Chi l’ha visto? torna su Rai 3 con il caso della donna di Chivasso e altri misteri di scomparsa

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Chi l'ha visto? torna su Rai 3 con il caso della donna scomparsa a Chivasso - Gaeta.it

Elisabetta Cina

10 Settembre 2025

La trasmissione “Chi l’ha visto?” riprende la sua programmazione in diretta mercoledì 10 settembre alle 21.20 su Rai 3. Il primo caso al centro dell’attenzione riguarda una donna di Chivasso, oggetto di un appello della Procura attraverso i carabinieri per identificarla, dopo aver fornito diverse identità false. Il programma prosegue poi con altri problemi di persone scomparse durante l’estate.

Il mistero della donna di Chivasso: appello pubblico per identificarla

L’episodio che apre la nuova stagione di “Chi l’ha visto?” si concentra sull’intrico che riguarda una donna di Chivasso. Le autorità hanno lanciato un appello ufficiale tramite i carabinieri per riuscire a identificarla, dopo aver scoperto che la donna ha fornito numerose identità false. La Procura ha chiesto ai cittadini di collaborare, fornendo informazioni utili che possano chiarire chi sia realmente questa persona e qual è la sua reale posizione.

Il caso si presenta complicato perché le identità fittizie create dalla donna coprono più aspetti della sua vita, rendendo difficile ricostruire una traiettoria precisa. La richiesta di identificazione è fondamentale per la Procura, che punta a comprendere i motivi dietro le molteplici menzogne e stabilire se siano collegate a episodi più gravi o a fenomeni di criminalità. Intanto, le forze dell’ordine stanno raccogliendo ogni segnalazione possibile per collegare i vari pezzi del puzzle.

L’attenzione mediatica contribuisce a mobilitare l’opinione pubblica. Spesso la collaborazione dei telespettatori ha portato a risultati importanti nei casi seguiti da “Chi l’ha visto?”. La trasmissione, anche nel 2025, continua a svolgere un ruolo di rilievo nel fornire spazio pubblico a situazioni difficili, accendendo i riflettori su enigmi irrisolti.

Altri casi estivi di scomparsa in primo piano nello studio di chi l’ha visto?

Il programma non si limita al caso di Chivasso ma dedica ampio spazio alle scomparse avvenute durante l’estate. Fra queste, viene approfondito il caso di un uomo sparito dopo aver incontrato una giovane donna che si sarebbe presentata come una cittadina francese residente a Firenze. Il mistero riguarda le circostanze di questo incontro e se possa trattarsi di una trappola architettata per attirare la vittima.

Questo episodio riporta il tema delle sparizioni in contesti apparentemente normali, con persone coinvolte in relazioni o incontri inizialmente innocui, che però nascondono risvolti poco chiari o pericolosi. La trasmissione ripercorre i passi fatti da questa persona, gli ultimi contatti e il contesto in cui si è persa ogni traccia, in modo da sollecitare chiunque abbia informazioni a farsi avanti.

I casi di scomparsa trattati da “Chi l’ha visto?” sono un richiamo costante alla fragilità delle persone coinvolte e alla necessità di mantenere alta l’attenzione sulle storie che spesso rischiano di essere dimenticate. La trasmissione esamina ogni pista registrando appelli e segnalazioni, con l’obiettivo di far emergere particolare utili alle indagini.

Aggiornamenti sul caso resinovich e nuovi elementi sulle indagini in corso

Fra i casi più noti affrontati dal programma ci sono quelli ancora irrisolti, come quello di Liliana Resinovich. In questa occasione emergono particolari nuovi che coinvolgono la modifica della GoPro di Sebastiano Visintin, compiuta nel giorno in cui il giudice per le indagini preliminari ha disposto ulteriori accertamenti sulla morte della moglie.

Il dato sulla modifica del dispositivo di registrazione introduce una novità che potrebbe influire sul corso delle indagini. La GoPro, strumento chiave per ricostruire la dinamica degli eventi, ha subito una manipolazione temporale in un momento cruciale degli accertamenti. Questo ha alimentato ulteriori interrogativi e la necessità di verifiche accurate per chiarire se la datazione o le immagini siano state alterate.

Il riflesso di questa scoperta ha spinto il gip a intraprendere nuove indagini per approfondire le circostanze del decesso e valutare il valore probatorio delle immagini registrate. Il caso Resinovich mantiene così alta l’attenzione anche a distanza di tempo, con alcune ombre che si stanno lentamente diradando grazie all’attività dei magistrati e degli inquirenti.

Appelli e richieste di aiuto al centro della trasmissione

Come nelle puntate precedenti, anche questa edizione di “Chi l’ha visto?” dedica parte del tempo alla diffusione di appelli, all’attivazione di richieste di aiuto e alle segnalazioni di persone in difficoltà. La formula del programma punta a creare un ponte tra chi è scomparso o è in difficoltà e chi può contribuire a trovare indicazioni utili per ritrovarli o aiutarli.

Gli appelli spaziano da segnalazioni di persone scomparse a situazioni di disagio domestico o sociale, offrendo uno spazio in cui ogni richiesta viene esposta alla comunità. La trasmissione si conferma un luogo in cui le voci di chi si trova in pericolo possono trovare ascolto e supporto da parte di chi guarda e da parte delle istituzioni.

Il ruolo assunto da “Chi l’ha visto?” negli anni resta quello di un canale diretto fra chi affronta momenti difficili e il pubblico, evitando che certe storie vengano oscurate dal rumore mediatico. Questa funzione pubblica si rinnova con ogni puntata, in un lavoro che si costruisce con calma e attenzione, puntando sui dettagli per dare risposte e aiuti concreti.