La stagione estiva non cancella automaticamente le tensioni accumulate durante l’anno. Molti portano con sé ansie, stress e paure anche quando si concedono una pausa al mare. A peschici, in puglia, uno psicologo ha trasformato la spiaggia in un luogo di confronto e informazione sulle fragilità emotive. Alessandro Iacubino, specialista in psicofisiologia, ha messo in piedi un progetto di divulgazione e supporto che si svolge proprio tra ombrelloni e sabbia.
Dalla spiaggia alla psicoeducazione: un’idea nata per caso
Alessandro Iacubino racconta che tutto è iniziato in modo inaspettato durante una vacanza. Mentre si godeva il sole a peschici, un vicino di ombrellone gli ha chiesto di che mestiere si occupasse. Alla risposta “faccio lo psicologo”, altre persone si sono avvicinate, assetate di dialogo e chiarimenti riguardo a competenze e temi legati alla salute mentale. In quel contesto informale, ha capito che il bisogno di parlare e ricevere aiuto può manifestarsi ovunque, anche in luoghi di relax.
Un progetto sotto il sole
L’idea di portare i temi legati allo stress e all’ansia sotto il sole è nata proprio da questa spontanea curiosità. Iacubino ha deciso così di sviluppare un progetto di psicoeducazione in spiaggia, con l’obiettivo di abbattere il luogo comune secondo cui problemi psicologici debbano essere nascosti o affrontati solo in contesti clinici. La spiaggia diventa così uno spazio per informarsi, condividere e comprendere meglio le proprie emozioni, in modo immediato e accessibile.
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Il ruolo della psicoeducazione nella riduzione dello stress estivo
La psicoeducazione aiuta a riconoscere i segnali di ansia e stress, dando strumenti pratici per gestirli. Anche in vacanza, questi disturbi possono incidere sul benessere fisico e mentale, riducendo la qualità del riposo e della socialità. La proposta di Iacubino porta in evidenza l’importanza di affrontare l’argomento con leggerezza, ma senza sottovalutare il disagio che molte persone si portano dietro.
Consigli pratici sotto l’ombrellone
L’approccio consiste in brevi conversazioni e consigli semplici, adattati a situazioni estive. Per esempio, le tecniche di respirazione spesso sono spiegate direttamente sotto l’ombrellone, così da permettere a chi le riceve di usarle immediatamente. Si tratta di un metodo che riduce la distanza tra il sapere psicologico e la vita quotidiana, favorendo un rapporto più consapevole con le emozioni che accompagnano anche le vacanze.
Iacubino sottolinea che il progetto non vuole sostituire la terapia, ma essere un primo passo verso la gestione dello stress. Per molti, avere una guida anche informale aiuta a riconoscere quando serve un aiuto più strutturato o quando basta un piccolo cambio di atteggiamento per alleggerire tensioni sopite.
Impatto e riscontri dai frequentatori della spiaggia di peschici
Il progetto ha suscitato interesse già dalla prima estate in cui è stato attuato. Iacubino riferisce che molti vacanzieri si sono dimostrati curiosi, portando all’aperto domande comuni sul funzionamento dell’ansia, sulla differenza tra ansia e stress, e sulle modalità per non farsi sopraffare dai pensieri negativi. Alcuni, racconta, hanno trovato conforto nello scoprire che non sono soli nelle proprie difficoltà.
Un luogo di comunità
A peschici, questo modello ha creato un piccolo spazio di comunità, in cui la conversazione sulla salute mentale rompe tabù e raggiunge persone che difficilmente si avventurerebbero in un contesto terapeutico. Non a caso, l’attività continua con cadenza più regolare nei mesi estivi, proprio per intercettare chi porta con sé un bagaglio emotivo pesante anche in vacanza.
La risposta spontanea conferma che esistono ancora tante lacune nel modo in cui la società si confronta con il disagio psicologico. L’esperienza diretta di Iacubino indica una strada per rendere la cultura della salute mentale un tema quotidiano, accessibile e comprensibile anche fuori dagli studi medici o dagli ambulatori.
I rischi di trascurare stress e ansia durante la pausa estiva
Spesso si sottovaluta quanto lo stress non superato possa influire sulla qualità del riposo estivo. La presenza di ansia non risolta rende difficile distendersi, provoca disturbi del sonno e interferisce nelle relazioni con familiari o amici. Anche chi decide di allontanarsi dal lavoro o dalle città può faticare a lasciarsi andare completamente.
Sintomi fisici e relazionali
La mancata gestione di tali condizioni può anche aumentare il rischio di sintomi fisici, come mal di testa o problemi digestivi, che peggiorano la sensazione di malessere durante il periodo di vacanza. Per questo motivo, affrontare almeno alcuni aspetti di stress e ansia prima o durante il soggiorno al mare si rivela utile.
I consigli portati da chi conosce il tema da vicino arrivano a completare l’esperienza positiva della pausa estiva. Saper riconoscere da soli i momenti di disagio e adottare piccoli accorgimenti si traduce in un tempo di relax più vero e proficuo. Questo aspetto viene spesso trascurato, ma interventi leggeri e mirati come quelli messi in campo da Iacubino contribuiscono a cambiare la percezione collettiva.
Lo psicologo pugliese offre quindi una testimonianza concreta di come il benessere mentale possa entrare a far parte anche di un quadro apparentemente semplice come quello di una giornata al mare. Senza distanze né formalismi.