Arrestati due uomini a Reggio Calabria per l'illecita combustione di rifiuti: ecco cosa è successo

Arrestati due uomini a Reggio Calabria per l’illecita combustione di rifiuti: ecco cosa è successo

Due uomini arrestati a Reggio Calabria per aver bruciato rifiuti, in un’operazione della Polizia contro l’inquinamento e la gestione illecita dei materiali. Precedenti penali complicano la loro posizione legale.
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Arrestati due uomini a Reggio Calabria per l'illecita combustione di rifiuti: ecco cosa è successo - Gaeta.it

Due uomini di 50 e 34 anni sono stati arrestati dalla Polizia di Stato di Reggio Calabria dopo essere stati colti in flagrante mentre bruciavano rifiuti. L’operazione si è svolta nel rione Arghillà, dove è stata segnalata un’attività sospetta. Gli arresti sono avvenuti nel contesto di un’azione di controllo delle forze dell’ordine sempre più attive nella lotta all’inquinamento e alla gestione illecita dei rifiuti.

Intervento della Polizia

La segnalazione, pervenuta alla Sala operativa della Questura, ha attivato immediatamente diversi equipaggi delle Volanti che si sono recati sul posto. All’arrivo, i poliziotti hanno sorpreso i due uomini mentre erano intenti a bruciare matasse di rame. Una pratica non solo pericolosa ma anche illegale, che pone seri rischi per la salute pubblica e per l’ambiente.

Durante il controllo, entrambi gli arrestati hanno rivendicato la proprietà di circa otto chili di rame. Tuttavia, non sono stati in grado di fornire informazioni chiare sulla provenienza del materiale. Questo solleva interrogativi sul loro coinvolgimento in pratiche di gestione dei rifiuti non autorizzate, che oltre a violare la legge possono avere gravi conseguenze per la sicurezza collettiva.

I precedenti penali

Dai riscontri effettuati dalla Polizia, è emerso che il 50enne ha precedenti penali e attualmente è soggetto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Anche il 34enne ha un passato con la giustizia, essendo destinatario di un avviso orale. La presenza di precedenti penali complica ulteriormente la loro posizione legale e potrebbe portare a pene più severe in caso di condanna.

I due uomini, dopo l’arresto, sono stati posti agli arresti domiciliari. In aggiunta, il materiale trovato in loro possesso è stato sequestrato. Questa azione fa parte di un intervento più ampio da parte delle autorità per monitorare e contrastare le attività illecite legate alla gestione dei rifiuti, che rappresentano un grave problema per numerose comunità.

L’importanza del contrasto all’illegalità ambientale

La combustione di rifiuti, oltre a essere un’infrazione alle leggi vigenti, crea un impatto negativo sull’ambiente e sulla salute delle persone. Le sostanze tossiche emesse durante il processo di combustione possono causare inquinamento atmosferico e danni a lungo termine.

Le forze dell’ordine, attraverso azioni di vigilanza e intervento, cercano di prevenire tali attività illegali, educando la popolazione sull’importanza della gestione corretta dei rifiuti e della salvaguardia dell’ambiente. Il lavoro incessante della Polizia di Stato non solo mira a reprimere le azioni illecite, ma anche a sensibilizzare i cittadini sulle conseguenze in cui possono incorrere e sull’importanza della tutela del territorio.

Gli arresti recenti rappresentano un passo significativo nella lotta contro la criminalità ambientale, con l’obiettivo di garantire una vita migliore e più sicura per tutti i cittadini di Reggio Calabria, e non solo.

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