L’Agenzia di Protezione Civile della Regione Abruzzo è sotto i riflettori a causa di questioni di organizzazione e personale che mettono a rischio la sua funzionalità. I problemi che affliggono l’agenzia, istituita nel 2019, sollevano interrogativi sulla sua autonomia e sulla gestione del personale. Le parole di Luca Fusari, Segretario Generale Fp Cgil Abruzzo Molise, delineano un quadro preoccupante, rivelando la crescente insoddisfazione tra i dipendenti e la necessità di riforme sostanziali.
Storia e necessità dell’agenzia di protezione civile
L’agenzia è stata fondata il 20 dicembre 2019, in seguito alla legge regionale n.46, con l’obiettivo di creare un ente più snello e autonomo per rispondere alle emergenze in modo efficace e tempestivo. La necessità di una struttura dedicata è emersa in risposta a una crescente richiesta di prontezza nei casi di disagio pubblico, come incidenti naturali e situazioni di crisi. L’intento era quello di avere un ente capace di operare con rapidità, senza la pesantezza burocratica che caratterizza spesso le amministrazioni pubbliche.
Tuttavia, sin dalla sua creazione, l’agenzia ha vissuto un percorso tortuoso. Nonostante le promesse di autonomia, l’ente continua a subire limitazioni significative, mantenendo una dipendenza totale dalla Regione Abruzzo per quanto riguarda la gestione del personale e le dinamiche organizzative. Anche se un Direttore è stato nominato, questa nomina non ha risolto le problematiche di fondo legate all’autonomia operativa dell’agenzia. Le tensioni crescono e le aspettative non sono state esaudite, portando a una situazione di stallo.
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Difficoltà nella gestione del personale
La gestione del personale rappresenta uno dei temi più critici per l’Agenzia di Protezione Civile. Infatti, la questione salariale è sempre più pressante, con preoccupazioni riguardo agli stipendi dei dipendenti a tempo determinato. Ci sono state segnalazioni di incertezze sulle prospettive di carriera per il personale che intende rimanere nella struttura, e risulta complesso stabilire quali siano le modalità adeguate per la gestione delle risorse umane.
Nonostante l’accordo siglato per il trasferimento volontario del personale, la realtà è distante. Attualmente, su una dotazione organica di 53 dipendenti, ben 21 hanno scelto di restare nei ruoli della Giunta Regionale. Questo significa che quasi il 40% del personale originariamente previsto ha richiesto un cambio di posizione, generando una seria difficoltà nel funzionamento operativo dell’agenzia. I problemi di personale portano quindi a ripercussioni tangibili sul servizio e sulla sua capacità di rispondere tempestivamente alle emergenze.
Le nuove nomine dirigenziali e la risposta delle istituzioni
Il recente consiglio regionale ha cercato di far fronte alla diminuzione del personale attraverso misure legislative che prevedono la proroga del distacco di alcune figure tecniche specializzate. Nonostante ciò, l’agenzia ha deciso di aumentare il numero di dirigenti, portandoli da quattro a cinque, con nuove assunzioni previste nel 2025. Un simile aumento non sembra giustificato, considerando la crisi del personale e le difficoltà di funzioni operative.
Le richieste di chiarimenti da parte di Fusari si sono concentrate su diversi aspetti cruciali, come la stabilizzazione del personale a tempo determinato e la gestione amministrativa. Finora, le istituzioni regionali sembrano aver ignorato queste richieste di sostegno, lasciando in sospeso molte questioni fondamentali. L’assenza di risposte soddisfacenti ha alimentato un clima di insoddisfazione crescente tra i dipendenti e i sindacati che li rappresentano.
Verso un futuro incerto per l’agenzia
La situazione attuale dell’Agenzia di Protezione Civile in Abruzzo rappresenta una sfida complessa che necessita di interventi significativi. Le dichiarazioni di Fusari evidenziano la vulnerabilità dell’organizzazione e l’urgenza di riforme per garantire non solo la tutela dei dipendenti, ma anche il corretto funzionamento di un servizio cruciale per la comunità abruzzese. L’efficacia della Protezione Civile si basa sulla sua capacità di operare rapidamente e in modo autonomo. La mancanza di risposte concrete da parte della Regione ha creato un clima di incertezza, rendendo evidente che il modello attuale delle agenzie regionali deve essere rivalutato per garantire un futuro più stabile e operativo per tutti i cittadini dell’Abruzzo.