Il 2025 segna uno sviluppo definitivo in uno dei casi di cronaca più seguiti negli ultimi anni sul lago di Garda. La corte di cassazione italiana ha confermato le sentenze di condanna per due turisti tedeschi coinvolti in un incidente mortale avvenuto nel giugno 2021. La vicenda ha avuto una forte risonanza locale e nazionale, attirando l’attenzione sulla sicurezza nelle acque delle località turistiche del nord Italia. Vediamo come si sono svolti gli eventi e quali sono stati gli esiti giudiziari.
Il contesto della tragedia sul lago di garda
La notte tra il 19 e il 20 giugno 2021, due giovani — Greta Nedrotti, 24 anni, e Umberto Garzarella, 37 anni — si trovavano su una barca ferma nelle acque vicino a Salò, comune affacciato sul lago di Garda. I due ragazzi avevano trascorso la giornata tra bar e ristoranti della zona, una delle mete preferite per i turisti. Intorno a quell’ora, il motoscafo Riva guidato da due cittadini tedeschi, Patrick Kassen e Christian Teissman, si avvicinò alla zona e li travolse. L’impatto causò la morte immediata dei due giovani, scuotendo profondamente la comunità locale.
Gli sviluppi del processo e le condanne ai due tedeschi
Dopo l’incidente, sono partite indagini approfondite da parte delle autorità italiane, volte a ricostruire con precisione quanto accaduto. Patrick Kassen è stato condannato a quattro anni e sei mesi, mentre Christian Teissman ha ricevuto una pena di due anni e undici mesi. Entrambe le sentenze riguardano la responsabilità per la perdita della vita di Nedrotti e Garzarella. I legali dei due imputati hanno presentato ricorsi alla corte di cassazione, cercando di modificare o annullare le pene. Tuttavia, la Cassazione ha respinto tali istanze, confermando integralmente le sentenze dei gradi di giudizio precedenti.
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La questione della confisca del motoscafo rinviata alla corte d’appello di brescia
Un punto ancora da chiarire riguarda la sorte del motoscafo Riva utilizzato durante l’incidente. La corte di cassazione non si è pronunciata in via definitiva sulla richiesta di confisca dell’imbarcazione. Ha infatti rimandato la decisione finale alla corte d’appello di Brescia, che è chiamata a valutare in dettaglio gli aspetti legali riguardo al mezzo nautico coinvolto. La confisca potrebbe avere riflessi importanti sul futuro delle due persone condannate e sul recupero economico legato al caso. Questo passaggio rappresenta l’ultimo nodo ancora aperto nella vicenda giudiziaria.