L’Ordine della Giarrettiera rappresenta un elemento storico e simbolico della monarchia britannica, custode di tradizioni secolari. Nel 2008, re Elisabetta II ha rotto una regola antica più di un secolo, nominando il principe William cavaliere di questo prestigioso ordine. Con la recente malattia di re Carlo, questa scelta assume una rilevanza nuova, intrecciandosi con il destino del trono inglese e la successione della corona.
La storia e il significato dell’ordine della giarrettiera nella monarchia britannica
L’Ordine della Giarrettiera risale al 1348, ideato da re Edoardo III come un riconoscimento cavalleresco d’eccezione. Da allora è sinonimo di prestigio, legato a cerimonie che si svolgono nella Cappella di San Giorgio, dentro le mura del Castello di Windsor. Ogni anno la famiglia reale si riunisce qui indossando uniformi ricche di simboli: piume di struzzo, vesti blu scurissime, e gioielli antichi che evocano antiche alleanze e fedeltà al sovrano.
Questa tradizione è rigidamente conservata, con il sovrano che assegna le nomine solo a persone che hanno mostrato un contributo diretto alla monarchia o al regno. Non si tratta di una semplice onorificenza, ma di un legame stretto tra il cavaliere e il potere della corona. Ad ogni cerimonia assistono anche altri monarchi europei, membri dell’Ordine come Filippo VI di Spagna e Harald V di Norvegia, che rafforzano il carattere internazionale del riconoscimento.
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La decisione di elisabetta II: rompere una regola di 114 anni con la nomina di william
Quando nel 2008 re Elisabetta decise di nominare William cavaliere dell’Ordine della Giarrettiera, infranse una norma che durava da oltre un secolo. Prima di lui, infatti, l’ultimo nipote reale a ricevere questa onorificenza era stato Alfredo di Sassonia-Coburgo-Gotha, investito da regina Vittoria nel 1894. Di solito, i nipoti del sovrano venivano tenuti fuori da questo riconoscimento, riservato a figure con ruoli ben definiti all’interno della monarchia o della società.
William fu quindi il primo nipote diretto a entrare in questa esclusiva cerchia, e per giunta fu il millesimo cavaliere nella storia dell’ordine. Questo segno conferì al principe un ruolo speciale, evidenziando la sua importanza come futuro capo della casa reale. Non a caso, dai tempi di quella nomina nessun altro nipote di Elisabetta è stato insignito con questo onore, distinguendo ulteriormente William agli occhi della corona e del pubblico.
Il valore dell’investitura di william alla luce della malattia di re carlo
Oggi, con il re Carlo affetto da una malattia grave e definita incurabile secondo quanto diffuso dal Palazzo, quel gesto assume un significato nuovo. L’investitura di William appare meno simbolica e più concreta, un riconoscimento anticipato che lo posiziona come prossimo sovrano. La malattia di Carlo amplifica l’attenzione sul futuro della corona e sulla possibile transizione imminente.
William, che all’epoca aveva 26 anni, fu così inserito in un gruppo ristretto di persone chiamate a mantenere la continuità della monarchia. L’Ordine della Giarrettiera non solo ha valenza onorifica, ma identifica chi può rappresentare il regno con dignità e stabilità. L’investitura riflette una previsione implicita del destino istituzionale e un quadro d’impegni che William affronterà nei prossimi anni, sotto gli occhi attenti del regno e del mondo.
Ruolo e cerimonie: come funziona l’ordine e chi ne fa parte
I cavalieri e le dame dell’Ordine della Giarrettiera non si scelgono a caso. Questi membri sono selezionati dal sovrano, ricompensando meriti personali legati al servizio alla monarchia o al contributo eccezionale al paese. Durante le cerimonie annuali nel Castello di Windsor, sfilano in un contesto solenne e religioso. Ad accompagnarli ci sono i cosiddetti cavalieri soprannumerari, ovvero monarchi stranieri che partecipano per onorare legami diplomatici e storici.
Tra gli ospiti di queste funzioni troviamo figure come il re di Spagna Filippo VI, il re di Norvegia Harald V, e Guglielmo Alessandro dei Paesi Bassi. La presenza di queste persone rafforza il ruolo internazionale dell’Ordine, che affonda radici medievali ma continua a rappresentare un punto nodale nelle relazioni tra casate reali e nazioni europee anche oggi.
Le uniformi indossate durante la cerimonia richiamano secoli di storia, con dettagli precisi come piume di struzzo bianche e nere, mantelli scuri e spade d’ordinanza. Questi elementi sottolineano il rispetto per la tradizione e la solennità del momento, che non è solo un evento di immagine ma anche un passaggio istituzionale carico di significato per la monarchia britannica.