Amarone della valpolicella classico riserva cima caponiera 2018 premiato al concorso mondiale vitivinicolo di Bruxelles

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L’amarone della valpolicella classico Riserva Cima Caponiera 2018, prodotto dalla cantina Cà Rugate di Montecchia di Crosara, ha ottenuto nel 2025 riconoscimenti importanti al Concours Mondial de Bruxelles. Questo evento internazionale ha confermato il valore del vino veronese premiandolo non solo con la medaglia d’oro, ma anche con il premio speciale “Rivelazione Italiana 2025”. Il risultato segna un punto di riferimento per la produzione vinicola italiana che si confronta con realtà mondiali emergenti e consolidate nel mondo del vino.

Il concours mondial de bruxelles e il successo italiano nel 2025

Il concours mondial de Bruxelles, arrivato alla sua 32° edizione, rappresenta una delle competizioni enologiche più seguite a livello internazionale. Ogni anno vini da tutto il mondo si sfidano in degustazioni alla cieca per ottenere medaglie e premi specifici. Nel 2025 l’Italia ha conquistato ben 15 medaglie d’oro, un risultato significativo considerando la presenza di paesi emergenti come Kazakhstan, Mauritius, Bolivia, Messico, e Turchia, affiancati da nazioni con una tradizione vitivinicola consolidata come Germania, Ungheria, Libano e Slovenia.

Il valore del concorso

Il prestigio di questo concorso deriva dalla vastità e dalla qualità dei partecipanti, che permette di valutare i prodotti italiani in un contesto internazionale molto competitivo. Il riconoscimento per il vino di Cà Rugate racconta di un italiano che riesce a mantenere salde le tradizioni, pur considerando le nuove sfide della produzione enologica globale.

Caratteristiche e origine dell’amarone cima caponiera 2018

L’Amarone della Valpolicella Classico Riserva Cima Caponiera 2018 si distingue per le sue qualità produttive e territoriali. La cantina Cà Rugate ha posto una netta attenzione su questo vino certificato biologico, ottenuto da vigne coltivate manualmente sulle ripide colline della Valpolicella. La pendenza del terreno supera il 35%, un elemento che rende la raccolta e la gestione delle uve particolarmente impegnative.

La coltivazione complessa e faticosa, definita “viticoltura eroica”, aggiunge al vino un valore che va oltre la semplice qualità. Il lavoro in vigna si sposa con un’attenzione ambientale, in particolare rispetto al territorio e alla natura circostante. Ogni fase di produzione rispetta criteri sostenibili, a cominciare dalla selezione delle uve fino all’affinamento in cantina. Questo approccio unisce una gestione responsabile con una lunga tradizione familiare, che in Cà Rugate si tramanda da quattro generazioni.

La visione sostenibile di cà rugate e la tradizione vitivinicola

Cà Rugate ha sviluppato nel tempo una strategia produttiva che coniuga la voglia di rimanere fedele ai valori originari e la necessità di preservare il territorio. La scelta di produrre un amarone biologico si inserisce in questo disegno, dove la qualità del vino è la conseguenza di una profonda cura della vigna. La gestione manuale della coltivazione sui terreni ripidi limita l’uso di macchinari e impone metodi di raccolta attenti e precisi, preservando così la struttura e l’integrità delle uve.

Questa attenzione crea un legame diretto con l’ambiente e con la comunità locale, che da anni supporta e sostiene un modello di produzione sostenibile. I successi ottenuti al concorso mondiale rappresentano il risultato di questa filosofia, che valorizza la territorialità e il capitale umano oltre la semplice produzione di bottiglie. L’amarone Cima Caponiera diventa così simbolo di una viticoltura italiana che resiste alle difficoltà, confermando il valore delle sue radici culturali e produttive.

Riconoscimento e prestigio

Il riconoscimento al prestigioso concorso di Bruxelles segna un risultato importante per Cà Rugate e per l’amarone della Valpolicella, chiamando l’attenzione sulla qualità e sulla cura che solo una coltivazione sui terreni ripidi delle colline veronesi può offrire.

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Autore

Donatella Ercolano è una talentuosa blogger che collabora con il sito Gaeta.it, dove si occupa principalmente di temi culturali e sociali. Originaria di Napoli, Donatella ha portato il suo amore per la cultura e la società fino a Gaeta, dove ha trovato un'audience dedicata e interessata. Con una formazione accademica in Sociologia, la sua analisi sui fenomeni sociali attraverso la lente dei media è acuta e ben argomentata. Nelle sue pubblicazioni, Donatella affronta argomenti vari come l'evoluzione culturale, l'impatto delle tecnologie sulla società, e le questioni di genere, sempre con uno stile chiaro e provocatorio. La sua capacità di rendere temi complessi accessibili e intriganti ha fatto di lei una voce molto seguita e rispettata su Gaeta.it.