Il ministero dell’Agricoltura brasiliano ha annunciato la scoperta del primo caso di influenza aviaria altamente patogena in un animale allevato destinato al commercio dopo quasi due decenni. La rilevazione è avvenuta nello stato di Rio Grande do Sul, al confine meridionale del Paese, in una fattoria del municipio di Montenegro. Il fenomeno ha suscitato interventi immediati da parte delle autorità per bloccare la diffusione del virus tra la produzione avicola, cruciale per l’economia brasiliana.
Rilevamento e conferma del contagio in una fattoria di montenegro
Il 12 maggio 2025 il Dipartimento dell’Agricoltura di Rio Grande do Sul ha identificato i primi segnali del contagio in un allevamento di pollame a Montenegro. I tecnici hanno raccolto campioni e inviato il materiale a un laboratorio di Campinas, nello stato di San Paolo, dove si è confermata la presenza del virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità . Questo episodio si distingue dagli ultimi rilevati nel Paese perché coinvolge animali di allevamento, mentre in passato l’influenza si riscontrava solo in volatili selvatici.
In parallelo le autorità locali hanno segnalato la morte sospetta di esemplari nello zoo di Sapucaia do Sul, struttura chiusa temporaneamente per precauzione. La presenza simultanea del virus in ambienti diversi mette in evidenza la necessità di contenere al più presto ogni focolaio. Il governo ha risposto con la dichiarazione dello stato di emergenza zoosanitaria per 60 giorni, adottando le misure previste dal piano nazionale. L’obiettivo prioritario è circoscrivere l’area interessata e limitare ogni rischio sulla produzione e sulla sicurezza degli alimenti.
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Misure di contenimento e isolamento nella zona colpita
Le autorità hanno isolato un’area di 10 chilometri intorno alla fattoria di Montenegro e disposto l’abbattimento degli animali nel perimetro considerato a rischio. Questa strategia mira a scongiurare la diffusione del virus in un territorio dove l’allevamento del pollame rappresenta un’attività rilevante. Nonostante la gravità della situazione il governo assicura che la trasmissione all’uomo attraverso prodotti come carne o uova non avviene.
Gli esperti sottolineano come il rischio di contagio umano sia limitato a chi lavora a stretto contatto con volatili infetti, come addetti agli allevamenti o veterinari. Il piano nazionale include anche il monitoraggio costante delle popolazioni di uccelli selvatici e un rafforzamento delle misure igienico-sanitarie negli stabilimenti.
Impatto sulle esportazioni e reazioni internazionali
Il Brasile è uno dei principali esportatori mondiali di carne di pollo, con spedizioni che nel 2024 hanno superato 5,3 milioni di tonnellate. I principali mercati di destinazione includono Cina, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Giappone. Non appena è stata confermata la presenza del virus nel pollame allevato, il governo brasiliano ha comunicato l’epidemia all’Organizzazione mondiale per la salute animale e ad altri organismi internazionali.
Il ministro dell’Agricoltura Carlos Favaro ha confermato alla Cnn che, in risposta al contagio, la Cina ha sospeso le importazioni di carne di pollo brasiliana. Questa decisione rappresenta un colpo significativo per l’industria avicola, che dovrà gestire gli effetti dell’interruzione nel commercio con uno dei mercati più importanti. Altri paesi partner potrebbero adottare misure simili per precauzione.
Le autorità brasiliane stanno lavorando per fornire tutte le informazioni necessarie e mantenere aggiornati i partner commerciali durante lo sviluppo della situazione. L’efficace contenimento del virus appare cruciale per limitare le ripercussioni economiche.