L’appuntamento con “Alta Langa Roma” ha catalizzato l’attenzione di oltre 700 invitati, che si sono ritrovati in una cornice prestigiosa per scoprire e degustare le bollicine piemontesi. Lo Spazio Field di Palazzo Brancaccio si è trasformato in un punto di incontro per produttori, operatori del settore Horeca e giornalisti, chiamati a conoscere più da vicino l’Alta Langa DOCG, un vino spumante metodo classico che sta guadagnando sempre più spazio nel panorama enologico italiano e internazionale.
L’evento e i numeri di alta langa roma
La seconda edizione di Alta Langa Roma, tenutasi il 16 giugno 2025, ha richiamato 34 produttori del Consorzio Alta Langa con 75 vini in degustazione. Le etichette presentate spaziavano tra bianchi, rosati e riserve, nelle versioni brut e pas dosé. La manifestazione, dedicata a operatori e stampa specializzata, ha proposto anche tre masterclass che registrato il tutto esaurito sotto la guida attenta del sommelier Marco Reitano, noto per il suo lavoro al ristorante La Pergola di Roma Cavalieri – The Waldorf Astoria.
L’organizzazione dell’evento parte da lontano, con iniziative avviate nel 2023 e la prima edizione nel 2024, confermando così un radicamento crescente dell’Alta Langa nella capitale. Questi dati raccontano di una volontà concreta di allacciare un rapporto duraturo con Roma, polo culturale ed enogastronomico di primaria importanza. Il presidente del Consorzio, Giovanni Minetti, ha evidenziato il desiderio di creare un appuntamento fisso per mostrare le annate millesimate e raccontare un territorio unico nel suo genere.
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Il valore territoriale di alta langa e le parole di chi sostiene il progetto
Il ruolo del territorio nella produzione dell’Alta Langa DOCG emerge chiaramente durante l’evento. La Regione Piemonte ha riconosciuto l’Alta Langa come “Vino piemontese dell’anno 2025”. Paolo Bongioanni, assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, ha sottolineato la crescita della notorietà delle bollicine piemontesi, che si stanno facendo strada ben oltre i confini regionali e nazionali.
L’Alta Langa ha portato alta la bandiera del Metodo Classico attraverso tappe internazionali importanti, dal Vinitaly a Torino, fino a Saint-Jean-Cap-Ferrat e Copenaghen. Roma è stata l’ultima tappa in questa marcia di conquista, scelta non a caso per il suo valore strategico nello scenario dell’enogastronomia italiana. La Regione riconosce così il potenziale di un’identità locale che sta trovando consenso crescente tra i consumatori, gli esperti e i mercati internazionali.
Onde, la nuova installazione che racconta il paesaggio dell’alta langa
Per valorizzare ulteriormente il legame con il territorio, il Consorzio ha presentato “ONDE”, un progetto visivo e artistico che rappresenta le curve di livello del paesaggio dell’Alta Langa DOCG. Questa installazione è realizzata con strati sottili di legno verniciati in giallo-oro, disposti a ricostruire la topografia tipica dell’areale vitivinicolo.
Il design, moderno ma riconoscibile, punta a diventare un simbolo degli eventi futuri del Consorzio. Il plastico racconta una terra di colline nate da un antico bacino marino che oggi ospita i vigneti per spumanti metodo classico. Un’immagine forte che unisce natura, storia e produzione vinicola, offrendo a chi partecipa all’evento una lettura immediata delle caratteristiche geografiche che influenzano il carattere dell’Alta Langa.
Alta langa docg protagonista anche nella mixology romana
Nel corso di Alta Langa Roma, Giacomo Colamarino, bar manager del locale Ai Piani Sottobanco, ha creato appositamente per l’occasione un cocktail chiamato “Alta Langa Passion”. La ricetta unisce il Metodo Classico piemontese allo sciroppo di passion fruit, succo di lime e vodka, guarnito con una fetta di lime.
Colamarino ha spiegato come la struttura e l’eleganza dell’Alta Langa DOCG abbiano ispirato questo drink esclusivo, concepito per celebrare l’incontro tra il Piemonte e Roma attraverso un linguaggio nuovo, quello della miscelazione. Questo progetto dimostra il potenziale anche fuori dai contesti tradizionali di degustazione e si aggiunge ai modi diversi in cui l’Alta Langa può farsi apprezzare.
Il legame tra alta langa docg e la città di roma attraverso i locali protagonisti
Prima dell’evento, dieci locali romani sono stati coinvolti in un servizio fotografico promosso dal Consorzio Alta Langa per rafforzare la presenza delle bollicine in città. Questi ristoranti e bar hanno partecipato a un progetto che unisce immagini dei volti professionali alla scoperta delle storie gastronomiche e umane legate all’Alta Langa DOCG.
I locali coinvolti spaziano tra cucina tradizionale e proposta contemporanea, includendo Mirabelle, Follie del Villa Agrippina, L’Arcangelo, Armando al Pantheon, Sushisen, Romané di Stefano Callegari, Baccano, Idylio by Apreda, Ai Piani e Osteria Chiari. Le foto sono state diffuse sui social del Consorzio, contribuendo a raccontare lo spirito delle Alte Bollicine Piemontesi e a creare una narrazione condivisa tra vino e città.
I produttori presenti all’evento: una rappresentanza completa di alta langa
L’evento ha messo in mostra la varietà e profondità dell’Alta Langa DOCG grazie alla partecipazione di 34 cantine. Tra queste Agricola TT, Banfi, Bera, Bosca, Bricco Maiolica, Cavallero, Cantina Clavesana, Cascina Bretta Rossa, Colombo, Contratto, Coppo, Cuvage, Deltetto, Enrico Serafino, Ettore Germano, Ferraris Agricola, Fontanafredda, Gancia, Ghione, Giulio Cocchi, La Torre di Castel Rocchero, Marcalberto, Marco Capra, Mauro Sebaste, Piazzo Comm. Armando, Podere Gagliassi, Rapalino F.lli, San Biagio, Tenuta Carretta, Tenuta Langasco, Tenuta Rocca, Terre del Barolo, Tosti1820 e Vite Colte.
Questi nomi rappresentano la ricchezza delle realtà coinvolte nella produzione del Metodo Classico piemontese, ognuna con la propria interpretazione e storia da raccontare. La presenza massiccia conferma l’interesse dei produttori a confrontarsi direttamente con il pubblico romano e gli operatori professionali, rafforzando così la rete commerciale e culturale intorno al marchio Alta Langa DOCG.