Essere attivi nel corso della vita adulta può abbassare considerevolmente il rischio di morte, specie per malattie cardiache e tumori. Una ricerca condotta all’università del Queensland ha analizzato oltre 85 studi per capire come variano i rischi legati all’attività fisica e quanto incide cominciare a muoversi anche tardi nella vita.
I risultati di una ricerca su 85 studi riguardanti l’attività fisica e la mortalità
La revisione ha preso in esame dati provenienti da decine di studi con un numero vasto di partecipanti, che andavano da poche centinaia fino a oltre sei milioni. I ricercatori hanno misurato quanto una maggiore attività fisica si collega al rischio di morte per qualsiasi causa, inclusi problemi cardiovascolari e cancro.
Le persone sempre fisicamente attive presentano un rischio di morte inferiore tra il 30 e il 40 per cento rispetto a chi conduce uno stile di vita sedentario. Anche chi ha aumentato i livelli di attività rispetto al passato ma senza raggiungere i valori consigliati, ha mostrato un miglioramento consistente, con riduzioni del 20-25% del rischio di morte. In particolare, coloro che sono passati da inattivi a una vita con più movimento hanno registrato circa il 22% di probabilità in meno di morire per qualsiasi motivo rispetto a chi è rimasto sedentario.
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Questi dati indicano un legame chiaro tra attività fisica e sopravvivenza, evidenziando l’importanza di correggere la propria routine anche a età avanzata.
Le linee guida sull’attività fisica: cosa consigliano gli esperti
Secondo le raccomandazioni generali, gli adulti dovrebbero dedicare tra 150 e 300 minuti a settimana ad attività moderata, come camminare a passo sostenuto o andare in bicicletta a ritmo tranquillo. Altrimenti, basterebbero 75-150 minuti di esercizi più intensi, come corsa o nuoto vigoroso, o una combinazione delle due.
Questi intervalli di esercizio sono stati elaborati per fornire livelli di movimento adatti a migliorare la salute cardiovascolare e raggiungere benefici significativi per la longevità. La ricerca australiana conferma che anche senza arrivare a questi obiettivi si può comunque diminuire il rischio di morte, ma mantenere regolarità e costanza fa la differenza più grande.
L’importanza del movimento nel tempo libero emerge come fattore positivo rilevante, considerando che anche solo aumentare l’attività svolta fuori dagli impegni lavorativi può portare a una riduzione della mortalità.
Chi ha aumentato l’attività fisica ha migliori probabilità di prevenire malattie
Il dato più significativo riguarda chi ha trasformato uno stile di vita sedentario in uno più attivo. Questi partecipanti hanno ottenuto una riduzione attorno al 22% del rischio di decesso per qualsiasi causa. Inoltre, chi ha intensificato i livelli di movimento durante il tempo libero ha diminuito le probabilità di morte del 27%.
Gli effetti protettivi risultano davvero evidenti sulle malattie cardiovascolari e sul cancro. Gli attivi costanti mostrano il 40% in meno di rischio di morte per malattie cardiache e il 25% in meno per tumori rispetto a chi ha mantenuto uno stile inattivo.
Dal punto di vista clinico, i risultati suggeriscono che iniziare a fare attività fisica in qualsiasi momento della vita adulta può allungare gli anni di vita, sottolineando anche come la regolarità sia fondamentale per conservare questo vantaggio.
Svolgere attività fisica costantemente nel tempo: un impegno che allunga la vita
L’analisi conferma che mantenere uno stile di vita attivo porta benefici maggiori rispetto a chi si muove solo a tratti o in passato. Essere costanti permette di ridurre in modo netto il rischio di morte per cause cardiovascolari e oncologiche, confermando che la continuità è uno degli aspetti principali per tutelare la salute.
Gregore Mielke, autore dello studio, ricorda che “non è mai troppo tardi per aumentare i movimenti quotidiani e che ogni passo in più si traduce in un beneficio reale.” Da questo punto di vista, anche piccole modifiche nell’abitudine, come usare le scale invece dell’ascensore o camminare qualche minuto in più ogni giorno, possono avere un peso a lungo termine.
Il messaggio chiaro degli esperti è che la morte prematura può essere ridotta semplicemente scegliendo di muoversi con regolarità, seguendo obiettivi accessibili e mantenendo questo comportamento senza interruzioni.
Il dibattito scientifico punta ora a creare programmi sostenibili nelle città e nelle comunità per incoraggiare più persone a fare attività fisica, proteggendo così la salute pubblica e migliorando la qualità della vita negli anni.