L’edizione 2025 di 360 grani, evento dedicato alla panificazione artigianale e al mondo del grano, si è svolta nelle Marche portando in scena esperienze sapienti e innovative. La manifestazione ha visto protagonisti panificatori e professionisti provenienti da varie regioni italiane e paesi europei. L’incontro è diventato una piattaforma per parlare di tradizione, ricerca, filiera e nuove tendenze legate al pane e ai cereali.
Protagonisti e ospiti internazionali a 360 grani
L’evento ha ospitato maestri dell’arte bianca da tutta Europa. Michele Di Già, noto per il suo ruolo nella cucina di Osteria Francescana, era presente insieme ad Ásgeir Sandholt di Sandholt Reykjavík e Simone Martini di Hart Bageri, realtà di rilievo provenienti rispettivamente da Danimarca e Islanda. Andrea Sortino, Cristian Marcellini e altri esperti italiani hanno portato le loro competenze e storie su tecniche di panificazione. Il confronto ha permesso la condivisione di metodi tradizionali e approcci innovativi, andando oltre i confini nazionali.
Il vulcano rye bread e tecniche di cottura uniche
Una delle particolarità più apprezzate è stato il Volcano Rye Bread, pane di segale islandese capace di sprigionare sapori particolari grazie a una cottura che sfrutta il calore naturale della terra. Questo ha aperto la strada a una riflessione sulle tecniche di cottura che si adattano ai diversi contesti ambientali e culturali. Durante la giornata, i partecipanti hanno potuto assaggiare prodotti che raccontano storie molto diverse ma legate dal filo comune del grano e della sua lavorazione.
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Il racconto di molino paolo mariani e l’impegno per la filiera del grano italiano
Danny Mariani, CEO di Molino Paolo Mariani, ha parlato dell’evento come di “un’occasione unica che mette in luce l’importanza del grano nella cultura e nell’artigianato italiano”. L’azienda si concentra da anni sulla ricerca per garantire farine di alta qualità, collaborando con panificatori e professionisti per migliorare prodotti e tecniche. La filiera del grano diventa così un viaggio che parte dai campi sperimentali fino alla trasformazione negli impasti e alla cottura finale.
Unione tra tradizione e sperimentazione
Mariani ha sottolineato l’importanza di unire la tradizione con la sperimentazione. Nel corso della giornata si è parlato anche di come rispondere alle nuove domande di un pubblico più variegato, attento alla qualità ma anche alle esigenze come quelle legate al senza glutine, con proposte di farine dedicate. Questo aspetto si è inserito nel più ampio contesto di valorizzazione della produzione italiana di cereali, mantenendo forte il legame con il territorio e l’ambiente.
Viaggio nella filiera a cielo aperto e nuove proposte gastronomiche
La manifestazione si è snodata anche attraverso una visita guidata nei campi di cereali del molino e all’interno della tenuta agricola di famiglia Mariani. Qui è stato allestito un panificio a cielo aperto dove i panificatori hanno mostrato dal vivo le loro creazioni e condiviso il percorso del pane dalla farina fino al prodotto finito. Questi momenti di pratica hanno evidenziato come la trasformazione del grano in pane racchiuda un linguaggio universale capace di superare differenze culturali.
Specialità alla brace e pizze nel forno a legna
Non sono mancate specialità alla brace a cura di Luciano Passeri dell’Osteria Contemporanea Foconè. La sua esperienza si è espressa anche attraverso pizze preparate in un antico forno a legna situato all’interno del casale di famiglia Mariani. Le tecniche di cottura tradizionali e gli ingredienti del territorio hanno costituito un richiamo concreto alle radici della panificazione locale e alle sue interpretazioni contemporanee.
Storie di donne nell’arte bianca con il format storie barbare
Il tema della presenza femminile nel mondo della panificazione è stato approfondito con il progetto “Storie Barbare”. Francesca Casci Ceccacci di Pandefrà, Lorenza Roiati de L’Assalto ai Forni e Alessandra Chiappini di Lale Bakery hanno raccontato le proprie esperienze professionali e personali nel settore. Le loro narrazioni hanno portato alla luce l’impegno e le difficoltà incontrate, mostrando però anche la forza e la crescita della figura femminile in un ambito tradizionalmente dominato da uomini.
Nuove prospettive nel mondo della panificazione
Questo momento di condivisione ha permesso di guardare al mondo della panificazione attraverso nuove prospettive. È emersa la capacità delle donne di innovare rispettando i saperi che si trasmettono da generazioni, ma anche di portare avanti idee e progetti capaci di aprire orizzonti diversi. La vicinanza durante l’evento ha dato modo di apprezzare questi contributi concreti alla cultura del pane in Italia.
Momenti finali: pizzette tradizionali e cocktail a base di farina mazi
La giornata si è conclusa con un richiamo alle tradizioni culinarie regionali. Mattia Di Giovanni, della pizzeria Donna Tina a Pescara, ha presentato pizzette che appartengono al patrimonio popolare abruzzese. La sua presenza ha richiamato l’attenzione sul valore delle ricette semplici e diffuse, capaci di raccontare un territorio attraverso la semplicità degli ingredienti.
Un brindisi speciale con il giallo mazì
Prima dei saluti finali, è stata servita la torta di rose proposta da Michele Di Già. È seguito un brindisi con il “Giallo Mazì”, un cocktail ideato da Mirko Paolini, proprietario del Bar Giallo a Loretello d’Arcevia. Il drink unisce vodka e pane realizzato con farina Mazì, creando un omaggio concreto e originale alla cultura cerealicola. L’evento ha così congiunto il sapere artigianale con la creatività gastronomica, chiudendo una giornata ricca di contenuti e scambi.