Un episodio di violenza ha coinvolto un giovane di 26 anni, originario della moldavia, nella notte tra il 6 e il 7 aprile 2025 a montegiorgio, in provincia di fermo. In stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di bevande alcoliche, il ragazzo ha provocato danni all’interno del bar gestito dalla madre, per poi affrontare con violenza i carabinieri intervenuti. L’intervento delle forze dell’ordine ha messo fine alla situazione ma non senza conseguenze, con due militari rimasti feriti.
danni all’interno del bar e violazione del divieto di accesso
La vicenda è partita all’interno di un bar a falerone, locale pubblico amministrato dalla madre del 26enne. Il giovane, nonostante fosse soggetto a un divieto di accesso ai locali pubblici, è entrato e ha iniziato a infrangere la porta in vetro, colpendola ripetutamente con pugni. Non si è limitato a questo: vari elementi dell’arredamento sono stati danneggiati, attestando uno stato di forte agitazione e aggressività . Il comportamento del ragazzo ha attirato l’attenzione di altri avventori e ha richiesto l’intervento immediato delle autorità .
aggravante per ingresso in locale vietato
L’ingresso in un locale a lui proibito configura un’aggravante alla sua condotta, rendendo il quadro giuridico più complesso. Il motivo originario del divieto non è stato reso noto, ma si può dedurre da precedenti episodi o misure cautelari attivate nei suoi confronti, un dato che sarà approfondito nell’iter giudiziario.
aggressione ai carabinieri durante l’intervento
Quando i carabinieri sono arrivati sul posto per cercare di riportare l’ordine e contenere la situazione, il 26enne ha reagito in modo violento. Ha sferrato calci e gomitate contro i militari, due dei quali hanno subito ferite giudicate lievi ma comunque di rilievo, considerando il contesto operativo. I carabinieri hanno tentato di bloccare il giovane con manovre di contenimento, ma l’atteggiamento aggressivo ha reso necessaria una necessaria fermezza.
danni all’auto di servizio
Durante la colluttazione è stato danneggiato anche il montante della portiera dell’auto di servizio, un ulteriore danno al patrimonio pubblico. L’episodio dimostra come situazioni apparentemente normali possano degenerare in pochi attimi, mettendo a rischio l’incolumità delle stesse forze dell’ordine.
denunce e conseguenze legali per il giovane
Al termine dell’intervento, il 26enne è stato bloccato e accompagnato in caserma, dove si sono svolte le procedure di rito. Il ragazzo deve ora rispondere di più accuse: resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, danneggiamento e violazione del divieto di accesso ai locali pubblici. Questi capi d’imputazione aggravano la sua posizione e aprono la strada a un procedimento penale con possibili aggravanti.
I reati contestati hanno riflessi sia sull’ordine pubblico che sulla tutela personale dei carabinieri coinvolti. La denuncia permetterà agli inquirenti di procedere con approfondimenti e sarà valutata l’eventuale applicazione di misure cautelari o altre sanzioni. Il caso illustra le difficoltà incontrate quotidianamente dalle forze dell’ordine nella gestione dei comportamenti aggressivi in luoghi pubblici.