Xylella in puglia, perdita di 600mila giornate lavorative e danni per quasi 3 miliardi all’economia locale

Xylella in puglia, perdita di 600mila giornate lavorative e danni per quasi 3 miliardi all’economia locale

la diffusione della xylella fastidiosa in puglia dal 2013 ha causato gravi danni all’agricoltura, all’ambiente e al turismo, con perdite economiche di oltre 2,9 miliardi di euro e richieste di nuovi piani di rigenerazione da coldiretti puglia.
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La diffusione della xylella in Puglia dal 2013 ha causato gravi danni economici, ambientali e sociali, colpendo oliveti, agricoltura e turismo, con una perdita stimata di 2,9 miliardi di euro e migliaia di giornate lavorative. Coldiretti Puglia chiede un nuovo piano di rigenerazione e maggiore tutela del territorio. - Gaeta.it

La diffusione della xylella fastidiosa in puglia ha causato un’imponente crisi economica e sociale dal 2013, con effetti pesanti su agricoltura, ambiente e turismo. L’emergenza riguarda migliaia di ettari di oliveti distrutti e una forte contrazione della produzione di olio extravergine di oliva tipico del salento. Coldiretti puglia ha fornito un quadro dettagliato dei danni durante un incontro a bari promosso dalla uila, mettendo in luce le difficoltà degli operatori e i rischi per il territorio.

Impatto della xylella sulle giornate lavorative e l’economia agricola

Da quando la xylella ha iniziato a diffondersi nell’ottobre 2013, sono state perse circa 600mila giornate di lavoro in puglia. Questo dato riflette il calo notevole dell’attività agricola, soprattutto nella coltivazione degli ulivi che rappresentano la base economica di molte comunità locali. La zona colpita supera gli 8mila chilometri quadrati, con una diffusione che non accenna a rallentare in diverse aree.

Il danno economico stimato supera i 2,9 miliardi di euro. Tale cifra tiene conto soprattutto della riduzione drastica della produzione di olio extravergine di oliva nell’area del salento, celebre per la sua qualità e tradizione. Parallelamente, il settore agrario vede molti agricoltori ormai senza reddito, con progetti e coltivazioni compromessi. L’aspetto più preoccupante riguarda poi la perdita del lavoro e la tensione sociale legata a crisi protratte nel tempo.

Minaccia dell’importazione e problemi legati all’italian sounding

Vincenzo gesmundo, segretario generale di coldiretti, ha segnalato la crescente pressione delle importazioni, soprattutto dall’estero, che minano ulteriormente il mercato locale. L’ingresso massiccio di olio dall’estero, in particolare dalla tunisia, rischia di danneggiare ulteriormente l’industria olivicola pugliese. Il problema si aggrava per via delle norme doganali europee attuali, che permettono di etichettare come made in italy anche prodotti stranieri che subiscono un’ultima trasformazione minima in italia.

“Questo meccanismo, noto come italian sounding, favorisce la commercializzazione di prodotti non italiani spacciati per qualità nazionale, creando danni economici e di immagine ai produttori pugliesi.” Coldiretti si è schierata per ottenere un cambiamento in questo ambito, richiedendo il riconoscimento reale dell’origine dei prodotti, per garantire trasparenza ai consumatori e difendere l’agricoltura italiana.

Effetti ambientali e ripercussioni sul paesaggio e sul turismo

Il contagio da xylella non ha avuto solo risvolti economici ma ha trasformato l’aspetto del territorio pugliese. Interi ettari di oliveti si sono ridotti a paesaggi spettrali, con alberi morti e superfici desolate. Questo ha un impatto forte sul tessuto ambientale locale, alterando ecosistemi e provocando conseguenze visibili anche dall’esterno.

Si aggiunge anche la perdita di attrattive turistiche legate a questi ambienti, fondamentali per l’economia locale. Il turismo rurale e enogastronomico, spesso trainato dalla presenza degli ulivi e della produzione di olio, soffre la riduzione di questi elementi caratteristici. La situazione è critica in un momento in cui la ripresa economica nazionale avrebbe bisogno di segnali positivi da tutte le regioni.

Richiesta di un nuovo piano per la rigenerazione delle aree colpite

Coldiretti puglia ha chiesto l’avvio di un secondo piano pluriennale per rigenerare i territori devastati dalla xylella. Il primo intervento, finanziato con 300 milioni di euro, ha escluso circa 115mila ettari che restano a rischio. Serve un impegno immediato per allargare le azioni di recupero e per sostenere le attività di ricerca sul batterio e sui metodi di contenimento.

Il documento sollecita anche un maggiore coordinamento tra istituzioni regionali, nazionali ed europee, per affrontare il problema in modo unitario e mirato. Solo così sarà possibile proteggere l’agricoltura pugliese, tutelare l’ambiente e consolidare l’economia territoriale legata all’olio extravergine di oliva. Coldiretti rimane in prima linea per monitorare e accompagnare i processi in corso, cercando di limitare l’espansione della malattia e le sue conseguenze.

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