Nel cuore di Fiumicino, sulla riva tranquilla del Tevere, sorge un luogo dove il tempo sembra rallentare e le ricette raccontano storie di mare e terra. Il 4112, ristorante situato nello yacht club Nautilus, rappresenta una tappa obbligata per chi cerca una cucina legata al pescato fresco e alle stagioni, senza effetti scenografici ma con grande attenzione ai dettagli. Lo chef Daniele Usai, nome chiave della cucina locale, porta avanti una tradizione che guarda al Mediterraneo con rispetto e curiosità, offrendo piatti capaci di sorprendere senza perdere la loro naturalezza.
La cornice e l’atmosfera del 4112 a fiumicino
Il 4112 si affaccia sulla darsena di Fiumicino, una zona dove le barche si riposano dopo le traversate del Tirreno e l’acqua si muove piano, quasi a volersi posare sulle banchine. Il locale si trova al piano terra dello yacht club Nautilus mentre al piano superiore si trova Il Tino, ristorante stellato che porta la stessa firma. Qui, la terrazza regala un colpo d’occhio rilassante: tavoli apparecchiati con cura, colori neutri che rievocano il legame con il mare, e una ringhiera bianca che delimita con discrezione lo spazio tra ristorante e acqua. Il clima che si respira è di sobrietà e calma, senza esibizioni eccessive ma con un invito chiaro a godersi ogni dettaglio.
Eleganza sobria per pranzi e cene
La scelta degli interni e gli spazi esterni rendono il 4112 un luogo adatto a pranzi in famiglia o cene tranquille, dove ogni elemento – dal colore dei tessuti alla disposizione dei tavoli – comunica una sobria eleganza. La luce naturale del pomeriggio amplifica questa sensazione, offrendo un ambiente luminoso ma mai invadente, ideale per assaporare una cucina legata al territorio e alle stagioni del mare vicino.
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Lo chef daniele usai e il percorso verso una cucina di mare autentica
Daniele Usai, noto come Lele, è la mente dietro al 4112 e al ristorante stellato Il Tino. La sua formazione comprende un passaggio sotto la guida di Gualtiero Marchesi, esperienza che ha segnato il suo approccio alla cucina con rigore e precisione. Lele ha poi raccolto stimoli da realtà internazionali come Londra e San Francisco, portando con sé una visione aperta e la capacità di unire ingredienti e tecniche diverse.
La cucina di mare di Usai si fonda su una conoscenza profonda delle materie prime: non si limita a cucinare pesce, ma riflette sui silenzi e sui ritmi del mare. Ottiene risultati che sembrano semplici ma nascondono scelte attente come l’uso di mitili, alghe e spezie che evocano scenari lontani senza perdere la concretezza degli ingredienti. Usai non cerca di stupire con tecniche pompose, ma mette al centro il valore del pescato fresco, lavorato con rispetto e creatività. Allo stesso tempo, evita le mode più vuote, come la tendenza agli “scrocchi digitali” dei cosiddetti influencer, mantenendo un rigore che si traduce in autorevolezza.
Un pranzo al 4112 tra leggerezza e ricercatezza stagionale
La visita al 4112 si rivela un’esperienza centrata sulle sensazioni autentiche di una cucina fatta di sapori veri. L’antipasto apre con una frittura leggera: gamberini minuti e piccoli totani, serviti con spicchi di limone fresco, intenso e aromatico. Anche i molluschi, accompagnati da una confettura di cipolle rosse agrodolce, rievocano sapori tradizionali ripensati con delicatezza. La frittura si presenta perfetta, asciutta e croccante, senza tracce di olio, testimoniando una cucina matura e attenta.
Un tocco esotico nel sauté di cozze
Un tocco particolare arriva con il sauté di cozze che rompe gli schemi classici: al posto della ricetta tradizionale con olio, prezzemolo e aglio, qui si aggiungono latte di cocco, bambù e lime, in un accostamento che apre la mente a nuovi percorsi gustativi. Le cozze stesse sono freschissime, saporite e dense di mare.
Tra gli antipasti più interessanti ci sono anche il prosciutto di ricciola, un esempio di frollatura ittica che valorizza il pesce, accompagnato da melone, e la panzanella con polpo verace, piatto che sposa sapori intensi di mare e terra. Questi piatti suggeriscono una cucina che sa aspettare e lavorare con cura le materie prime, senza fretta.
Primi piatti che raccontano il mare e la terra in modo sincero
I primi del 4112 mostrano varietà e attenzione ai dettagli. Gli spaghetti con le vongole sono proposti in due versioni distinte: una essenziale, concentrata sui sapori originari, e una più arricchita dalla presenza della bottarga, che porta un leggero retrogusto marino. Entrambe mantengono freschezza e equilibrio.
Piatti corposi e delicati
Le mezzemaniche Verrigni “soqquadre” con ragù di moscardini sono un’altra tappa importante: un piatto corposo e saporito che invita a fare la scarpetta con il pane fatto in casa. Questo dimostra la centralità della materia prima, associata a una tecnica precisa.
Il risotto con crema di gamberi rosa si distingue per la morbidezza, mentre il cous cous freddo con gazpacho e crudità di mare rispecchia il desiderio di proporre un piatto estivo capace di evocare la leggerezza delle giornate al mare. Questo menù rotante si adatta ai pescati di giornata, come un vero diario che lo chef aggiorna, per garantire sempre freschezza e autenticità.
La carta dei vini e il rapporto qualità-prezzo sul litorale
La selezione dei vini al 4112 si concentra su bianchi regionali, bollicine, rosati e rossi leggeri, abbinati con cura ai piatti di mare. La proposta evita eccessi ma rispetta le caratteristiche del territorio, diventando un accompagnamento coerente per la cucina.
Il valore complessivo dell’esperienza si distingue dalla media della zona, dove spesso si trovano piatti standardizzati e preparazioni poco curate. Qui, il prezzo rimane proporzionato a quanto offerto: qualità degli ingredienti, attenzione al servizio e atmosfera raccolta senza formalismi particolari. Il 4112 si rivela così una scelta concreta per chi vuole assaporare il mare senza compromessi, in una cornice dove il tempo sembra concedere una tregua alla frenesia quotidiana.