L’Alto Adige Wine Summit ha fatto il suo debutto a Bolzano il 7 e 8 settembre con un evento rivolto esclusivamente ai professionisti italiani del vino. Organizzato dal Consorzio Vini Alto Adige, ha raccolto adesioni da ristoratori, sommelier ed enotecari di tutta Italia, mettendo al centro la presentazione delle nuove annate e la valorizzazione della viticoltura altoatesina. Nei due giorni di manifestazione sono stati messi in luce vini provenienti da diverse aziende locali, con degustazioni e approfondimenti volti a esplorare le caratteristiche specifiche del territorio.
Un formato pensato per gli operatori italiani e i professionisti del vino
L’evento si è rivolto a una platea selezionata di operatori del settore italiano, scegliendo di concentrare l’attenzione su chi rappresenta il punto di contatto diretto con il pubblico. Ristoratori, sommelier ed enotecari hanno avuto accesso a degustazioni esclusive, con vini presentati in anteprima e sessioni verticali dedicate alle rarità e ai prodotti iconici dell’Alto Adige. Questa scelta ha creato un ambiente ideale per favorire lo scambio e la conoscenza approfondita, offrendo un’occasione rara di confronto diretto con i produttori locali.
Il Consorzio Vini Alto Adige ha progettato il programma dell’evento per bilanciare momenti di assaggio con masterclass e incontri tematici, valorizzando così la complessità e l’identità della viticoltura della regione. I partecipanti hanno potuto toccare con mano la qualità delle produzioni altoatesine, assaggiando complessivamente più di 360 vini provenienti da quasi 100 aziende. Queste occasioni hanno supportato la crescita delle competenze e l’ampliamento delle conoscenze su varietà, tecniche e territori specifici.
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Approfondimenti sulla viticoltura altoatesina attraverso degustazioni e masterclass
I due giorni del summit sono stati scanditi da un ricco programma di degustazioni guidate, pensate per aiutare partecipanti a individuare le specificità dei vini dell’Alto Adige. Le sessioni verticali hanno esplorato annate diverse di prodotti particolarmente rappresentativi, mentre le nuove vendemmie hanno permesso di scoprire le caratteristiche più aggiornate delle produzioni. Le masterclass tematiche sono servite per approfondire sia gli aspetti tecnici che le scelte enologiche, fornendo spunti per una valutazione dettagliata e ponderata dei vini.
Oltre al momento degustativo, sono stati organizzati incontri tra produttori e operatori che hanno favorito un dialogo diretto e uno scambio di esperienze. Questa interazione è stata vista come elemento chiave per rafforzare il legame tra chi produce e chi valorizza il territorio attraverso le proposte enogastronomiche. Il format ha facilitato la nascita di collaborazioni e una migliore comprensione delle peculiarità locali negli ambiti della ristorazione e della distribuzione.
Anniversari e innovazioni che danno forma all’evento e al territorio vitivinicolo
L’edizione zero dell’Alto Adige Wine Summit si è svolta in un momento di particolare rilievo per la viticoltura regionale. Nel 2025 si celebra il cinquantesimo anniversario della denominazione DOC Alto Adige, un traguardo importante che testimonia mezzo secolo di evoluzione e riconoscimento. L’evento ha inoltre segnalato l’introduzione recente delle 86 Unità Geografiche Aggiuntive , inserite ufficialmente dall’anno scorso per catalogare e differenziare le zone di produzione.
Questi due elementi, anniversario e nuove UGA, hanno contribuito a definire il significato e l’obiettivo del summit, che mira a far riconoscere l’identità e la territorialità dei vini altoatesini con maggiore dettaglio. Si tratta di un passo fondamentale per il settore, in grado di premiare le specificità microclimatiche e di suolo e di promuovere così l’unicità nella produzione locale. L’evento ha dunque rappresentato un momento simbolico per mettere in luce questa fase di sviluppo.
Un successo che apre la strada a nuove iniziative per il mercato italiano
Il Consorzio Vini Alto Adige ha ottenuto un riscontro positivo da questa prima esperienza, sottolineando l’importanza di iniziative studiate appositamente per gli operatori italiani del vino. Il dialogo con ristoratori e sommelier si conferma cruciale per ampliare la conoscenza e la diffusione dei vini altoatesini nel nostro paese. La manifestazione ha dimostrato di poter fornire occasioni concrete per approfondire il patrimonio enologico della regione e per rafforzare la rete di collaborazione sul territorio nazionale.
La buona riuscita della prima edizione indica la possibilità di ulteriori appuntamenti simili in futuro. Il mercato italiano si conferma centrale per la promozione dei vini dell’Alto Adige, con professionisti del settore che svolgono un ruolo chiave come ambasciatori della qualità locale. L’evento ha creato un modello replicabile per consolidare i rapporti e per valorizzare ancora più efficacemente i prodotti altoatesini nelle diverse regioni italiane, favorendo nuove opportunità commerciali e culturali.