Con l’estate 2025 e il rialzo delle temperature marine in diverse zone d’Europa, il rischio legato ai batteri del genere Vibrio sta attirando attenzione da parte dei centri di controllo sanitari. Questi microrganismi aumentano la loro presenza quando l’acqua salata si scalda e abbassa la salinità, creando condizioni pericolose soprattutto in alcune aree costiere. L’epidemiologia recente mostra un numero crescente di infezioni, con conseguenze serie, soprattutto per chi ha difese immunitarie compromesse. Per prevenire contagi, l’Ecdc rilancia le indicazioni su consumo di frutti di mare e protezione della pelle durante il contatto con il mare.
Condizioni ambientali favorevoli alla diffusione dei vibrio nei mari europei
I batteri del genere Vibrio tipicamente abitano acque salmastre, dove acqua dolce e salata si mescolano. Ad aumentare la loro presenza sono le temperature elevate, sopra la media stagionale, e livelli di salinità più bassi. In estate, con l’aumento delle temperature marine, queste condizioni si presentano più frequentemente.
L’Ecdc segnala che le zone più coinvolte sono il mar Baltico, il mare del Nord e alcune coste e lagune chiuse, dove la circolazione d’acqua è ridotta. Qui i batteri si moltiplicano più rapidamente, con un rischio maggiore di contaminazione di molluschi e altri organismi marini.
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Impatto dei cambiamenti climatici
Negli ultimi anni, i cambiamenti climatici, con estati più calde e salinità irregolare, hanno favorito un’espansione geografica del vibrio verso aree che in passato non erano particolarmente colpite. Questa tendenza porta le autorità europee a monitorare con maggiore attenzione nuovi punti lungo le coste.
Sintomi e rischi associati alle infezioni da vibrio
La vibriosi è una condizione che può manifestarsi con diversi gradi di gravità. Le persone con difese immunitarie deboli, malattie croniche del fegato o condizioni mediche particolari sono più vulnerabili agli effetti peggiori dell’infezione.
L’infezione si trasmette principalmente in due modi. Il primo è il consumo di frutti di mare crudi o poco cotti, in particolar modo ostriche, che possono ospitare i batteri. Il secondo è l’esposizione di ferite aperte ad acqua infestata.
Manifestazioni cliniche
I sintomi variano da disturbi gastrointestinali quali diarrea acquosa e nausea, fino a infezioni cutanee che rischiano di evolvere in necrosi dei tessuti o setticemia, reazioni sistemiche gravi potenzialmente fatali. La complessità varia a seconda dello stato di salute della persona colpita, e la tempestività d’intervento medico è cruciale.
Aumento dei contagi e casi documentati nelle estati recenti
Sebbene i numeri rimangano bassi rispetto ad altre malattie infettive, le segnalazioni dei casi di vibriosi mostrano una crescita nelle stagioni calde con temperature marine elevate. L’estate del 2018, ricordata dall’Ecdc per i suoi 445 casi confermati, rappresenta un esempio significativo, con cifre superiori al triplo della media annuale nei tre anni prima di allora.
Il fenomeno non si è arrestato e preoccupa soprattutto nelle località turistiche, dove la combinazione di temperature alte e alta frequentazione aumenta il rischio di esposizione. Questo ha motivato l’implementazione di sistemi di sorveglianza più rigorosi e campagne di informazione sul territorio.
Raccomandazioni pratiche per ridurre il rischio di infezione da vibrio
L’Ecdc raccomanda di evitare il consumo di frutti di mare crudi o non adeguatamente cotti su tutte le coste a rischio. Questo vale in particolare per persone con condizioni mediche che le rendono più sensibili.
In caso di attività in acqua, è importante proteggere ogni ferita con cerotti impermeabili e sciacquare subito con acqua dolce se si entra in contatto accidentalmente con acqua marina. Queste precauzioni limitano la possibilità che il batterio penetri attraverso lesioni cutanee.
Importanza della tempestività
Riconoscere i sintomi e rivolgersi rapidamente a un medico può prevenire complicazioni più gravi. Le autorità sanitarie chiedono ai paesi costieri di attivare controlli e monitoraggi che consentano di intervenire in modo tempestivo sulle infezioni.
La crescente presenza di Vibrio nei mari d’Europa resta sotto osservazione, con l’obiettivo di contenere i rischi per la salute pubblica, specie nelle stagioni più calde.