La visita di diversi capi di Stato alla parata celebrativa dell’80° anniversario della vittoria sovietica nella seconda guerra mondiale, prevista a Mosca il 9 maggio 2025, si è trasformata in un nodo di preoccupazioni diplomatiche. Volodymyr Zelensky ha espresso dubbi concreti circa la sicurezza di questi leader ospiti, sollevando tensioni già forti tra Ucraina e Russia. Al centro dello scontro resta il significato politico dell’evento e il contesto di un conflitto armato ancora aperto nel cuore dell’Europa.
Le preoccupazioni di zelensky sulla sicurezza dei leader a mosca
Volodymyr Zelensky ha manifestato forti riserve sulla possibilità di garantire la sicurezza dei leader internazionali in visita a Mosca per la parata del 9 maggio. Il presidente ucraino ha detto chiaramente di non poter assicurare che nessun incidente possa verificarsi durante le celebrazioni che ricordano l’80° anniversario della vittoria sovietica nella seconda guerra mondiale. Secondo Zelensky, la Russia potrebbe decidere di ricorrere a misure estreme, come attentati con incendi o esplosioni, per poi manipolare la narrazione attribuendo la responsabilità all’Ucraina o ai suoi alleati.
Questa accusa mette in luce il clima di diffidenza totale tra le due parti. Zelensky non ha nascosto la sua preoccupazione circa le possibili provocazioni in occasione di una data altamente simbolica per Mosca, che non a caso diventa un momento di grande visibilità per Vladimir Putin. Il timore di un’eventuale escalazione, orientata a sfruttare la presenza di personalità politiche straniere, aggiunge un’ulteriore tensione al confronto già acceso tra Kiev e Mosca.
Leggi anche:
Il rifiuto di zelensky di normalizzare le relazioni durante la parata
Nel corso del suo incontro con i giornalisti, Zelensky ha ribadito che non intende prestarsi a una messa in scena volta a creare un clima disteso o a rafforzare la legittimità internazionale di Vladimir Putin. Ha dichiarato di non voler fornire un “palcoscenico piacevole” che possa permettere al presidente russo di uscire dall’isolamento politico in cui è ormai inserito da anni.
Questa posizione rigida si collega all’annuncio di una nuova proposta di tregua di 30 giorni da parte dell’Ucraina. Zelensky sostiene che per cessare il fuoco effettivamente serva un impegno concreto e non semplici segnali formali, come la partecipazione a eventi simbolici senza una reale pace sul campo. La messa al bando di ogni tipo di opportunismo diplomatico si inserisce, dunque, nel quadro di un conflitto che non accenna a uno stop nemmeno in occasioni che potrebbero richiedere una tregua simbolica.
I leader internazionali previsti alla parata di mosca
Il programma ufficiale della parata del 9 maggio a Mosca prevede la partecipazione di circa 20 capi di Stato. Tra i più significativi spiccano presenze che possono essere considerate come segnali geopolitici: il presidente cinese Xi Jinping si conferma un’alleanza di rilievo per Mosca, così come il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, recentemente rientrato nel quadro diplomatico internazionale con posizioni non allineate con l’Occidente.
Oltre a questi ospiti, saranno presenti anche i leader dei tradizionali alleati di Putin come quelli di Kazakistan, Bielorussia, Cuba e Venezuela. La lista sottolinea il tentativo della Russia di rafforzare il fronte degli amici in un contesto internazionale sempre più frammentato. Questi partecipanti daranno visibilità al messaggio politico che Mosca vuole lanciare in occasione di un anniversario che ambisce a ribadire la propria forza e influenza, anche nel mezzo della crisi con l’Ucraina.
Una parata carica di tensioni
La parata si prepara così a diventare un appuntamento carico di tensioni oltre che di ritualità. Le aspettative diplomatiche non si limitano infatti alla commemorazione storica, ma si intrecciano con gli interessi immediati e le dinamiche di potere ampie, che riguardano equilibri globali e alleanze sempre più fluide.