Il mancato accesso alle cure per persone con disturbi dello spettro autistico genera notevoli difficoltà alle famiglie coinvolte. È questo il caso di Dante, un giovane di Francavilla al Mare seguito per anni dalla Fondazione Oltre le Parole di Pescara, che da più di sei mesi attende senza esito l’attivazione delle terapie presso la ASL di Chieti. L’associazione Autismo Abruzzo APS ha evidenziato la grave situazione, che mina il percorso terapeutico e produce conseguenze negative sul comportamento e sull’equilibrio familiare.
La situazione di Dante e l’interruzione delle terapie dopo il trasferimento di residenza
Dante, ormai da tempo seguito da un centro specializzato, ha subito una battuta d’arresto nel suo percorso riabilitativo a seguito del trasferimento di residenza di sua madre. Questo spostamento ha portato a una sospensione delle attività terapeutiche, con un’attesa che supera ormai i sei mesi presso la ASL di Chieti. L’interruzione è particolarmente critica per un ragazzo con autismo, perché interrompe la continuità del sostegno necessario per mantenere i progressi acquisiti nel tempo.
Le ripercussioni non si limitano solo agli aspetti clinici, ma coinvolgono anche la dimensione familiare, acuendo tensioni e difficoltà nel gestire il cambiamento di un percorso consolidato. L’Associazione Autismo Abruzzo APS ha segnalato queste conseguenze, sottolineando come la perdita delle terapie comporti un peggioramento dello stato comportamentale di Dante e una crescita del disagio nel nucleo famigliare.
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Mancato rispetto della sentenza del tribunale di vasto per la continuità delle cure
Nel 2020 il Tribunale di Vasto, con la sentenza n. 62, aveva disposto che la ASL fosse obbligata a garantire le terapie più vicine possibile al luogo di residenza dell’utente. Questa decisione nasce dalla considerazione che la vicinanza geografica riduce lo stress legato agli spostamenti, indispensabile per assicurare la costanza e l’efficacia del trattamento.
Nonostante l’ordinanza, ad oggi la ASL di Chieti non ha ancora realizzato quanto richiesto, lasciando Dante in lista d’attesa e senza i servizi necessari. Questa mancata applicazione della sentenza rappresenta una violazione dei diritti del ragazzo, che necessita di continuità per evitare regressioni.
La proposta della asl di Chieti e le criticità legate al trasferimento a lanciano
La ASL di Chieti ha offerto come soluzione il trasferimento di Dante presso il centro “Il Cireneo” di Lanciano, struttura diversa da quella frequentata in passato. Questo spostamento, a quasi 40 chilometri da Francavilla al Mare, comporta maggiori disagi non solo per la famiglia ma anche per il ragazzo, che perde la continuità terapeutica seguita fino a quel momento.
Per chi ha bisogni specifici come Dante, il cambio ambientale e la distanza creano un ulteriore ostacolo, perché richiedono nuovi adattamenti a un contesto differente. Inoltre i viaggi ripetuti su distanze così ampie aumentano lo stress per la famiglia, che deve sostenere costi e tempi di trasporto significativi. L’associazione denuncia la proposta come impraticabile e lesiva dei diritti del giovane, che non si adatterebbe facilmente a una nuova realtà terapeutica.
Le iniziative legali e istituzionali per riavviare le terapie a Pescara
Autismo Abruzzo APS ha annunciato che martedì 9 settembre sarà presente al Tribunale di Chieti con il legale Gianni Legnini per richiedere l’autorizzazione all’impiego di fondi extra budget necessari a riprendere il percorso terapeutico presso la Fondazione Oltre le Parole di Pescara.
Già nei giorni scorsi l’associazione ha portato all’attenzione delle autorità regionali e sanitarie la situazione. Il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio è stato informato, così come la Commissione Sanità della Regione, dove il caso è stato illustrato il 2 settembre alla presenza dell’assessore Nicoleta Veri.
Si è inoltre chiesto il coinvolgimento diretto dei sindaci di Chieti e Francavilla al Mare — Diego Ferrara e Luisa Russo — affinché si faccia pressione sulla ASL e si rispetti quanto previsto dalla sentenza, assicurando la continuità delle terapie attraverso la struttura più vicina e valutando un meccanismo di trasferimento economico tra enti accreditati.
L’appello di autismo Abruzzo per garantire il diritto di cura senza ritardi
Autismo Abruzzo APS, per bocca del suo rappresentante Dario Verzulli, ha chiesto un intervento rapido della ASL e delle istituzioni competenti per evitare ulteriori attese e difficoltà. L’associazione ha richiamato l’attenzione sulla necessità di spostare i fondi, non le persone, mettendo in evidenza l’urgenza di assicurare a Dante un trattamento continuo e adeguato alle sue esigenze.
Lo stop alle terapie e il disagio causato dal ritardo rischiano di compromettere i progressi già raggiunti, con un impatto negativo non solo sulla salute del giovane ma anche sulla condizione della sua famiglia. Al centro della controversia rimane il rispetto della legge e del diritto alle cure vicino a casa, indispensabile per garantire un sostegno efficace. La situazione resta aperta, in attesa delle decisioni del tribunale e delle risposte della ASL di Chieti.