Garantire l’accesso ai film e alle serie TV per chi ha disabilità sensoriali è diventato un tema centrale per il cinema italiano e europeo. L’attenzione sulle barriere che impediscono la fruizione delle opere audiovisive cresce mentre si avvicina l’entrata in vigore dell’European Accessibility Act, normativa che renderà obbligatorie nuove misure per aziende e produzioni. A roma, a giugno 2025, si è tenuto un convegno dedicato a queste sfide, con esperti e rappresentanti delle istituzioni a confronto sulle possibilità offerte dalla legge e dagli strumenti attivi nel settore.
Un convegno a roma sull’accessibilità del cinema e il tax credit
Il convegno organizzato da audecon, l’Osservatorio su Inclusione e Accessibilità Audiovisiva, si è svolto il 19 giugno 2025 nella sala cinema di Anica, la principale associazione italiana delle industrie cinematografiche. L’incontro, aperto e gratuito, ha riunito attori diversi: professionisti del cinema, portavoce di associazioni per disabili sensoriali, rappresentanti del ministero della cultura e esperti del tema. L’obiettivo era discutere come migliorare l’accesso alle opere audiovisive per i non vedenti, ipovedenti, sordi e ipoudenti e valutare il ruolo del tax credit come incentivo economico per le produzioni.
Audecon ha sottolineato che includere chi ha disabilità sensoriali va oltre la semplice apertura culturale, diventando anche un’occasione di sviluppo economico per l’industria cinematografica. Il confronto ha coinvolto l’analisi delle normative vigenti, la partecipazione di enti pubblici e privati, e la capacità del settore di recepire nuovi obblighi, verificando strumenti adottati per favorire l’accessibilità.
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Da quasi un decennio, grazie alla legge cinema del 2016 e ai decreti attuativi seguenti, l’accessibilità delle opere audiovisive è riconosciuta in Italia come criterio necessario per accedere al tax credit, incentivo fiscale pensato per sostenere la produzione cinematografica e audiovisiva. Questa legge tutela il diritto alla fruizione di contenuti da parte di persone con disabilità sensoriali, ma i dati mostrano ancora una situazione critica.
Nonostante le previsioni normative, più della metà delle opere italiane non offre accessibilità adeguata ai circa 9 milioni di cittadini con disabilità uditive o visive. La realtà evidenzia difficoltà nella diffusione di audiodescrizioni, sottotitoli e altre soluzioni tecniche, sia per limiti negli investimenti sia per una scarsa cultura dell’inclusione nel settore. L’accessibilità non riguarda solo aspetti tecnici, ma anche la distribuzione e la comunicazione delle iniziative rivolte a un pubblico più ampio e diversificato.
Il settore cinematografico italiano vive così una fase di transizione in cui si cerca di superare questo divario. Il confronto promosso dal convegno ha evidenziato la necessità di azioni concrete per ottenere uno standard minimo e garantire un’offerta culturale accessibile. Le istituzioni coinvolte spingono per un rafforzamento delle norme e per accompagnare le imprese verso un modello produttivo che tenga conto delle esigenze di tutti gli spettatori.
L’impatto dell’european accessibility act sulle produzioni audiovisive europee
Dal 28 giugno 2025 l’European Accessibility Act entrerà in vigore in tutti gli stati membri dell’Unione Europea. Questa normativa stabilisce regole vincolanti che indirizzano aziende e produttori a rendere prodotti e servizi accessibili, incluso il settore dei media e dell’entertainment. Le nuove regole mirano a eliminare le barriere sensoriali per una componente significativa del pubblico, imponendo requisiti specifici su strumenti come sottotitoli, audiodescrizioni, interfacce e dispositivi di riproduzione.
Il provvedimento avrà effetti diretti sulle produzioni cinematografiche e televisive, sia in termini di obblighi di legge sia come occasione per ampliare l’audience potenziale. Le aziende del settore dovranno adeguarsi entro scadenze precise, investendo in tecnologie e servizi di accessibilità. Si attende un cambiamento nel modo di lavorare, con un’attenzione maggiore alle esigenze delle persone cieche, ipovedenti, sorde e ipoudenti nel processo creativo, dalla produzione alla distribuzione.
Sfide e opportunità nel settore audiovisivo europeo
L’European Accessibility Act rappresenta una sfida importante per il settore audiovisivo europeo e al tempo stesso una spinta a migliorare la qualità delle offerte culturali e la partecipazione sociale. L’adeguamento normativo offrirà anche la possibilità di sviluppare nuovi mercati e forme di intrattenimento inclusive, che occupano finora uno spazio limitato. Il convegno di roma ha messo in luce il rapporto tra questa normativa e la situazione italiana, cercando soluzioni comuni e condivise.
Il ruolo delle istituzioni e dei protagonisti nel promuovere l’accessibilità
All’incontro romano hanno partecipato figure chiave per il tema dell’accessibilità e dei diritti delle persone con disabilità. Maurizio Borgo, Garante nazionale per i diritti delle persone con disabilità, ha portato l’esperienza istituzionale e l’attenzione verso politiche inclusive efficaci e applicate sul territorio. Vera Arma, fondatrice di Audecon, ha rappresentato il fronte della società civile e degli operatori che da anni lavorano per diffondere la cultura dell’accessibilità nel mondo audiovisivo.
Francesco Fiorillo, dirigente della direzione generale cinema e audiovisivo del ministero della cultura, ha illustrato le iniziative del governo e le prospettive di applicazione delle leggi nazionali in coordinamento con le direttive europee. Sono intervenuti anche rappresentanti di associazioni per persone sorde e cieche, che hanno raccontato le difficoltà pratiche e le esigenze quotidiane del pubblico. Il settore produttivo e distributivo si è confrontato su strumenti da sviluppare, da incentivi fiscali a tecnologie per l’accessibilità.
Il dialogo ha evidenziato la necessità di affermare pratiche condivise, viste non come un onere ma come parte integrante del lavoro cinematografico e televisivo, capace di includere ogni spettatore e ampliare l’offerta culturale del paese.