L’Unione europea ha annunciato una nuova serie di sanzioni contro la Russia, incluse misure contro individui e aziende ritenute collegate al governo di Mosca. Il provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue il 18 aprile 2025, estende le restrizioni economiche e finanziarie a figure di rilievo e a varie società operanti fuori dai confini russi.
Le personalità russe nel mirino di Bruxelles
Tra le nuove sanzioni figurano dieci persone considerate vicine al presidente Vladimir Putin, tra cui il regista Karen Shakhnazarov, noto anche per il suo ruolo culturale all’interno della Russia. L’inserimento di figure legate all’arte e alla cultura, come Shakhnazarov, riflette la decisione europea di colpire non solo esponenti politici o militari, ma anche esponenti di spicco nei settori influenti per il regime russo. La lista comprende inoltre altre nove personalità che, secondo Bruxelles, mantengono relazioni strette con il Cremlino o contribuiscono al sostegno delle attività governative.
Misure restrittive sui singoli
Questi individui sono ora soggetti a restrizioni finanziarie e divieti di viaggiare all’interno degli Stati membri, misure già adottate in precedenti pacchetti ma che vengono confermate e ampliate. La scelta di sanzionare anche personalità non direttamente coinvolte in ruoli politici sottolinea l’approccio dell’Ue nel limitare spazi vitali per la propaganda e il sostegno economico al Cremlino.
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Le nuove sanzioni non si limitano ai confini russi, ma coinvolgono anche società in paesi terzi. Tra queste, 18 aziende che operano in Azerbaigian, Cina, India, Mauritius, Singapore e negli Emirati Arabi Uniti sono state inserite nella lista nera europea. Questi gruppi fornivano supporto o mantenevano legami economici che, secondo Bruxelles, facilitavano le attività della Russia sotto sanzione.
Estensione geografica delle restrizioni
L’estensione della lista dimostra la volontà dell’Ue di bloccare canali indiretti di transazioni e forniture, soprattutto nei mercati dove la vigilanza sulle attività commerciali con la Russia era finora meno severa. Le nazioni coinvolte coprono diverse regioni, con società che si occupano di settori come il commercio internazionale, la logistica e l’energia.
Bruxelles punta a stringere ulteriormente la morsa economica sulle reti di sostegno alla Russia, per limitare risorse che potrebbero essere impiegate nella guerra o nel rafforzamento internazionale del Cremlino.
Pesanti restrizioni finanziarie su banche e compagnie russe
Ulteriori misure riguardano 22 banche e 23 compagnie russe, che ora subiscono blocchi negli scambi finanziari e commerciali con l’Ue. L’obiettivo è isolare queste istituzioni dal sistema economico europeo, impedendo loro di accedere a capitali o tecnologie chiave.
Settori fondamentali sotto pressione
L’elenco comprende enti attivi nei settori bancario, energetico e industriale, settori fondamentali per il funzionamento interno della Russia e per il suo profilo internazionale. Tra gli strumenti adottati vi sono il congelamento di beni, l’interdizione a operare con partner europei e limiti alle transazioni in valuta.
Queste limitazioni si inseriscono in una linea dura mantenuta da Bruxelles dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Le sanzioni puntano a ridurre la capacità di Mosca di finanziare operazioni militari e politiche esterne ritenute inaccettabili dal consesso internazionale.
L’ampiezza del pacchetto testimonia la strategia dell’Unione europea di intensificare la pressione attraverso misure mirate non solo verso la Russia ma anche verso chi nel mondo continua a sostenere indirettamente il governo di Putin. Gli effetti concreti di queste restrizioni saranno osservati nelle prossime settimane, con particolare attenzione sul movimento dei capitali e sulle attività commerciali collegate.