Blitz dei carabinieri a torino scopre condizioni disumane per decine di animali in un appartamento del centro

Blitz dei carabinieri a torino scopre condizioni disumane per decine di animali in un appartamento del centro

Carabinieri del nucleo CITES di Torino scoprono maltrattamento e abbandono di oltre quaranta pappagalli e altri animali in condizioni igieniche drammatiche, con sequestro e indagine in corso sulla proprietaria.
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I carabinieri di Torino hanno scoperto un caso grave di maltrattamento e abbandono di oltre quaranta animali in un appartamento del centro città, con condizioni igieniche disastrose. La proprietaria è indagata e gli animali sono stati sequestrati e affidati a cure adeguate. - Gaeta.it

Un intervento dei carabinieri del nucleo CITES di Torino ha portato alla luce condizioni estreme di maltrattamento e abbandono di animali in un alloggio del centro cittadino. La scoperta è avvenuta a seguito di numerose segnalazioni dei condomini, esasperati da odori insopportabili e dalla presenza di insetti. La situazione ha fatto emergere un contesto di degrado protratto da anni, con oltre quaranta pappagalli e altri animali detenuti in un ambiente sporco, privo di luce e di aria, in condizioni igieniche drammatiche.

La scoperta: una realtà nascosta tra rifiuti e animali maltrattati nel cuore di torino

Il 16 luglio 2025 i carabinieri, su mandato della procura di Torino, hanno eseguito una perquisizione nell’appartamento segnalato da più condomini dello stabile. L’accesso all’abitazione è stato complicato e ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco per mettere in sicurezza l’ambiente e garantire un ingresso sicuro alle forze dell’ordine. Dietro la porta chiusa si trovava un ambiente ovattato di buio, calore e un odore acre che ha subito colpito anche gli operatori. Gli animali, oltre quaranta pappagalli, due tartarughe d’acqua, un drago barbuto, un cane e un gatto, erano rinchiusi per lo più in gabbie sporche con escrementi ovunque, oppure lasciati liberi in mezzo a immondizia e deiezioni accumulate in anni di abbandono.

Condizioni di vita disumane per gli animali nell’appartamento

Le finestre erano sempre sigillate e le luci spente, probabilmente per nascondere l’odore agli altri abitanti del palazzo e spegnere i rumori degli animali. Questa scelta ha complicato ulteriormente le condizioni di vita delle creature, che hanno sofferto la mancanza di aria fresca, di stimoli e di cure, soprattutto considerando il caldo di quell’estate torinese. I carabinieri hanno trovato così un quadro di sofferenza protratta e di trascuratezza grave, tanto da allertare subito il personale veterinario dell’ASL di Torino.

Il soccorso e il sequestro degli animali dopo una situazione di grave degrado

Il personale veterinario è intervenuto sul posto per medicare e soccorrere gli animali visibilmente in difficoltà. Ogni esemplare è stato posto sotto sequestro e affidato a strutture che potessero garantire almeno una condizione temporanea dignitosa. Anche se la situazione era da anni fuori controllo, l’azione rapida ha impedito ulteriori danni alla salute delle creature.

Gli animali, come si apprende dal rapporto delle forze dell’ordine, necessitano di cure specifiche e monitoraggio costante, cosa impossibile nell’alloggio sequestrato. In molti casi, animali come il drago barbuto e le tartarughe d’acqua richiedono ambienti precisi per vivere. Qui, invece, erano confinati in gabbie sporche o lasciati vagare tra rifiuti e sporcizia, senza accesso a cibo o acqua fresca.

Le accuse e le azioni legali: la proprietaria indagata per maltrattamento di animali

La donna titolare dell’appartamento risulta indagata per maltrattamento di animali secondo l’articolo 544-ter del codice penale. Il procedimento è ancora nella fase preliminare e la presunzione di innocenza resta garantita dalle norme italiane. Le autorità, oltre al sequestro degli animali, hanno richiesto alla polizia locale di Torino un intervento urgente per la sanificazione completa dell’alloggio.

La gravità del caso ha fatto sì che la procura intervenisse con rapidità per mettere fine a una situazione che rischiava di rappresentare un pericolo sanitario per tutto lo stabile. La presenza di escrementi in quantità e di infestazioni di insetti rendeva necessaria un’azione drastica per tutelare la salute pubblica.

Il ruolo dei residenti nelle denunce

Le segnalazioni dei residenti hanno rappresentato un contributo decisivo per la scoperta di questa realtà. I condomini, disturbati dal tanfo, dal crescente numero di insetti e dalla paura di problemi igienico-sanitari più ampi, hanno rivolto allarme alle autorità. Di fronte al silenzio e alla durata nel tempo di questo stato di degrado, hanno insistito fino a far scattare un’indagine che si è sviluppata attraverso appostamenti e verifiche sul posto.

Il nucleo CITES dei carabinieri, specializzato nella tutela degli animali e della natura, ha portato avanti l’operazione, coadiuvato dall’ASL veterinaria. Questa collaborazione ha permesso di agire con la giusta competenza e di ottenere l’autorizzazione della procura per procedere in tempi rapidi. La vicenda mette in evidenza le difficoltà a scovare certi episodi di maltrattamento, spesso nascosti dietro porte chiuse.

Riflessioni sul maltrattamento degli animali in contesti urbani e centrali

Questo caso di Torino mette in luce come il maltrattamento animale non si limiti a zone periferiche o dimenticate. Anche nel centro di una città importante come Torino possono esistere situazioni simili, celate dietro facciate apparentemente ordinarie. Animali detenuti in condizioni pessime da anni dimostrano come certe trascuratezze possono radicarsi silenziosamente.

Gli abitanti stanchi di convivere con la puzza e con rischi per la salute hanno svolto un ruolo chiave nel porre fine a questi abusi. I controlli delle autorità e le inchieste aperte devono continuare per evitare che episodi simili si ripetano. La complessa realtà urbana nasconde storie di sofferenza animale che richiedono attenzione e interventi efficaci da parte delle istituzioni.

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