Bianca Balti racconta il percorso dopo la diagnosi di tumore ovarico e la battaglia contro la mutazione genetica BRCA1

Bianca Balti Racconta Il Perco

Bianca Balti racconta la sua lotta contro il tumore ovarico e la mutazione BRCA1. - Gaeta.it

Laura Rossi

26 Agosto 2025

Bianca Balti, nota top model italiana, ha condiviso pubblicamente il racconto della sua lotta contro il tumore ovarico. Dopo un anno dalla diagnosi, ha scelto di raccontare a cuore aperto l’esperienza che ha segnato profondamente la sua vita. L’incontro con questa malattia ha messo in luce l’importanza della prevenzione e della consapevolezza, oltre a mostrare il peso emotivo di una scelta difficile tra salute e identità femminile.

La diagnosi del tumore ovarico: la scoperta dopo un ricovero urgente

Nel settembre 2024 Bianca Balti è stata ricoverata in ospedale a causa di forti dolori addominali. Da quel momento la sua vita è cambiata radicalmente. L’ecografia effettuata al pronto soccorso ha evidenziato un tumore ovarico in uno stadio avanzato, il terzo. Quella scoperta ha sconvolto la modella, che ha confessato di aver reagito con un pianto irrefrenabile e la difficoltà a respirare.

Il tumore ovarico è noto per essere silenzioso e difficile da individuare precocemente. Il ricovero per dolore intenso e la successiva diagnosi hanno rappresentato un brusco risveglio per Bianca. Un momento in cui la paura si è mescolata con la consapevolezza dell’urgenza di affrontare una battaglia complessa, che mette a dura prova non solo il corpo ma anche la sfera emotiva.

Prima della diagnosi, Bianca si era già confrontata con i rischi di questa malattia a causa della mutazione genetica BRCA1, ma non aveva ancora rimosso le ovaie. Questo dettaglio si è rivelato cruciale per il percorso che l’ha portata a prendere coscienza dei pericoli legati a quella scelta.

La mutazione Brca1 e la prevenzione: la doppia sfida di bianca balti

La mutazione BRCA1 è una alterazione genetica che aumenta notevolmente la possibilità di sviluppare tumori sia al seno sia alle ovaie. Bianca aveva scoperto di essere portatrice di questa mutazione e già nel 2022 aveva scelto di sottoporsi a una mastectomia preventiva. Questa operazione mira a togliere il tessuto mammario prima che si possa innescare un tumore maligno.

Nonostante questa decisione, Bianca non aveva rimosso le ovaie, una scelta influenzata dalla paura di perdere una parte importante della sua femminilità e dalla speranza di poter avere ancora figli. In un’intervista ha spiegato che le ovaie rappresentano per lei un simbolo profondo della donna che è sempre stata e che desiderava rimanere.

Questa riflessione mette in luce un conflitto molto sentito da molte donne che si trovano a dover scegliere tra la prevenzione e la conservazione della propria identità fisica e psicologica. La battaglia di Bianca mostra come queste scelte non siano mai semplici e come il percorso verso la diagnosi precoce resti fondamentale per limitare i danni.

Il legame con la vita e l’impegno nella sensibilizzazione pubblica

Dopo aver affrontato la paura della malattia e aver affrontato il momento più difficile, Bianca ha trovato un nuovo modo di guardare la vita. Davanti alla possibilità che i giorni possano essere contati ha scoperto una prospettiva più intensa e schietta. Ha smesso di cercare di piacere agli altri, trovando un riscontro più vero nelle relazioni personali.

La modella sottolinea anche la sua paura per il futuro, soprattutto per le sue figlie, per cui è sempre stato un punto di riferimento solido. Quell’elemento di responsabilità si accompagna alla motivazione di lottare non solo per sé ma anche per chi le sta vicino.

Bianca ha accettato di diventare testimonial per iniziative di sensibilizzazione come il progetto globale “Ovaries. Talk About Them”. L’obiettivo di queste campagne è sviluppare un test capace di individuare precocemente il tumore ovarico, che oggi viene spesso scoperto troppo tardi. Grazie a queste azioni la speranza sta crescendo nella comunità medica e in chi si impegna a informare le donne sui rischi e sull’importanza dei controlli.

La modella ha infine evidenziato il ruolo della ricerca scientifica, motore fondamentale di speranza e miglioramento delle terapie che possono in futuro aumentare la sopravvivenza. Il suo racconto, che mette a nudo le difficoltà e le paure vissute, diventa un richiamo concreto alla responsabilità di conoscere il proprio corpo e aderire alle visite preventive.