A cinquant’anni dagli attentati neofascisti che scossero Savona con una serie di esplosioni tra il 1974 e il 1975, la città ha dato vita a un progetto che ne ricorda gli episodi più violenti. Un museo diffuso diffuso, che si svolge tra le vie e i luoghi colpiti da quell’ondata di terrorismo che causò due morti e una ventina di feriti, rivendicata da Ordine Nero. Il percorso è stato realizzato con la collaborazione degli studenti del liceo scientifico Orazio Grassi e mira a mantenere viva la memoria storica di quegli eventi attraverso installazioni multimediali diffuse in tutta la città.
Il contesto storico degli attentati a savona tra il 1974 e il 1975
Tra aprile 1974 e maggio 1975 Savona conobbe dodici attentati attribuiti a un’organizzazione neofascista chiamata Ordine Nero. Questi attacchi furono studiati per colpire punti sensibili della città, causando vittime e feriti, seminando paura tra la popolazione. L’episodio provocò un’immediata reazione della comunità locale, che organizzò una mobilitazione civica senza precedenti. Diecimila volontari, su una popolazione complessiva di circa ottantamila persone, prestarono la loro vigilanza a fabbriche, scuole e quartieri per prevenire ulteriori attacchi. Quel periodo è ricordato per la forte unità dimostrata da una città sotto assedio, che seppe rispondere con resistenza e determinazione.
Conseguenze e tensione sociale
Le esplosioni causarono gravi danni materiali e lasciarono ferite profonde nella vita dei savonese. La tensione sociale e politica era molto alta, e quegli eventi fanno parte di un capitolo oscuro della storia locale, inserito nel più ampio contesto degli anni di piombo italiani. L’azione di Ordine Nero, con i suoi attentati, rientrava in una strategia intimidatoria portata avanti da gruppi neofascisti in diverse zone d’Italia in quegli anni. Savona visse quei mesi con grande tensione, ma anche con una risposta decisa della società civile.
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Il museo diffuso e la partecipazione delle scuole
Il progetto del museo diffuso nasce grazie al finanziamento ottenuto dall’istruzione e merito e dal ministero della cultura, nell’ambito del bando “cinema e immagini per la scuola”. L’idea è stata promossa dal liceo scientifico Orazio Grassi e realizzata dall’associazione APS Gargagnànfilm, con il coinvolgimento diretto degli studenti che hanno contribuito alla creazione dei contenuti multimediali. Il lavoro ha portato alla realizzazione di totem installati direttamente nei luoghi dove avvennero gli attentati, offrendo così una mappa urbana che guida cittadini e visitatori attraverso il racconto di quei giorni drammatici.
Un’esperienza educativa diffusa
Gli studenti hanno avuto modo di confrontarsi con documenti storici, testimonianze e materiali audiovisivi, diventando attivi partecipanti nella conservazione della memoria. L’esperienza educativa si è rivelata un’occasione per approfondire un periodo storico delicato, facendo emergere le conseguenze di quella stagione di violenze sul tessuto sociale di Savona. Il risultato è un materiale che coniuga ricerca storica e tecnologia, realizzato grazie a un metodo interdisciplinare che coniuga storia, cultura e tecnologia audiovisiva.
Il ruolo del comune di savona e l’impegno della comunità
Il comune di Savona ha sostenuto con decisione questa iniziativa, inserendola nel calendario delle attività commemorative del 2024 dedicate a quegli eventi. L’assessore alla cultura Nicoletta Negro ha espresso il valore del lavoro svolto, sottolineando che “non si tratta solo di un progetto per studenti, ma di una testimonianza da lasciare alle generazioni future”. Il percorso multimediale vuole offrire uno strumento utile per conservare e trasmettere memoria, un segno tangibile visibile a tutti e capace di ricordare la determinazione con cui la città superò un periodo difficile.
Collaborazione con istituti storici
Il museo diffuso si inserisce in un più ampio contesto di iniziative promosse dall’istituto per la storia della resistenza e dell’età contemporanea di Savona. L’obiettivo condiviso è di mantenere viva l’attenzione su quel periodo, che resta un esempio significativo di mobilitazione popolare contro episodi di violenza politica. La presenza dei totem nelle strade rappresenta una forma di memoria collettiva dal forte valore simbolico, che richiama il coraggio della popolazione e la partecipazione attiva di migliaia di cittadini.
Questa iniziativa rafforza il legame tra storia e territorio, offrendo un’occasione concreta per riflettere sulle modalità con cui una comunità reagisce ai momenti di crisi. Il coinvolgimento diretto degli abitanti e delle scuole fa sì che il progetto sia inserito nella vita quotidiana della città, trasformando la memoria in un elemento vivo e fruibile, accessibile a chiunque voglia conoscere quegli anni. Il lavoro segue la traccia di una memoria che supera l’evento e diventa patrimonio condiviso.
L’eredità degli attentati e la memoria pubblica a savona
Gli attentati di quegli anni hanno lasciato una traccia indelebile nella storia di Savona. Il ricordo delle vittime e dei feriti si accompagna al riconoscimento del coraggio mostrato dalla comunità locale. La città seppe affrontare una minaccia costante con una partecipazione collettiva che oggi si vuole descrivere in modo chiaro e documentato. Il museo diffuso rappresenta una forma di memoria pubblica che sceglie la strada della diffusione diretta nei luoghi di quei fatti.
Storia viva nel tessuto urbano
In questo modo le esperienze di quegli anni non rimangono solo documenti su carta o oggetti conservati in archivi, ma diventano storia viva, narrata nel tessuto urbano. Il richiamo a quei giorni invita alla riflessione sulle dinamiche sociali, politiche e culturali di quegli anni, ma anche sulle modalità di risposta della stessa città. La memoria pubblica si fa quindi strumento per evitare il ripetersi di episodi simili e per valorizzare la partecipazione civile in situazioni di emergenza.
Il lavoro realizzato nelle scuole e promosso dal comune continua a ricevere attenzione, confermando l’importanza del dialogo tra presente e passato. Il percorso urbano con i suoi punti di riferimento visivi stimola il cittadino a confrontarsi con una storia che spesso era rimasta ai margini della conoscenza comune. Savona si pone oggi come esempio di come la memoria sia un elemento da coltivare ogni giorno, integrando passaggi storici difficili con la vita di tutti i giorni della città.