Con l’arrivo della stagione calda, la presenza di insetti si fa sentire e installare zanzariere diventa una soluzione efficace per proteggersi. Anche nel 2025 sarà possibile richiedere il bonus zanzariere, un’agevolazione fiscale che copre metà delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione, a patto che vengano rispettati certi requisiti. Ecco come ottenere la detrazione, chi può beneficiarne e quali sono le condizioni tecniche da rispettare.
Qual è la conferma del bonus zanzariere anche nel 2025
Il bonus zanzariere non è una novità ma una misura già adottata negli ultimi anni per incentivare lavori che migliorano il comfort abitativo. Nel 2025, questa opportunità resta disponibile e si può richiedere in due modi distinti. Il primo è collegato all’ecobonus, che premia gli interventi che migliorano l’efficienza energetica dell’edificio. Il secondo passa attraverso il bonus casa, legato a lavori di ristrutturazione edilizia più ampi.
Nel dettaglio, chi decide di puntare sull’ecobonus deve assicurarsi che le zanzariere installate rispettino criteri tecnici specifici, poiché l’intervento è considerato anche un modo per ridurre il calore che entra nelle stanze, limitando l’uso del condizionatore. Il bonus casa invece riguarda in genere lavori di ristrutturazione, inclusi quelli che prevedono l’inserimento di zanzariere integrate agli infissi, senza l’obbligo di rispettare gli stessi parametri energetici.
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Questo mantiene aperta la possibilità di scegliere una detrazione più flessibile, in base alle esigenze di chi abita o gestisce l’immobile.
Criteri tecnici per accedere all’ecobonus con le zanzariere
La porta d’accesso all’ecobonus prevede l’installazione di zanzariere che non siano semplici schermi mobili ma elementi fissi, in grado di agire come vere barriere solari. Le zanzariere devono quindi essere montate in modo stabile sulle finestre o sulle portefinestre esposte a sud, est o ovest: su quelle rivolte a nord il bonus non si applica in quanto l’irraggiamento solare è minore.
Importante è il valore GTot, che misura quanta energia solare riesce a passare attraverso la finestra e la zanzariera combinata. Per accedere all’agevolazione, questo valore deve essere inferiore a 0,35, come previsto dalla norma UNI EN 14501. Si tratta di un parametro che certifica la capacità di ridurre il passaggio di calore provocato dal sole.
In più, i prodotti devono avere la marcatura CE, un segnale che conferma la conformità ai requisiti europei di sicurezza e qualità.
In questo modo, l’intervento ha un doppio vantaggio: protegge dagli insetti e contribuisce alla riduzione dei consumi energetici.
Chi è abilitato a richiedere il bonus zanzariere nel 2025
Il bonus zanzariere non si rivolge soltanto ai proprietari delle abitazioni, ma anche ad altre categorie di persone e soggetti. Possono accedervi infatti anche gli affittuari, a patto che ci sia un accordo con il proprietario dell’immobile per la gestione delle spese. Lo stesso vale per chi vive in comodat d’uso, ovvero chi utilizza la casa concessa gratuitamente da un altro soggetto.
Anche i familiari conviventi con il titolare dell’immobile, come coniugi, figli o parenti entro il terzo grado, possono richiedere la detrazione. In condomini, la detrazione riguarda anche interventi sulle parti comuni, con possibilità che più condòmini partecipino all’agevolazione.
Un’altra categoria ammessa è quella delle imprese o titolari di reddito d’impresa, che possono usufruire della detrazione IRES quando le zanzariere vengono installate in locali aziendali.
Questa apertura amplia la platea di chi può investire in protezione dalla piccola fauna fastidiosa senza rinunciare a un aiuto fiscale.
Le modalità per ottenere il bonus senza ristrutturare l’immobile
Non è necessario sottoporre l’immobile a interventi di ristrutturazione per ottenere il bonus zanzariere nel 2025. Anche chi non sta effettuando lavori più ampi può richiederlo attraverso l’ecobonus. Però la procedura da seguire è precisa e riguarda la comunicazione di documenti all’ENEA, l’ente incaricato di monitorare le agevolazioni per l’efficienza energetica.
Dopo l’installazione, il contribuente ha 90 giorni per inviare all’ENEA la scheda che descrive l’intervento. La detrazione si traduce in un rimborso fiscale distribuito in dieci rate annuali e può essere usata per pagare una parte dell’IRPEF o dell’IRES a seconda che il beneficiario sia una persona fisica o un’impresa.
Ci sono limiti alle spese detraibili: fino a 60.000 euro per la maggior parte, con un risparmio massimo di 30.000 euro, che si riduce a 14.000 euro per redditi tra 75.000 e 100.000 euro e a 8.000 euro per redditi superiori ai 100.000 euro annui.
Quali documenti servono per richiedere la detrazione fiscale
Per beneficiare del bonus zanzariere, è fondamentale preparare con cura tutti i documenti richiesti. Uno tra i più importanti è la scheda descrittiva dell’intervento, da inviare all’ENEA entro tre mesi dalla conclusione dei lavori. Questa scheda riporta le caratteristiche tecniche delle zanzariere, confermando il rispetto delle norme.
Serve anche il codice CPDI, un identificativo che l’ENEA rilascia al momento dell’invio della documentazione online. Le fatture e le ricevute di pagamento, sia per l’acquisto che per il montaggio, devono essere conservate e presentate come prova della spesa sostenuta.
Nel caso in cui il richiedente non sia il proprietario dell’immobile, deve allegare una dichiarazione che autorizzi l’intervento.
Altri documenti importanti sono l’asseverazione tecnica, che certifica la rispondenza dei materiali installati alle caratteristiche richieste, insieme alle schede tecniche dei prodotti e alla marcatura CE, prova della conformità europea.
Infine, le attestazioni riguardanti le prestazioni solari delle zanzariere aiutano a dimostrare il contributo energetico dell’intervento.
Tutto questo materiale permette una corretta valutazione dell’agevolazione e una gestione trasparente della detrazione fiscale.