La chiesa abbaziale di san lorenzo, situata nella contrada marruci a l’aquila, si prepara a un intervento corposo di restauro e messa in sicurezza. La conferenza permanente ha dato il via libera a un progetto dal costo superiore a 1,7 milioni di euro, che punta a consolidare e recuperare uno dei patrimoni religiosi più antichi e rappresentativi del territorio abruzzese. Questo investimento mira a salvaguardare un edificio di valore storico e culturale, fondamentale per la memoria collettiva della zona.
Storia e significato della chiesa abbaziale di san lorenzo
La chiesa abbaziale di san lorenzo ha radici che affondano nel VI secolo, anche se la struttura attuale deriva da ricostruzioni avvenute tra il XIV e il XVIII secolo. Rappresenta uno dei luoghi di culto più antichi e importanti dell’aquilano, con un ruolo centrale per la regione non solo dal punto di vista spirituale ma anche culturale. Nel corso di mille anni ha conservato le reliquie di sant’equizio, compatrono dell’aquila insieme a san massimo, san bernardino e san pietro celestino.
Vicinanza storica e simbologia
La sua vicinanza storica e simbolica all’abbazia di sant’equizio ha legato il sito a quindici secoli di fede e tradizione. Questo ha contribuito a mantenere viva l’identità locale, attraverso rituali, eventi religiosi e un forte legame con la comunità. L’edificio incarna quindi un passaggio essenziale per interpretare la storia del territorio e la diffusione delle pratiche religiose nel corso dei secoli.
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Dettagli tecnici dell’intervento di consolidamento e restauro
Il progetto di restauro si concentra sul consolidamento degli elementi strutturali più esposti alle sollecitazioni, soprattutto quelle causate da eventi sismici. La copertura lignea, costituita da quindici capriate con una luce di circa 14 metri, verrà rinforzata per migliorarne la tenuta e ridurre il rischio di danni futuri. Queste capriate rappresentano una parte delicata della struttura, essendo fondamentali per la stabilità della copertura.
Interventi previsti
I muri perimetrali, compresi quelli della sagrestia, saranno rinforzati tramite un sistema di iniezioni di malta strutturale ad alta pressione, scelta mirata per garantire solidità senza alterare l’aspetto originale. Sono previsti inoltre interventi sulla manutenzione dei manti di copertura, fondamentali per la protezione dell’edificio dal degrado atmosferico, e il restauro dei paramenti murari per ripristinare l’originaria estetica storica. Queste operazioni richiedono una cura particolare per rispettare i vincoli di tutela imposti su un immobile di tale valore.
Ruolo degli enti e testimonianze ufficiali sui lavori
Il commissario alla ricostruzione del sisma del 2016, guido castelli, ha sottolineato l’importanza di questo passo avanti. Ha osservato che progetti di questa natura vanno oltre la semplice ricostruzione materiale, agendo sul senso di memoria e di coesione all’interno delle comunità colpite. Castelli ha definito l’intervento una restituzione di spazi che portano speranza e identità a chi ha sofferto per il terremoto.
Nel corso della conferenza è stato riconosciuto il contributo di vari soggetti coinvolti, primo fra tutti il presidente della regione marco marsilio. Anche il ministero della cultura, l’arcivescovo antonio d’angelo e il sindaco di pizzoli giovannino anastasio hanno partecipato al dialogo istituzionale che ha portato all’approvazione del progetto. Questo coinvolgimento multiplo evidenzia un impegno condiviso per la tutela del patrimonio storico-religioso, in cui si intrecciano responsabilità civili, culturali e spirituali.
Una fase concreta della ricostruzione
L’avvio di quest’opera segna una fase concreta della ricostruzione che interessa non solo edifici pubblici e abitazioni, ma anche luoghi di culto capaci di mantenere vivo il legame con il passato e la comunità che li abita. La chiesa di san lorenzo rappresenta così un punto di riferimento per chi segue l’evolversi delle operazioni di recupero nell’area terremotata dell’aquilano.