Casi di Chikungunya in aumento nel nord italia: verifiche e interventi a Verona, Modena e Como

Casi Di Chikungunya In Aumento

Aumento casi Chikungunya nel Nord Italia, controlli a Verona, Modena e Como. - Gaeta.it

Marco Mintillo

31 Agosto 2025

La chikungunya, malattia virale trasmessa dalle zanzare tigre, continua a diffondersi nel nord italia. Negli ultimi giorni sono emersi nuovi contagi nelle province di verona, modena e como, con diversi casi che non riguardano persone rientrate da viaggi all’estero. Questo indica che il virus si è ormai radicato in alcune zone italiane. Le autorità locali stanno intervenendo con disinfestazioni e cancellazione di eventi pubblici per contenere la diffusione.

Nuovi contagi a Verona e misure di contenimento immediate

Negli ultimi giorni la provincia di verona ha registrato due nuovi casi di chikungunya dopo i otto riscontrati durante tutta l’estate. Il primo contagio si è verificato a dossobuono, una frazione di villafranca di verona, nelle vicinanze degli impianti sportivi. L’area ha suscitato preoccupazione, tanto che il comune ha deciso di annullare una sagra in corso per evitare nuovi rischi di contagio. In più è stata avviata un’operazione di disinfestazione mirata nella zona per ridurre la presenza della zanzara tigre, vettore del virus.

Il secondo caso a verona è stato segnalato a san pietro in cariano, nella valpolicella. Qui le autorità sanitarie ipotizzano che il paziente possa essere stato contagiato fuori dal territorio locale, ma resta sotto osservazione. Questi episodi confermano comunque come la chikungunya stia circolando anche in aree prima considerate a basso rischio, sollevando l’attenzione sulle misure da adottare per evitare ulteriori contagi.

La situazione nei focolai storici di Modena e Como: numeri e reazioni

Prima dei nuovi casi veronesi, i focolai più significativi del nord italia erano concentrati nelle province di modena e como. A modena la situazione si è aggravata nell’ultima settimana con 17 nuovi casi, portando il totale dei contagi estivi a 80. Fortunatamente nessuno dei pazienti versa in condizioni critiche, ma l’aumento continuo richiede un monitoraggio stretto.

La città di como ha invece confermato un nuovo caso nelle ultime ore. Le autorità locali hanno risposto immediatamente con un intervento di disinfestazione in alcune aree individuate come zone favorevoli alla riproduzione della zanzara tigre. Questi interventi servono a limitare la diffusione del virus, eliminando i ristagni d’acqua e altri luoghi dove le zanzare si moltiplicano, accompagnati da campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini.

Caratteristiche della chikungunya e modalità di trasmissione

La chikungunya è una malattia provocata da un virus trasmesso soprattutto dalla puntura della zanzara tigre . I sintomi principali includono febbre alta e dolori articolari intensi, che possono durare anche diverse settimane. Il periodo di incubazione, ossia il tempo tra il morso infetto e la comparsa dei sintomi, può arrivare fino a quattordici giorni. Questo intervallo permette a chi è stato contagiato di muoversi liberamente, essere punto a sua volta da altre zanzare e contribuire alla diffusione del virus.

L’origine del virus sembra asiatica, anche se i primi casi ufficiali sono stati registrati in africa subsahariana negli anni precedenti. In italia la chikungunya è presente dal 2007, con successive ondate di contaminazioni autoctone principalmente nel nord, dovute all’adattamento della zanzara tigre al clima locale. Le autorità sanitarie invitano a eliminare i ristagni d’acqua e ad adottare misure protettive, come l’uso di repellenti, per arginare la crescita dei casi.

Interventi e prevenzione contro la zanzara tigre nelle aree a rischio

La zanzara tigre rappresenta il vettore più importante per la trasmissione della chikungunya, ma anche di altre malattie come la dengue e il virus zika. In italia è ormai presente stabilmente in molte regioni, soprattutto nelle zone urbane e periurbane dove trova condizioni favorevoli per riprodursi. Le amministrazioni continuano a promuovere campagne contro la proliferazione di questo insetto, puntando su disinfestazioni periodiche e sull’informazione dei cittadini.

Gli interventi principali si concentrano sull’eliminazione di ristagni d’acqua in luoghi aperti e chiusi, che costituiscono ambiente ideale per le larve della zanzara. Inoltre, in seguito alla comparsa di casi confermati di chikungunya, in diverse località si adottano subito misure drastiche per ridurre i focolai. Al contempo, viene raccomandato l’uso di repellenti quando si trascorre tempo all’aperto, specialmente nelle ore del tramonto e dell’alba, quando le zanzare sono più attive.

Il monitoraggio continuo, unito a questi interventi, rimane fondamentale visto il rischio che la chikungunya possa espandersi in altre zone. Anche gli esami sul sangue donato e la sorveglianza dei casi asintomatici sono strumenti utili per tenere sotto controllo la situazione nei territori più colpiti.