Alessandria 2025: Capodanno senza brindisi per onorare le vittime del tragico incidente aereo

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Capodanno ad Alessandria senza brindisi in memoria delle vittime dell’incidente aereo. - Gaeta.it

Laura Rossi

31 Agosto 2025

Alessandria ha scelto di trasformare il tradizionale Capodanno 2025 in un momento di raccoglimento e memoria, sospendendo i consueti brindisi per ricordare Massimiliano e Simona Monticone, vittime di un incidente aereo avvenuto a fine agosto. Questo gesto ha segnato profondamente la città, con le celebrazioni pubbliche sostituite da silenzi carichi di rispetto e vicinanza alla famiglia colpita dal lutto.

Il lutto di alessandria nel giorno di capodanno: silenzio al posto dei brindisi

In occasione del Capodanno 2025, Alessandria ha scelto una scelta insolita e significativa: cancellare i brindisi di mezzogiorno e di mezzanotte. Gli organizzatori dell’evento, insieme all’amministrazione comunale, hanno voluto sostituire quei momenti di festa con un minuto di silenzio, dedicato alla memoria di Massimiliano e Simona Monticone. Padre e figlia, rispettivamente di 49 e 18 anni, erano legati dalla passione per il volo e hanno perso la vita in un incidente aereo il 30 agosto nelle risaie del Vercellese. Questo lutto ha scosso una comunità intera, che ha deciso di manifestare dolore e solidarietà durante quello che sarebbe stato un momento di allegria collettiva.

Il sindaco Giorgio Abonante ha dichiarato che la decisione è stata dettata dal desiderio di far sentire una vicinanza concreta alla famiglia Monticone, sottolineando come la tragedia abbia colpito tutta la città. Le modifiche al programma si sono rese necessarie anche per motivi organizzativi, ma hanno espresso con chiarezza il cambiamento di spirito con cui Alessandria ha vissuto l’ultima notte del 2024. L’atmosfera che si è creata è stata quindi più di riflessione che di festa, un modo per raccogliersi in un momento segnato dalla perdita.

Chi erano massimiliano e simona monticone: vite spezzate nel cuore di Alessandria

Massimiliano Monticone, 49 anni, controllore di volo all’aeroporto di Linate, e sua figlia Simona, 18 anni, studentessa del liceo linguistico “Eco” di Alessandria, condividevano l’interesse per l’aviazione. L’incidente aereo che li ha strappati alla vita il 30 agosto 2025 nelle campagne del Vercellese ha lasciato un vuoto profondo nella città e nella comunità che li conosceva. La loro storia ha commosso non solo amici e parenti, ma anche molte persone che si sono strette attorno alla famiglia di fronte a questa tragedia improvvisa.

Simona frequentava il liceo con l’obiettivo di coltivare interessi che andavano oltre la scuola, ma era soprattutto il legame con suo padre e la loro passione condivisa per il volo a caratterizzare il loro rapporto. Massimiliano, da parte sua, oltre alla responsabilità professionale come controllore di volo, era un punto di riferimento nella famiglia e nella comunità. La perdita di queste due vite durante un evento apparentemente ordinario ha reso più nitida la consapevolezza della fragilità umana anche in contesti dove la tecnica e la sicurezza dovrebbero prevalere.

Il ruolo di Giuseppe Monticone e la vicinanza della comunità alessandrina

Giuseppe Monticone, padre di Massimiliano e nonno di Simona, è una figura conosciuta ad Alessandria per il suo coinvolgimento civico. Da portavoce del Comitato Alluvionati e promotore della pagina di informazione “Svegliati Alessandria”, Giuseppe ha rappresentato per molti un punto di riferimento nel campo sociale e della mobilitazione civica in città. La tragedia ha investito profondamente anche lui e, con la vicinanza mostrata dalla comunità, si è evidenziato come il ricordo delle vittime abbia coinvolto tutte le realtà cittadine.

Non si tratta soltanto di un dolore familiare, ma di una ferita che si è estesa alla collettività. Il gesto degli organizzatori del Capodanno, sostenuto dalle istituzioni, è quindi anche un segno di rispetto verso chi, come Giuseppe, ha dedicato tempo e impegno per migliorare la vita nella propria comunità. La decisione di fermare i festeggiamenti per alcuni momenti del 31 dicembre e dell’1 gennaio ha avuto l’effetto di far sentire tutti più vicini, come se Alessandria avesse abbracciato simbolicamente una famiglia segnata da una perdita grave.

La risposta della città: un capodanno segnato dalla memoria e dalla solidarietà

Nonostante il silenzio imposto per alcuni momenti centrali della festa, il Capodanno Alessandrino non si è fermato completamente. Le strade e i locali hanno mantenuto il loro programma, anche se una malinconia diffusa ha contrassegnato l’atmosfera. Monica Moccagatta, ideatrice dell’evento insieme a Marco Beria, ha commentato che “la notizia dell’incidente ha stroncato il cuore di molti, ma che la manifestazione doveva andare avanti, pur nel segno del ricordo.”

I brindisi, solitamente simbolo di gioia e speranza, sono stati sostituiti da un silenzio condiviso che ha unito la città nel dolore e nell’omaggio. Questa scelta ha trasformato il Capodanno di Alessandria in una commemorazione collettiva, dove il peso della tragedia ha prevalso rispetto al tradizionale entusiasmo. Il 2025 sarà ricordato come un anno in cui la città ha fatto una pausa per riconoscere e onorare la memoria di due suoi cittadini, mantenendo viva l’attenzione su una vicenda che ha segnato una comunità intera.

L’evento ha mostrato come una città possa cambiare tono e modi in risposta a eventi drammatici, mettendo da parte la festa per qualche istante e scegliendo il silenzio come forma di rispetto e solidarietà verso chi ha perso tutto improvvisamente. “A volte, anche nei momenti d’allegria programmata, emerge la necessità di fermarsi per ricordare e stringersi intorno alle persone colpite dalla sofferenza.”