Borbone Di Francia ed escursioni nel verde: Gorizia si prepara a essere Capitale Europea Della Cultura 2025

Borbone Di Francia Ed Escursio

Borbone di Francia e natura: Gorizia verso il 2025 come Capitale Europea della Cultura. - Gaeta.it

Laura Rossi

28 Agosto 2025

Gorizia si è guadagnata il titolo di Capitale Europea della Cultura per il 2025, un riconoscimento che mette sotto i riflettori la sua storia complessa e il territorio che la circonda. La città, storicamente punto di incontro tra Est e Ovest, ospita a Palazzo Coronini Cronberg una mostra dedicata ai Borbone di Francia esiliati alla fine dell’Ottocento. Nei dintorni, poi, i sentieri naturalistici regalano scorci sorprendenti e poco conosciuti del Collio.

Borbone a Gorizia: una pagina di storia da riscoprire

Dal 29 maggio 2025 al 25 gennaio 2026, Palazzo Coronini Cronberg apre le sue porte alla mostra “I Borbone di Francia in esilio a Gorizia. Ricordi e immagini dell’esilio”. Qui si racconta il periodo in cui la famiglia reale francese visse in città tra fine Ottocento e inizio Novecento. Grazie a oggetti, foto e documenti inediti raccolti dalla storica Cristina Bragaglia, prende vita un capitolo spesso dimenticato.

La presenza della corte borbonica ha lasciato un segno profondo nella vita della città, trasformandola in un crocevia di incontri culturali e aristocratici. La mostra dà uno sguardo più personale su questi personaggi, mostrando aspetti quotidiani e relazioni umane oltre la politica. È l’occasione per capire come una città di confine abbia fatto parte di grandi eventi europei, ospitando una corte reale in un’epoca di cambiamenti.

Questa esposizione fa parte di un progetto più ampio che mette in luce i legami di Gorizia con la storia europea, invitando a scoprire dettagli nascosti negli archivi o nelle memorie private. Le sale di Palazzo Coronini Cronberg diventano così un luogo dove storia politica, biografie e oggetti si intrecciano, dimostrando che la cultura riesce a far rivivere il passato.

Gorizia, città di confine: tra storia, cultura e multiculturalità

Gorizia è da sempre una città al confine, un punto d’incontro di culture e influenze diverse. Il suo ruolo è stato segnato da eventi cruciali come il Trattato di Parigi del 1947, che ha ridisegnato i confini, e la caduta della Cortina di Ferro, momenti chiave della storia europea recente. Questi avvenimenti hanno lasciato tracce evidenti nella struttura urbana e nella vita della comunità, dove si intrecciano eredità e storie diverse.

Il titolo di Capitale Europea della Cultura 2025 ha acceso i riflettori sull’identità complessa di Gorizia. Oltre alla mostra sui Borbone, sono stati creati percorsi tematici per raccontare la storia della città in modo diretto e coinvolgente. “Gorizia, una storia di frontiera” guida lungo i luoghi simbolo delle trasformazioni del confine, mentre “Atmosfere goriziane – Tour classico” propone un itinerario tra architettura e mix culturale del centro.

Queste iniziative puntano a valorizzare il patrimonio culturale senza nascondere le contraddizioni e le divisioni, ma mostrando anche la capacità di integrazione. Gorizia si presenta così come un luogo vivo, dove storia, memoria e vita quotidiana si mescolano tra le sue strade, piazze e palazzi.

Collio e dintorni: sentieri tra vigneti e panorami da scoprire

A pochi chilometri da Gorizia, la natura offre tante possibilità per chi vuole staccare la spina. Tra i sentieri più amati c’è il “Sentiero delle Vigne Alte” nella zona vitivinicola di Capriva, nel cuore del Collio. Il percorso regala panorami che alternano boschi e vigneti sulle colline più alte, con viste che spaziano dalle pianure italiane a quelle slovene.

Dal sentiero principale si possono scegliere varianti più lunghe che portano a luoghi naturali come Russiz Superiore e la Piana del Preval. Qui la natura si mostra in modo autentico, con strade poco battute che attraversano campi, boschi e prati, in un’atmosfera che invita alla calma e alla riflessione.

Un altro itinerario molto apprezzato è il “Percorso delle Panchine Arancioni” a Oslavia. Il cammino unisce sette panchine posizionate in punti panoramici da cui si vede sia l’Italia sia la Slovenia, offrendo pause tra vigneti e territori di confine. La zona di Oslavia è poco frequentata dal turismo tradizionale, e questo percorso ne mette in risalto natura e storia.

“La Piana del Preval” è un’area attraversata da stradine tranquille, trasformate in vie ciclo-pedonali che si snodano tra dolci colline coltivate e boschi. Qui il silenzio accompagna i camminatori immersi in una campagna intatta, lontano dal caos della città. Questi itinerari completano il racconto di Gorizia, offrendo esperienze dirette del paesaggio che dialogano con la storia e la cultura della città.