Arrestato a napoli il pregiudicato lucano massimo sileno ricercato da ottobre 2023 per detenzione di armi

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Un’operazione congiunta dei carabinieri ha portato all’arresto a Napoli di Massimo Sileno, 52 anni, originario di Venosa . L’uomo era latitante dallo scorso ottobre, dopo che nei suoi confronti era stato emesso un ordine di carcerazione dalla procura della repubblica presso la corte d’appello di Potenza. La condanna definitiva riguarda una detenzione abusiva di armi risalente al 2015, episodio avvenuto nel comune di Lavello.

La fuga e la latitanza di massimo sileno dal 2023

Massimo Sileno risultava irreperibile dal mese di ottobre 2023. La procura di Potenza aveva richiesto l’arresto per un residuo di pena da scontare, pari a quattro anni di reclusione. L’accusa si riferisce a una detenzione illegale di armi, episodio avvenuto il 18 novembre 2015 a Lavello, sempre in provincia di Potenza. Dopo la sentenza definitiva, Sileno si era sottratto agli obblighi di legge sparendo dalla circolazione.

A quel punto, le forze dell’ordine hanno intensificato le ricerche, coinvolgendo diverse unità specializzate per risalire al suo nascondiglio e impedire ulteriori fughe. La sua latitanza si è prolungata per mesi, creando un caso seguito con attenzione anche nei territori limitrofi.

Il blitz a napoli e le modalità dell’arresto

L’intervento è scattato a Napoli, città dove finalmente i carabinieri della compagnia di Venosa insieme al nucleo investigativo provinciale hanno individuato e fermato Sileno. L’uomo è stato sorpreso proprio mentre stava salendo a bordo di un taxi, dopo essere uscito da un ristorante. Non a caso, i militari lo hanno atteso in un luogo pubblico, per evitare rischi e facilitare la cattura.

Durante il controllo è emerso che Sileno possedeva una patente di guida falsa, con generalità inesistenti, segnale della volontà di nascondere la propria identità. La perquisizione è proseguita fino alla sua abitazione, ubicata nel quartiere Sanità di Napoli, dove sono stati sequestrati 33 mila euro in contanti e diversi telefoni cellulari usa e getta.

Le prove raccolte durante le indagini a napoli

Nel domicilio di Sileno sono state trovate numerose schede sim intestate a cittadini extracomunitari. Questi elementi rafforzano l’ipotesi che l’uomo stesse tentando di mantenere diversi canali di comunicazione nascosti. Oltre ai cellulari e al denaro, sono stati rinvenuti documenti di identità contraffatti. Gli oggetti sequestrati saranno ora analizzati dagli inquirenti per capire possibili collegamenti con altre attività.

La quantità di denaro e la presenza di documenti falsificati suggeriscono l’esistenza di una rete più ampia, potenzialmente legata ad altri illeciti, anche se al momento si fa riferimento alla condanna per detenzione abusiva di armi. Il caso resta aperto per accertamenti ulteriori.

La situazione attuale di massimo sileno e la sua detenzione

Al termine dell’operazione, Massimo Sileno è stato immediatamente tradotto nel carcere di Poggioreale, a Napoli. Qui dovrà scontare la pena residua di tre anni, un mese e due giorni di reclusione. La detenzione avviene in esecuzione di un ordine emesso dalla procura generale di Potenza.

Le autorità mantengono alta l’attenzione sul caso, perché si tratta di un soggetto con precedenti penali per reati legati alle armi. Il regime carcerario garantirà che Sileno non possa sottrarsi nuovamente alla giustizia. Nel frattempo, l’inchiesta sugli oggetti sequestrati nella sua abitazione prosegue per chiarire eventuali ulteriori responsabilità o collegamenti.

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