Andreina contessa lascia il castello e il parco di Miramare con una visione per il futuro

Andreina contessa lascia il castello e il parco di Miramare con una visione per il futuro

Andreina Contessa lascia la direzione del castello e parco di Miramare a Trieste dopo otto anni di restauri, valorizzazione e una gestione sostenibile che ha coinvolto comunità e turismo culturale.
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Andreina Contessa lascia la direzione del castello e parco di Miramare a Trieste dopo otto anni di restauro e valorizzazione, con una visione a lungo termine per la gestione e la tutela del sito storico. - Gaeta.it

Il castello e il parco di Miramare a Trieste chiudono un capitolo importante con la conclusione del mandato di Andreina contessa come direttrice. Dopo otto anni di lavoro, contessa lascia dietro di sé una serie di interventi e progetti che non si limitano a un restauro momentaneo, ma guardano al lungo termine e alla gestione futura di uno dei luoghi simbolo della città.

Un percorso di otto anni dedicato al castello e al parco di Miramare

Andreina contessa ha guidato il museo e il parco di Miramare con grande dedizione dal 2017 al 2025. In questo periodo ha promosso il rilancio del complesso storico, realizzando numerose iniziative di restauro e di valorizzazione degli spazi. Il suo lavoro non ha riguardato solo il recupero fisico degli edifici e dei giardini ma ha puntato alla loro fruizione a lungo termine.

Il restauro del castello, infatti, è stato accompagnato da un approfondito studio delle sue destinazioni d’uso, con l’obiettivo di evitare il degrado successivo, fenomeno già accaduto in passato. Contessa ha cercato di mettere in piedi un sistema che permetta la manutenzione e la gestione costante del patrimonio, senza lasciare elementi incompiuti o inutilizzati.

Importanza del parco e il suo recupero

Il parco, noto per la sua ricchezza botanica e storica, ha beneficiato di interventi importanti, sia di pulizia e messa in sicurezza, sia di riqualificazione degli spazi verdi per renderli più accoglienti ai visitatori. La gestione complessiva ha avuto anche un impatto sul turismo culturale e sul coinvolgimento della comunità locale, elementi considerati fondamentali per la sostenibilità del sito.

La visione che ha guidato la direttrice nel suo lavoro a Miramare

Andreina contessa ha più volte sottolineato come la visione a lungo termine sia stata la chiave del suo operato a Miramare. “Non si tratta semplicemente di intervenire sull’esistente, ma di immaginare come quel patrimonio possa vivere e trasformarsi negli anni a venire.”

Secondo la direttrice, il semplice restauro estetico non basta se non si pensa alla successiva gestione, manutenzione e utilizzo del sito. Ricorda che in passato alcuni interventi avevano coinvolto edifici senza una destinazione d’uso precisa, il che ha contribuito al loro decadimento rapido.

Una pianificazione attenta e perseveranza

La sua scelta è stata quella di affiancare la cura immediata a un progetto più ampio, che prevede monitoraggi, nuovi usi e una pianificazione attenta degli interventi futuri. Questo tipo di visione ha richiesto anche tenacia e costanza. Contessa riconosce che “non sempre è facile portare avanti questi progetti con continuità, ma proprio la perseveranza è stato uno degli elementi che le ha permesso di raggiungere risultati concreti.”

Un legame emotivo e personale con il complesso di Miramare

Nel saluto finale, Andreina contessa ha espresso un forte legame affettivo con Miramare, definendo il luogo come “un pezzo del suo cuore.” Ha confessato il dispiacere per la fine del suo incarico, evidenziando l’entusiasmo con cui ha lavorato in questi anni.

Ha raccontato di aver messo molte energie, un impegno che va oltre la ragione, con quella che chiama “intelligenza del cuore.” Questo aspetto è emerso spesso nelle sue dichiarazioni, a testimoniare non solo un’attività professionale ma un vero coinvolgimento personale.

L’eredità lasciata da andreina contessa

L’eredità che lascia, quindi, non è fatta soltanto di opere materiali o di piani gestionali, ma di un rapporto profondo con Miramare che spera possa essere raccolto e portato avanti da chi la seguirà nel ruolo di direttore o direttrice.

Il futuro del castello e del parco appare stretto a questa visione integrata, che unisce recupero, gestione consapevole e passione per la tutela di un patrimonio che rappresenta una parte preziosa della storia e dell’identità locale.

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