Un nuovo regolamento approvato dal comune di roma introduce un sostegno economico destinato a chi vive in affitto e si trova in situazione di precarietà abitativa. I contributi possono arrivare fino a 900 euro al mese per un periodo massimo di cinque anni. Diversi milioni di euro sono stati stanziati per questo scopo, con una novità importante rivolta anche a studenti e persone in condizioni particolari che possono accedere al pagamento parziale dell’affitto di stanze singole.
Il nuovo regolamento per il contrasto alla precarietà abitativa a roma
Il 2025 ha portato in aula Giulio Cesare l’adozione di una delibera che aggiorna un testo risalente al 1998, mai entrato pienamente in vigore. Il provvedimento mira a sostenere chi rischia di perdere un’abitazione a causa di problemi economici o sociali. Vengono stanziati 3,6 milioni di euro per finanziare contributi all’affitto, a cui si aggiungono ulteriori 1,5 milioni messi a disposizione dal Dipartimento Patrimonio.
Contributi e modalità di erogazione
Il punto principale riguarda il massimo del contributo mensile, fissato a 900 euro per un periodo che può arrivare fino a cinque anni. La modalità di erogazione cambia: il versamento non avviene più all’inquilino ma direttamente al proprietario dell’immobile. Questo passaggio ha l’obiettivo di assicurare maggiore regolarità nei pagamenti e la stabilità dell’alloggio.
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Una novità rilevante riguarda il sostegno per l’affitto di stanze singole, particolarmente utile per studenti o persone in condizioni di disagio che vengono seguite dal servizio sociale. Il contributo per queste soluzioni abitative può arrivare fino a 500 euro al mese, a condizione che il contratto sia a canone concordato. La misura punta a evitare che queste categorie rimangano senza un tetto, offrendo un aiuto concreto in una città dove l’emergenza casa è ancora diffusa.
Chi può accedere al sostegno e le condizioni richieste
Il sostegno messo a disposizione dal comune di roma riguarda persone in situazioni di fragilità sociale ed economica che spesso si trovano a rischio sfratto. Tra i soggetti inclusi si segnalano donne vittime di violenza, persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+, ex detenuti, genitori separati che perdono il diritto a un alloggio. L’obiettivo è intervenire prima che queste persone perdano un’abitazione, prevenendo fenomeni di marginalità e senza tetto.
L’assegnazione del contributo richiede che l’inquilino presenti domanda per l’Edilizia residenziale pubblica . Questo obbligo serve a monitorare le condizioni abitative e a inserire gli interessati in un percorso più ampio di sostegno, che coinvolge il servizio sociale comunale. Il sostegno economico si inserisce quindi in un quadro integrato che punta a superare la precarietà abitativa anche attraverso percorsi di accompagnamento sociale.
Il ruolo del servizio sociale
Il riferimento al servizio sociale è centrale nel regolamento. La presa in carico da parte degli assistenti sociali dovrebbe evitare che, al termine del contributo, le persone ricadano in situazioni di emergenza. L’obiettivo è assicurare continuità abitativa e favorire l’inserimento in soluzioni abitative stabili, evitando ripetuti fenomeni di sfratti o di alloggi di fortuna.
Da dove arrivano le risorse e le modalità di gestione
Le risorse stanziate per questo intervento provengono da due fonti. La maggior parte, 3,6 milioni di euro, è destinata direttamente dal bilancio comunale. A questi si aggiungono 1,5 milioni di euro messi a disposizione dal Dipartimento Patrimonio del comune, che gestisce le risorse sugli immobili e la loro disponibilità.
Cambia anche la modalità con cui vengono erogati i contributi. In passato i soldi venivano consegnati all’inquilino, con il rischio che venissero usati per altre necessità. Con la delibera aggiornata, invece, il pagamento va direttamente ai proprietari degli immobili, a garanzia di un flusso chiaro ed efficiente legato all’affitto.
La gestione del sostegno coinvolge i servizi sociali, che devono verificare le condizioni delle persone che presentano domanda. Soltanto chi dimostra una reale necessità legata a fragilità economiche o sociali può accedere ai fondi. Questo meccanismo aiuta a individuare con precisione i casi di maggiore rischio abitativo, ottimizzando la distribuzione delle risorse.
Impatto sulle categorie più fragili e prospettive future
Il regolamento si propone di affrontare una problematica ancora molto presente a roma: la difficoltà di accesso a case in affitto a condizioni sostenibili. In particolare, il contributo per stanze singole rappresenta un intervento pensato per studenti fuori sede, giovani e altre persone che vivono situazioni di disagio economico.
Il coinvolgimento diretto del servizio sociale nel percorso di presa in carico indica un’attenzione a superare il problema abitativo non solo con aiuti economici, ma anche con supporto sociale. Questa modalità punta a costruire una rete di protezione più efficace, che tenga conto delle specificità di ogni caso.
Il budget stanziato segnala una disponibilità concreta del comune a intervenire sulla questione abitativa, ma i risultati dipenderanno anche dalla capacità degli uffici di gestire e monitorare le domande, oltre che dalla collaborazione dei privati che affittano a canoni concordati. In ogni caso, questo passo indica una volontà di dare risposte più solide e mirate a chi rischia di perdere un tetto a roma.