Un nuovo caso di violenza sessuale ha colpito la comunità di Treviso, attirando l’attenzione sulle tematiche della sicurezza e della giustizia. Un giovane di origine bengalese, di soli 20 anni, vanta due denunce per reati gravi, con l’ultimo episodio avvenuto a novembre scorso. La sua scomparsa, seguita da una breve comunicazione con il suo avvocato, ha creato preoccupazione sull’andamento del caso, ora in fase di approfondimento da parte delle autorità.
Il primo episodio di violenza avvenuto a Montebelluna
Il primo caso di violenza sessuale denunciato a carico del giovane si è consumato il 25 ottobre nel piazzale della stazione degli autobus di Montebelluna. In quella occasione, il ragazzo, visibilmente alterato dall’alcol, ha importunato una minorenne, cercando di inserirsi in una situazione di disagio. I presenti hanno prontamente allertato i carabinieri, che sono accorsi per fermarlo. Nonostante la presenza delle forze dell’ordine, il bengalese ha tentato più volte di avvicinarsi alla ragazza, costringendo i militari ad intervenire in modo deciso e procedere al suo arresto.
Durante il successivo interrogatorio, il giovane ha tentato di giustificare le sue azioni attribuendo la responsabilità all’alcol. Il giudice, dopo aver valutato la situazione, ha ordinato per lui l’obbligo di firma giornaliero, una misura che ha tuttavia ignorato, allontanandosi ulteriormente dagli occhi della giustizia. Le sue azioni hanno lasciato un segno profondo, non solo sulla vittima, ma anche sulla comunità di Montebelluna, già colpita da altri episodi di violenza.
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L’episodio della stazione di Treviso e la fuga verso la Francia
Dopo un mese dalla prima denuncia, il cittadino bengalese ha di nuovo suscitato preoccupazioni in una stazione, questa volta a Treviso. Qui, avrebbe cercato di baci di forza una quindicenne, afferrandola per un braccio mentre si trovava in attesa dei genitori. Questa aggressione ha portato a una nuova denuncia, mentre la giovane vittima, accompagnata dal padre, ha riconosciuto l’aggressore grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza installate nella stazione.
Dopo questo secondo episodio, il giovane si è reso irreperibile, abbandonando ogni traccia di sé. La sua assenza ha sollevato interrogativi e preoccupazioni, alimentando il dibattito sulla sicurezza nelle aree pubbliche. L’uomo, però, ha fatto una chiamata al suo avvocato, comunicando di trovarsi in Francia e manifestando l’intenzione di tornare in Italia per affrontare le accuse, ma dopo quella conversazione è scomparso nuovamente.
L’arresto e il futuro del processo
Negli scorsi giorni, la polizia di Milano ha ritrovato il bengalese e lo ha arrestato. L’operazione di pattugliamento ha condotto all’arresto del giovane, che ora si trova presso il carcere di San Vittore. Le tensioni legate alla sua fuga e al timore di possibili ulteriori atti di violenza sono state placate temporaneamente dall’intervento delle forze dell’ordine.
Adesso, la giustizia avrà il compito di esaminare il caso nei dettagli. Il Tribunale di Treviso dovrà fissare la data per il processo relativo alla violenza sessuale, mentre restano in sospeso ulteriori indagini sulla seconda denuncia. Il giovane, pregiudicato e senza fissa dimora, dovrà affrontare le conseguenze delle sue azioni nel contesto di un sistema giuridico che cerca di garantire sicurezza e protezione ai cittadini. La comunità attende ora sviluppi significativi in questa delicata vicenda.