Asl lanciano-vasto-chieti distribuirà 108 buoni pasto dopo accordi giudiziari, nuovo calendario già definito

Asl lanciano-vasto-chieti distribuirà 108 buoni pasto dopo accordi giudiziari, nuovo calendario già definito

asl lanciano-vasto-chieti distribuisce 108 tessere buoni pasto ai dipendenti dopo accordi giudiziari, con sindacati nursing-up e fsi-usae che chiedono pagamenti automatici dal 2026 e chiusura vertenze entro il 2025.
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La ASL Lanciano-Vasto-Chieti ha iniziato a distribuire 108 tessere buoni pasto ai dipendenti, frutto di accordi giudiziari, con l’obiettivo di chiudere tutte le vertenze entro il 2025 e garantire pagamenti regolari dal 2026. - Gaeta.it

La asl lanciano-vasto-chieti ha avviato la distribuzione di 108 tessere buoni pasto per i propri dipendenti, risultato delle conciliazioni raggiunte in sede giudiziaria fino a oggi. Le organizzazioni sindacali coinvolte sottolineano il peso di questo passaggio per la regolarizzazione dei pagamenti dovuti, mentre resta in programma la chiusura di tutte le pratiche entro il 2025. Lo scenario futuro punta a evitare altre vertenze grazie a procedure più automatiche.

La consegna delle tessere buoni pasto ai dipendenti della asl lanciano-vasto-chieti

Nei giorni a seguire, verranno consegnate 108 tessere che rappresentano i buoni pasto dovuti a impiegati e operatori della asl lanciano-vasto-chieti. Queste tessere sono la diretta conseguenza degli accordi siglati in tribunale, che hanno messo fine a una lunga serie di vertenze riguardo al riconoscimento di questi diritti lavorativi. La distribuzione interessa diverse categorie del personale e copre un arco temporale definito nelle conciliazioni approvate fino a questo momento.

Le sigle sindacali nursing-up e fsi-usae hanno espresso soddisfazione per questo risultato. Patrizia Bianchi e Raffaello Villani, rispettivamente segretari delle associazioni, hanno evidenziato come questi sviluppi siano frutto di un lavoro coordinato e di collaborazione con l’avvocato Luca Damiano, che ha seguito le pratiche in tribunale. Il suo ruolo è stato decisivo nel definire gli accordi davanti al giudice del lavoro, con il sostegno costante delle organizzazioni rappresentative dei lavoratori.

Le udienze programmate per completare le posizioni ancora aperte entro il 2025

Il percorso verso la completa risoluzione delle controversie sui buoni pasto non si ferma qui. Sono già state fissate altre udienze a settembre, ottobre e novembre 2025, in cui si affronteranno le posizioni ancora in sospeso. L’obiettivo è chiudere tutte le vertenze entro la fine dell’anno, per sanare definitivamente eventuali richieste arretrate e garantire a tutti i dipendenti di ricevere quanto spettante.

Questo calendario serrato deriva dalla necessità di regolamentare situazioni diverse, che varieranno in base ai contratti, alle posizioni e all’anzianità dei lavoratori interessati. Le organizzazioni sindacali osservano come l’agenda definita rappresenti un impegno concreto da parte dell’azienda sanitaria per risolvere in modo definitivo queste questioni. Il ritmo delle udienze permetterà di affrontare casi singoli e collettivi, offrendo un quadro chiaro sia ai lavoratori sia alla direzione della asl.

Prospettive sul pagamento regolare dei buoni pasto dal 2026 e richieste sindacali

Le sigle nursing-up e fsi-usae auspicano che dal 2026 la distribuzione dei buoni pasto avvenga in maniera automatica, senza bisogno di ricorrere a contenziosi o procedure straordinarie. Questo punto è fondamentale per prevenire ulteriori ritardi o disagi tra i dipendenti, assicurando un flusso costante e diretto del beneficio già riconosciuto contrattualmente.

Resta aperta la disponibilità a gestire ulteriori conciliazioni in sede sindacale protetta. Alcuni lavoratori che non hanno ancora definito le proprie posizioni possono fare richiesta, anche se manca un calendario ufficiale dagli uffici della asl che stabilisca tempi certi per questi incontri. Questa situazione genera un certo grado di incertezza tra i soggetti coinvolti, che attendono di capire quando potranno avviare la procedura senza passare per la via giudiziaria.

Gli stessi sindacati sollecitano dunque una maggiore chiarezza da parte dell’azienda sanitaria. Per adesso la classificazione delle pratiche si concentra su quelle gestite in tribunale, ma l’amministrazione deve rendere accessibili strumenti più rapidi e meno burocratici, per assicurare ai lavoratori la corresponsione regolare dei buoni pasto nel futuro immediato.

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