La trasformazione dei reflui zootecnici in risorse energetiche e fertilizzanti ha trovato un nuovo protagonista vicino Salerno. Dal 12 febbraio 2025, a Serre, ha preso il via l’attività di un impianto che trasforma liquami e letame provenienti dagli allevamenti bufalini in biometano e compost. La struttura sostiene la gestione di scarti di 50 aziende e promette di incidere sul piano ambientale e produttivo di una vasta area della provincia.
Impianto di serre e trattamento dei reflui bufalini
L’impianto realizzato da Bionergyserre su progetto di Rienergy E.S.Co. si trova a Serre, in provincia di Salerno. Dopo una fase di collaudo terminata il 12 febbraio, ha iniziato regolarmente a ricevere materiali organici provenienti da 50 aziende, prevalentemente situate nel territorio di Serre e area circostante. Dal 12 febbraio al 15 maggio sono stati conferiti circa 12 mila quintali di liquami e 6 mila tonnellate di letame, con un traffico medio superiore a 40 viaggi giornalieri.
Produzione e benefici locali
Questa attività garantisce una produzione di 500 metri cubi orari di biometano nella linea gas, che rappresenta una quota rilevante nel fabbisogno energetico locale. Parallelamente, viene ottenuto un compost di qualità pari a 750 tonnellate ogni mese, utilizzabile come bioconcime nei campi agricoli. L’impianto ha raggiunto una condizione prossima alla piena operatività, confermando l’efficacia del processo di trattamento e valorizzazione dei reflui.
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Progetto del secondo impianto a albanella e diffusione della tecnologia
La società Bionergy Albanella è pronta ad avviare un secondo impianto con caratteristiche analoghe, attualmente in attesa del rilascio del numero identificativo ministeriale necessario per avviare i conferimenti. Si tratta di un passaggio fondamentale per poter iniziare a ricevere reflui delle aziende in lista d’attesa nella zona di Albanella e dintorni.
L’investimento per ciascuno dei due impianti è stato sostenuto intorno ai 30 milioni di euro. Quando entrambi saranno a regime, si prevede una produzione annua di 8,5 milioni di metri cubi di biometano per ogni struttura e 52 mila tonnellate di bioconcime complessivo, numeri che indicano un impatto significativo sull’economia agricola e ambientale del territorio.
Aspetti finanziari e strategici
La decisione di puntare su impianti di questa scala dimostra l’interesse crescente verso soluzioni innovative e sostenibili nel settore agricolo e energetico.
Impatto ambientale e benefici sul territorio del sele
Il trattamento dei reflui permette di risparmiare lo spandimento diretto di reflui su circa 3.500 ettari di terreno per ogni impianto. Questo dato è fondamentale perché limita il rischio di inquinamento da nitrati, che, durante le piogge, si possono dilavare fino a raggiungere i canali, il fiume Sele e infine il mare.
La produzione di biometano riduce la dipendenza dai carburanti fossili, contribuendo quindi a contenere le emissioni di gas serra. Nel contempo il compost ottenuto arricchisce il terreno con nutrienti organici, evitando la necessità di fertilizzanti chimici. L’uso di compost per le coltivazioni migliora la qualità del suolo e favorisce l’attività agricola sostenibile.
Posizioni di associazioni agricole e commenti delle aziende coinvolte
Confagricoltura Salerno ha accompagnato il progetto sin dall’inizio, sostenendo le aziende associate e lavorando per la realizzazione degli impianti. Antonio Costantino, presidente dell’associazione, sottolinea come la tecnologia rappresenti una soluzione definitiva ai problemi derivanti dallo smaltimento dei reflui zootecnici, annosi e spesso causa di contenziosi.
La costituzione recente dell’Organizzazione di Produttori Centrale del latte di bufala si inserisce in questo quadro di valorizzazione della filiera. Si annuncia anche la prossima commercializzazione del compost tra le aziende agricole specializzate nella quarta gamma di prodotti freschi.
Ruolo di rienergy esco e prospettive future
Renato De Santis, amministratore delegato di Rienergy Esco, mette in luce il valore della trasformazione di scarti in risorse utili. Lavorano per alleggerire l’impatto ambientale di altre 20 mila bufale nel territorio della Piana del Sele con il nuovo impianto di Albanella. È già in corso un ricorso al Tar contro lo stop alla realizzazione di un terzo impianto imposto dall’ufficio urbanistica del Comune di Capaccio, con la società convinta della bontà delle norme nazionali che supportano questi progetti.
L’evoluzione di questi impianti appare centrale nel panorama agricolo e ambientale della provincia di Salerno, con impatti diffusi su qualità del suolo, energia e gestione dei rifiuti zootecnici.