attivista conservatore Charlie Kirk alla Utah Valley University ha scosso la comunità accademica. Pochi istanti prima del delitto, alcune persone avevano notato un individuo sospetto sul tetto di un edificio nel campus. Secondo quanto riportato da Fox News, l’aggressore avrebbe sparato da una distanza di circa 180 metri, uccidendo Kirk con un solo colpo.
Segnalazioni di una figura sul tetto poco prima della sparatoria
Testimoni presenti nel campus della Utah Valley University hanno riferito di aver visto una persona aggirarsi sul tetto di un edificio poco prima della tragedia. Queste segnalazioni hanno alimentato l’ipotesi che il killer si fosse posizionato in alto per avere una visuale nitida del bersaglio. Il fatto che qualcuno fosse effettivamente sul tetto è stato confermato da video raccolti sul posto, che mostrano chiaramente una figura solitaria su una delle coperture degli edifici universitari.
L’osservazione di questo individuo in una posizione insolita ha destato preoccupazione tra studenti e personale, determinando un crescente stato di allerta. La scelta di un luogo così elevato e appartato sembra essere stata calcolata per garantire al tiratore una buona visuale e un colpo preciso. Queste testimonianze hanno costituito uno degli elementi chiave per la ricostruzione degli eventi successivi alla sparatoria.
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Modalità e dinamica del colpo mortale sparato da 180 metri
L’analisi degli eventi riferisce che il proiettile che ha ucciso Charlie Kirk sarebbe stato sparato da un cecchino appostato a circa 180 metri di distanza. Questa distanza non è banale e indica una preparazione eccessiva da parte dell’assassino, che ha scelto di colpire da lontano, probabilmente per evitare contatti ravvicinati o per rendere più difficile la sua identificazione immediata.
Il colpo è stato fatale ed è stato esploso con precisione, in grado di raggiungere la vittima con un solo proiettile. Gli inquirenti stanno valutando le riprese video e le testimonianze per confermare la posizione esatta del tiratore e ricostruire la traiettoria esatta del proiettile. La dinamica dell’evento suggerisce che il killer avesse una certa competenza balistica o un adeguato allenamento per realizzare un colpo così preciso a una distanza così significativa.
Impatto immediato sul campus e prime reazioni all’omicidio
L’uccisione di Charlie Kirk ha causato un profondo shock tra la comunità universitaria della Utah Valley University. La notizia della presenza di un cecchino sul tetto e del colpo sparato ha generato paura e sgomento tra studenti e personale. Le autorità universitarie hanno prontamente attivato misure di sicurezza e avviato un’indagine congiunta con le forze dell’ordine locali per chiarire ogni aspetto dell’accaduto.
L’episodio ha sollevato interrogativi sul livello di sicurezza dentro e intorno agli edifici del campus, specialmente considerando la natura pubblica degli eventi e la presenza di numerosi studenti. Sono stati intensificati i controlli e vietato l’accesso alle zone ritenute vulnerabili, mentre i soccorritori si sono recati immediatamente sul luogo per prestare assistenza e raccogliere elementi utili alle indagini.
Ricostruzione in corso e rilevanza delle prove video
Le immagini video raccolte dalle telecamere di sorveglianza e dai dispositivi personali degli studenti stanno fornendo un quadro più chiaro di quanto accaduto nel campus nel momento dell’omicidio. In particolare, un filmato condiviso sui social mostra la figura sospetta in cima al tetto, confermando che il tiratore aveva una posizione dominante sul luogo dei fatti.
Questa prova visiva costituisce un elemento cruciale per gli inquirenti, che stanno lavorando per identificare il soggetto ripreso e capire le sue motivazioni. L’uso del mezzo audiovisivo si rivela indispensabile per collocare temporalmente e spazialmente il killer, facilitando la raccolta di ulteriori testimonianze da parte di chi si trovava nei pressi. Le indagini procedono sulla base di questi elementi per far luce sulla dinamica e sull’origine di un evento dalle conseguenze tragiche.