Auvergne-rhone-alpes, il beaujolais tra vigneti storici, castelli e geologia unica

Auvergne-rhone-alpes, il beaujolais tra vigneti storici, castelli e geologia unica

Il beaujolais in Auvergne-Rhone-Alpes unisce una ricca tradizione vinicola dominata dal gamay, patrimonio geologico unico e borghi storici come Oingt, offrendo esperienze tra degustazioni, cultura e natura.
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Il Beaujolais, situato in Auvergne-Rhône-Alpes vicino a Lione, è una regione vinicola rinomata per il vitigno Gamay, i suoi vini di qualità e il celebre Beaujolais Nouveau. Ricca di patrimonio naturale, storico e culturale, offre esperienze tra degustazioni, borghi come Oingt, musei geologici e percorsi tra vigneti e castelli. - Gaeta.it

Il territorio del beaujolais in auvergne-rhone-alpes è una terra dalla forte identità vinicola e da un patrimonio naturale fuori dal comune. Situata a nord di lione, questa zona si estende su oltre 160mila ettari di vigneti e produce una quantità di vino che supera 1 milione di ettolitri ogni anno, dominata quasi totalmente dal vitigno gamay. Qui il vino acquista un valore che va ben oltre il semplice prodotto: si tratta di una cultura, intrecciata con la storia delle sue tenute, la geologia complessa del territorio e una serie di tradizioni locali che conservano ancora un fascino tutto da scoprire.

La produzione vinicola: tra beaujolais nouveau e vini di qualità

Il beaujolais è noto soprattutto per il beaujolais nouveau, una tipologia di vino che, secondo una tradizione nata nel 1985, viene lanciata sul mercato il terzo giovedì di novembre. Questa manifestazione richiama appassionati da tutta francia e oltre, accentuando la rapidità con cui questa bevanda va consumata. Ma il vero cuore della produzione locale si concentra sul beaujolais “classico”, che comprende vini rossi, bianchi e rosati di qualità superiore.

Il gamay domina la superficie vitata per il 97%, mentre la restante quota è coltivata a chardonnay. Negli ultimi anni, la regione ha lavorato per far emergere il valore e la complessità di questi vini, poco noti rispetto al loro celebre cugino, puntando su visite guidate alle cantine e momenti di degustazione dedicata. È il caso di tenute come lo château des jacques, dove si spiega tutta l’attenzione riservata ai dettagli dei processi produttivi, dall’invecchiamento alle tecniche moderne introdotte per accrescere la qualità.

Il patrimonio geologico raccontato dal museo fossilea

Un aspetto che distingue il beaujolais è la ricchezza della sua conformazione geologica. Il museo fossilea diventa punto di riferimento per scoprire questa dimensione: si trovano esposizioni di fossili preziosi e una vasta collezione di rocce, circa 50 delle 600 varietà note al mondo. L’area ha infatti contribuito nei secoli a fornire materiale per la costruzione di chiese, castelli e abitazioni. Alcune cave sono ancora attive e testimoniano il legame strettissimo tra il territorio e i suoi abitanti.

Questa pietra dorata, caratteristica della zona, ha lasciato un segno visibile in molti paesi, come oingt, ritenuto uno dei “les plus beaux villages de france”. Questa cittadina nel dipartimento del rodano conserva un patrimonio architettonico ben conservato, con una chiesa, una scuola e strade strette che si inerpicano lungo una collina fino alla torre del borgo. Dalla sommità si gode di una vista a 360 gradi che abbraccia tutto il beaujolais, un panorama che vale una visita.

Oingt: un borgo vivace tra storia, degustazioni e festival

Oingt non è solo un paese da vedere. Specialmente nei mesi estivi, prende vita con eventi come l’unusual aperitif, ogni sabato di luglio e agosto, che combina degustazioni di vino locale con salumi e formaggi tipici. L’evento è organizzato dal locale ufficio turistico e necessita di prenotazione per parteciparvi.

Durante tutto l’anno, i visitatori possono esplorare castelli e i vigneti circostanti, unendo passeggiate all’aria aperta con momenti di relax e picnic. Il museo cittadino ospita una raccolta di organi a manovella, unica nel suo genere, e a settembre si tiene il festival d’orgues de barbarie, giunto alla sua 44esima edizione, che celebra la musica e la tradizione locale.

Tra le strutture di ospitalità spicca lo château les loges, con le sue antiche sale curate, dove il valore della cucina si sposa con una cantina ricca di vini del beaujolais. Per chi cerca un alloggio confortevole e di qualità, les maritonnes hôtel offre camere accoglienti e una piscina, oltre a ospitare il ristorante di georges blanc, chef con 3 stelle michelin. Le sue sale bianche e rosse e il giardino che si apre verso i vigneti completano un’esperienza unica, immersa nel cuore della regione vinicola.

La cultura incontra la natura: trekking, storia e paesaggi nel beaujolais

Il beaujolais è anche territorio da scoprire camminando. I numerosi sentieri tra vigneti, colline e antiche costruzioni permettono di immergersi in una natura ricca e variegata. Le visite ai castelli diventano occasione per conoscere la storia locale, mentre i percorsi nell’entroterra valorizzano la biodiversità e i panorami tipici della regione auvergne-rhone-alpes.

La combinazione tra attività all’aperto e momenti di degustazione crea un’offerta turistica completa. Il territorio racconta se stesso, dalla terra alle vigne, passando per il lavoro e la cultura di chi lo abita da sempre. Su questi aspetti tanto si concentra la promozione del beaujolais, con iniziative che intendono far emergere la differenza tra il vino più commerciale e i veri tesori nascosti dietro questo nome.

Il beaujolais resta così un luogo da visitare, un’area che sta recuperando un proprio spazio nel mondo del vino e del turismo, dando nuovo valore alle sue risorse naturali, storiche e culturali. Tra castelli, musei, degustazioni e itinerari tra le vigne, ogni tappa racconta una storia che si attraversa lungo le colline di una delle regioni più affascinanti della francia sud-orientale.

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