La tensione diplomatica tra Cina e Unione Europea è tornata alta dopo le critiche dell’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Kaja Kallas, sulla presenza di leader di Cina, Russia, Iran e Corea del Nord alla parata militare per gli 80 anni della vittoria nella Seconda guerra mondiale. Pechino ha risposto definendo quelle osservazioni “piene di pregiudizi ideologici” e prive di una reale conoscenza storica.
La reazione della Cina alle accuse europee
Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, ha replicato con decisione ai giudizi espressi da Kaja Kallas, rigettando l’idea di un’alleanza autocratica come “incitamento allo scontro”. Pechino ha sottolineato la mancanza di un’adeguata comprensione della storia nella valutazione europea, respingendo ogni accusa. La Cina si trova così a difendere la propria immagine internazionale in un contesto globale segnato da crescenti tensioni con l’Occidente.
Questa posizione fa parte di un dialogo diplomatico tendente allo scontro, con la Cina che vuole smarcarsi da certe narrazioni occidentali che la dipingono come protagonista di un piano volto a destabilizzare l’ordine mondiale. La risposta ufficiale dimostra come Pechino resti attenta a non apparire isolata ma parte di un gruppo di Paesi che condividono obiettivi strategici e visioni geopolitiche diverse dall’Occidente.
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Le dinamiche Dell’“alleanza autocratica” secondo Kaja Kallas
Kaja Kallas ha definito l’incontro dei leader di Cina, Russia, Iran e Corea del Nord alla parata un segnale di formazione di un’“alleanza autocratica”. Questi Paesi, secondo la rappresentante europea, sfidano l’ordine internazionale vigente fondato su regole condivise tra Stati, proponendo un’alternativa più autoritaria.
Il gruppo, a volte chiamato “Asse del sovvertimento”, ha suscitato preoccupazioni in molti ambienti diplomatici occidentali, perché rappresenta un tentativo di sfidare la leadership globale occidentale e suggerisce un’idea di governance mondiale basata su principi differenti. Nella pratica, Cina e Russia spingono per un sistema internazionale considerato da loro più equilibrato, ma che a Bruxelles viene visto come una minaccia per la stabilità e le libertà democratiche.
La parata per gli 80 anni della fine della Seconda guerra mondiale è stata per questi Paesi l’occasione per mostrare solidarietà politica e militare, evidenziando la convergenza delle loro scelte strategiche. In seno all’Unione Europea, le parole di Kallas hanno aperto un dibattito sulla risposta da dare a questi nuovi assetti geopolitici.
La parata degli 80 anni della vittoria e il suo significato geopolitico
Il 3 settembre 2025 a Mosca si è svolta una parata militare per celebrare la ricorrenza degli 80 anni dalla vittoria sulla Germania nazista. L’evento ha chiamato a raccolta 26 leader mondiali, tra cui quelli di nazioni con posizioni critiche verso l’Occidente, come Cina, Russia, Iran e Corea del Nord.
La parata non ha rappresentato solo un momento di commemorazione storica, ma è stata anche un palcoscenico per evidenziare l’unità politica di queste forze. Nel corso della manifestazione, è emersa la volontà di riaffermare un peso politico alternativo agli Stati Uniti e all’Europa occidentale.
Questo evento ha segnato una nuova fase nelle relazioni internazionali, mostrando come alcune potenze cerchino di schierarsi su posizioni contrapposte all’attuale ordine globale. La presenza solenne dei leader ha inviato un messaggio chiaro sull’intenzione di sostenere valori e interessi comuni, in netto contrasto con le accuse di Kaja Kallas e la posizione europea.
Nel contesto attuale, questa manifestazione diviene uno dei simboli delle divisioni persistenti e delle sfide diplomatiche a cui il mondo deve ancora rispondere.